Concorso di bellezza a lama

lunedì 2 novembre 2009

Take Five

Quando meno te lo aspetti ecco che ti arriva una richiesta (l' arrivo di opinioni e commenti non osiamo nemmeno ipotizzarlo): la Società Filarmonica in Selci organizzerà quattro pomeriggi musicali alla sala teatro, dedicati al jazz, con intervallo enogastronomico compreso.
A noi non può che far piacere il veder nascere un' iniziativa del genere, per cui pubblichiamo, come richiesto, il programma e il comunicato stampa della manifestazione.
Di nostro aggiungeremo un piccolo sondaggio per i due visitatori quotidiani che ancora si ostinano a dare una sbirciatina al nostro reietto blog.

COMUNICATO STAMPA

Take Five
Jazz alle 5

Selci, Teatro Filarmonica
15-22-29 novembre e 6 dicembre

La musica scalda i pomeriggi d'autunno in Alta Valle del Tevere. Dal 15 novembre al 6 dicembre, ogni domenica alle 17, sarà possibile ascoltare dal vivo musicisti d'eccellenza che si esibiranno al Teatro Filarmonica di Selci. Take Five, questo il nome della rassegna, nasce con l'intenzione di utilizzare in modo nuovo e inconsueto questo spazio teatrale e farlo diventare, per qualche ora prima di cena, il luogo in cui condividere con gli amici la gioia della buona musica accompagnata da piacevoli degustazioni enogastronomiche. Organizzata dall'associazione Filarmonica “F. Giabbanelli” di Selci, con il patrocinio del Comune di San Giustino e il sostegno di imprese private, Take Five si presenta al pubblico con quattro date capaci di soddisfare i gusti musicali di molti appassionati. Si inizia domenica 15 novembre con le sonorità sospese tra jazz, samba e bossanova dell'Umbrazilian Project, quintetto formato da Marta Alunni Pini (voce), Angelo Lombardo (chitarra), Cesare Vincenti(tromba), Luca Tomassoni (basso) ed Enrico Marchini (batteria). Domenica 22 novembre è la volta delle atmosfere raffinate ed eleganti create dal sax di Fulvio Falleri e dal pianoforte di Marco Marconi. Il terzo appuntamento, il 29 novembre, vede protagonista il sorprendente ensemble vocale femminile Nota Só, capace di spaziare dai canti medievali e rinascimentali a composizioni jazz, pop e soul: diretto da Marta Alunni Pini e caratterizzato dalle performance individuali delle voci soliste di Enrico Zuddas e Cora Alunni Pini, è accompagnato da Ilse Batta (flauto), Simone Matteucci (chitarra), Matteo Stefanelli (piano). Si chiude il 6 dicembre, aspettando l'inverno, con l'omaggio a Chet Baker e al suo mito, raccontato in musica da Walter Ligi al pianoforte, Andrea Donnini alla tromba, Giulio Angori al contrabbasso e Mauro Giorgeschi alla batteria.

giovedì 2 luglio 2009

Lo vendiamo il Selci Nardi?

