mercoledì 15 giugno 2011

Il gioco come strumento diagnostico della disabilità. Tutti possono giocare!


Nei primi mesi di vita non è sempre facile capire le disabilità cognitive,motorie e relazionali del bambino.
Le prime diagnosi che vengono effettuate avvengono a solo pochi anni di sviluppo conseguentemente a difficoltà riscontrate dai genitori durante i giochi con il loro bambino.
Sono proprio i genitori inizialmente a riscontrare difficoltà da parte del bambino nel relazionarsi con la quotidianità, soprattutto nei momenti di gioco. L’osservazione dell’attività ludica risulta un prezioso strumento diagnostico con i bambini al di sotto dei 6 anni.
L’educatore può ricoprire un ruolo chiave nella diagnosi grazie alla sua possibilità di “osservare” attraverso il gioco: inizialmente può lasciare il bambino libero di giocare e di familiarizzare con il nuovo ambiente,attraverso l’esplorazione degli spazi e dei giochi presenti nel setting fisico, e proponendo
così al bambino oggetti e materiali particolari, che possono permettere l’elaborazione di un gioco maggiormente strutturato e l’eventuale produzione di una narrazione che accompagni ed arricchisca l’attività ludica.
L’osservazione del gioco deve essere caratterizzata da una posizione “attiva e partecipe” da parte dell’osservatore,che non si limiti alla registrazione degli eventi e delle azioni compiute dal bambino,ma bensì si ”immerga” nel gioco rispettando il concetto di esperienza di “gioco condiviso” proposto da Winnicott nel rapporto di tipo clinico e terapeutico. In questo modo l’osservazione dell’attività ludica s’inserisce nella tipologia di osservazione partecipe,apportando degli elementi relazionali e di collaborazione che potrebbero rivelarsi fondamentali per il raggiungimento di un quadrodiagnostico completo del bambino osservato.


mercoledì 8 giugno 2011

Anche il cinema ha trattato questa problematica...Analizziamo in che modo

Rain Man - L'uomo della pioggia (1988)

Il film racconta la storia di...
Charlie Babbit (Tom Cruise), giovane commerciante di auto, scopre, dopo la morte del padre, che l'unico erede dell'immenso patrimonio familiare è Raymond (Dustin Hoffman), un uomo affetto da autismo, che scopre essere suo fratello maggiore. Charlie, sentitosi tradito dal padre e indebitato sul lavoro a causa di investimenti fallimentari, decide di portare via Raymond dalla clinica di Cincinnati in cui è ricoverato nella speranza di riuscire ad essere riconosciuto dalla legge come suo tutore e quindi beneficiare del patrimonio paterno. Durante il viaggio verso Los Angeles, che si allunga per le necessità di Raymond (non può volare, non può fare l'autostrada, a causa della sua paura degli incidenti), Charlie comincia a conoscere veramente suo fratello, un individuo tutto gesti meccanici e frasi ripetitive ma dotato anche di una incredibile memoria, grazie alla quale i due ottengono ingenti vincite a un casinò di Las Vegas. Piano piano Charlie si affeziona a lui, grazie anche all'aiuto della sua fidanzata Susanna (Valeria Golino), scoprendo anche che lo strano personaggio che gli cantava le canzoncine da bambino, che egli chiamava Rain Man (una storpiatura del nome Raymond) e pensava fosse frutto della sua fantasia, non era altri che suo fratello, del quale è stato privato per tutti questi anni. Charlie deciderà infine di riportare Raymond nella clinica, rinunciando al denaro (e anche a un assegno da 250.000 dollari che gli era stato offerto per dimenticarsi della vicenda) e promettendo di frequentarlo appena possibile.

Barry Levinson, mette al centro del suo film, una persona che soffre di autismo...

Secondo voi, come mai al  cinema si trasmette questo film,
interpretato da due attori così importanti??

La scelta di trattare questa patologia, è per dare una "rivincita" a chi viene 
discriminato perchè "malato"??

martedì 7 giugno 2011

Come comportarsi con un bambino autistico


Come ci si comporta nei confronti di un bambino autistico?
  • Quali sono i comportamenti che un adulto deve assumere per approcciarsi a questa patologia?

lunedì 6 giugno 2011

Più volte mi è stato chiesto quali potrebbero essere i comportamenti che assume un bambino autistico.Questo schema li riassume.

Incredibile che sia successo davvero....

 Reggio Emilia. Bambina autistica allontanata dal   centro commerciale. “Non può mangiare qui, allarma la clientelaUna bambina di 10 anni autistica era nella mensa del centro Meridiana quando è stata cacciata da un addetto alla sicurezza. La terapista che l’accompagnava: “Ci è stato detto che non era il posto giusto per noi, che allarmavamo la clientela che ci circondava”. Da qui, la denuncia ai carabinieri.


A voi i commenti su quanto scritto. Io non ho parole.

domenica 5 giugno 2011

Rispondi al sondaggio

In fondo alla pagina si trova da qualche giorno un sondaggio, per sapere da dove deriva la vostra conoscenza del significato del termine AUTISMO.


Spero vogliate rispondere con sincerità.

sabato 4 giugno 2011

Autismo:Comunicazione facilitata ed informatica


COMPUTER:Un mezzo da utilizzare non solo per svago..

 
Sembra che l’utilizzo del computer, fornisca buone opportunità ai ragazzi autistici e per diversi motivi, alcuni dei quali riguardano la realtà sensoriale, ed altri gli aspetti logici ed emotivi.
Parte dei ragazzi autistici utilizza prevalentemente il canale visivo, privilegiandolo rispetto a quello uditivo, per impadronirsi di informazioni. Molti  dichiarano di avere la possibilità di mantenere vivida l’immagine vista (come una fotografia) che è possibile rievocare ed analizzare in momenti successivi (eiditismo visivo). Le informazioni scritte, e in particolare le domande che vengono proposte tramite lo schermo del computer, risultano essere comprese meglio di quelle dette a voce. Lo schermo consente di verificare e controllare ciò che sta esprimendo digitando sulla tastiera.
Il computer poi funziona in modo rigorosamente logico, secondo schemi e procedure definite, ed in genere l’apprendimento dei ragazzi facilitati procede analogamente.
Molto spesso i ragazzi autistici definiscono il proprio pensiero come un “groviglio”,che poco spazio concede anche alla pianificazione del movimento. L’uso della tastiera, la digitazione, impone lentezza, ritmo e cadenza, e concede in tale modo il tempo per l’organizzazione del movimento; consente,  a quel gomitolo aggrovigliato che è il pensiero di riordinarsi  con la necessaria lentezza.
Un’altra caratteristica delle persone autistiche è il subire forti situazioni emotive, ed in particolare ansia da prestazione e da esposizione. Il computer consentirebbe alla persona di esprimersi con altri attraverso un oggetto intermedio, in tale modo l’ansia può essere più facilmente ridotta o controllata.