Da qualche giorno si sente parlare in paese di una questione, in verità piuttosto inquietante, che riguarda la società Selci Nardi, quella che per tutti è “la sportiva”.
Una cordata di imprenditori di Città di Castello si dice interessata a entrare in società (o addirittura a rilevarla, non si è capito bene), con l' obiettivo dichiarato di portarla molto in alto nei campionati regionali.
Queste persone erano nello staff di Ponti, il padre-padrone del Castello Group, approdato quest' anno in serie “D” nazionale.
Alcuni di questi personaggi godono di ottima reputazione, altri hanno una fama del tutto opposta, ma rimane da capire quali siano i loro veri scopi.
C' è chi dice che abbiano voglia di rivalsa nei confronti di Ponti, di dimostrargli che anche loro sono capaci di far bene, e che vogliano un buon punto di partenza da cui iniziare la scalata ai vertici del calcio regionale; in quest' ottica la prima categoria del Selci sarebbe piuttosto appetibile, unitamente alla oggettivamente ottima qualità degli impianti, della storia e del prestigio in ambito regionale (in realtà quest' ultimo è stato quasi del tutto annullato negli ultimi anni).
Quello che possiamo dire noi è che, dai numerosi casi di cui si ha notizia nei vari sport, queste esperienze non hanno mai portato nulla di buono. Si sono si visti dei brevi periodi in cui le squadre hanno macinato vittorie su vittorie, ma alla fine sono state lasciate, di punto in bianco, in braghe di tela.
Questo è il rischio principale a cui si espone il Selci, di trovarsi tra due o tre anni in promozione o in eccellenza, poi vedere la società trasferita a Città di Castello, o abbandonata senza un centesimo in cassa e senza giocatori e settore giovanile (l' eventuale situazione sopra descritta è quasi identica a quella attuale, l' unica differenza è che il Selci non è senza soldi in cassa, ma ha svariati debitucci pregressi).
Si capisce quindi come possa essere forte la tentazione di cedere alle richieste di una cordata che, tra le altre cose, appianerebbe tutti i debiti.
Ora restano da discutere i metodi, non credo che gli attuali dirigenti possano compiere un passo così importante senza convocare una riunione pubblica e sentire tutti i soci che, in quanto tali, avranno pure qualche diritto, o no?
Ora una piccola chiosa: rivendichiamo la giustezza delle teorie che abbiamo sempre espresso su questo blog, cioè che le associazioni dovrebbero avere sempre come obiettivo principale il bene del paese, altrimenti questa è la fine a cui sono destinate.
Per chi non segua le vicende calcistiche, riassumiamo la condizione attuale:
- il Selci ha perso il titolo sportivo, ma questo è il male minore
- non esiste più, da anni, un settore giovanile degno di questo nome e, quando c' è stato, è stato oltremodo trascurato
- i giocatori sono tutti in prestito o proprietari del proprio cartellino, per cui la società non dispone di nessun capitale
- la società non solo non ha un centesimo in cassa, ma ha accumulato un bel mucchio di debiti, con delle grosse somme che negli anni scorsi (non gli ultimi due) hanno preso delle vie tutt' altro che chiare.
Tutto ciò è frutto delle idee sballate che imperano nel mondo contemporaneo, in cui si corre dietro a effimeri successi e si perdono di vista le cose veramente importanti (di questioni extrasportive non vogliamo parlare).
A questo punto attendiamo sviluppi, sappiamo che ci sono stati contatti tra le due parti, qualcosa si può leggere sui giornali, ma è lecito dubitare delle verità che lì si trovano, quindi sarebbe opportuno che la dirigenza, perlomeno, diramasse qualche comunicato ufficiale.
Ora, per la rubrica “parole al vento”, invitiamo i lettori a esprimere un parere sulla questione.

sabato 13 giugno 2009

Estinzioni di massa

Dopo l' uomo di Neanderthal, l' uomo di Cro-Magnon e l' uomo di Pechino, sembra che si sia verificata un' altra estinzione di massa: quella dell' Homo Candidatus.
Questa specie umana ha la caratteristica di apparire, in gran numero, in coincidenza delle tornate elettorali, e subito dopo, misteriosamente come era comparsa, puff... scompare.
Il fenomeno è stato notato nella nostra ridente frazione (che ci sarà da ridere, poi...) in questi giorni, quando molti appartenenti a tale specie, dopo essersi freneticamente aggirati nei luoghi di ritrovo del paese, sono improvvisamente diventati irreperibili.
Il suddetto fenomeno ricorda quello di una specie di cicala, che rimane sottoterra, invisibile ai nostri occhi, per 17 o 19 anni e poi, all' improvviso, si riversa in superficie per pochi giorni, durante i quali si compie tutto il suo ciclo vitale. Così i singoli individui hanno giusto il tempo per riprodursi e creare le condizioni per una nuova invasione al compimento del successivo ciclo biologico.
L' Homo Candidatus invece ha un periodo larvale di circa 5 anni, mentre la sua vita allo stato adulto è di circa un mese, e si conclude, con precisione matematica, il giorno stesso dello spoglio delle schede elettorali.
Gli individui di questa razza sono molto più socievoli dell' Homo Sapiens, dato che si fermano a parlare affabilmente con tutti quelli che incontrano, e non di rado sono talmente gentili che vanno addirittura a trovare le persone a casa loro. L' unica stranezza è che non sembrano interessati agli Homo Sapiens che non abbiano ancora compiuto i 18 anni.
Tra qualche millennio gli scienziati cercheranno di spiegare queste estinzioni improvvise con fenomeni devastanti, come la caduta di qualche asteroide, del tipo di quello che sembra abbia causato la fine dei dinosauri 65 milioni di anni fa, ma non riusciranno a giustificare il ritorno, in tempi relativamente brevi, della suddetta specie.
In effetti l' Homo Candidatus sembra essere veramente inestinguibile...

PS per amor di verità dobbiamo notare che esiste anche una sottofamiglia di Homo Candidatus, dalla consistenza numerica veramente modesta, che si comporta come gli altri esseri umani, cioè frequenta gli stessi posti durante tutto l' arco dell' anno, e non scompare per il quinquennio compreso tra le due elezioni.
Gli scienziati sono al lavoro per classificarla.

mercoledì 10 giugno 2009

Le elezioni

Parliamo un po' delle elezioni (del nostro comune naturalmente, delle altre ci interessa fino a un certo punto).
Come al solito ha vinto il centro sinistra, anche se le percentuali sono state molto più basse della volta scorsa, quando perfino la Corea del Nord inviò i complimenti e chiese consigli per aumentare il proprio consenso interno.
Le nude cifre parlano di un Centro-Sinistra al 54,63%, di un PDL al 39,95% e di Rinascita Sangiustinese al 5,42%. La percentuale di votanti è stata del 79,1%.
Ora vediamo cosa è successo ai nostri compaesani nelle singole liste:
è andata come meglio non poteva nel PDL, dove tutti e tre i candidati, Leonardi, Croci e Mancini, sono stati eletti con ampio margine. E' rimasto fuori per poco Filippo Nardi, che in verità non sappiamo se si senta di Selci, di Lama o, più maturamente, di Selci Lama, ma è giovane e ce la farà la prossima volta.
Nel Centrosinistra per San Giustino ha avuto un grosso successo il segretario della locale sezione del PD, Leonardo Scateni, che è stato addirittura il più votato del comune nella sua lista, mentre è rimasto fuori, per la miseria di tre o quattro voti, l' altro candidato in quota PD Riccardo Leandri, e qui forse c' è da dare una tiratina d' orecchi al partito che non ha saputo distribuire bene i voti. Peccato per Leandri, avere un altro di Selci nella maggioranza avrebbe avuto la sua importanza per il paese.
E' vero che Lama ha una consistenza demografica molto maggiore, ma sono riusciti a far eleggere tutti e cinque i loro candidati del centro-sinistra, mentre i nostri solo uno su due.
Non ce l' hanno fatta neanche Marcello Marini e Silvana Benigno, che non avevano un partito così influente alle spalle.
Infine, resta Rinascita Sangiustinese, nella quale c' era il solo Roberto Cangi, ma fin dall' inizio i sondaggi davano a questa lista poche o nulle possibilità.
Ora vediamo se riusciamo a capire qualcosa dei comportamenti sociali di noi selciarini:
le nostre sezioni sono la 10 e la 11, i voti sono stati 1261, le preferenze espresse sono state 684, 540 delle quali a favore dei nostri candidati e 144 per quelli degli altri paesi.
A Lama hanno votato in 1897, con 992 preferenze, 88 delle quali a selciarini (e scusatemi se è poco).
A San Giustino ci sono stati 3330 votanti, che hanno dato 1507 voti di preferenza, (ai selciarini 87)
Comunque da sempre i cittadini votano loro compaesani, vuoi per la conoscenza diretta vuoi per campanilismo, e ciò penalizza costantemente noi selciarinacci e, senza voler reiterare sterili piagnistei, devo dire che le conseguenze sono ben visibili guardando il paese, ferme restando le nostre responsabilità.
Stavolta le cifre indicano addirittura percentuali migliori a Selci che negli altri centri, sia come votanti che come voti di preferenza espressi.
Questo potrebbe far pensare a una maggiore maturità dei nostri, ma forse è più facile spiegare il fenomeno in un altro modo: a Lama e San Giustino è in atto, da molti anni ormai, una fortissima immigrazione dai comuni limitrofi, e ciò comporta una minore partecipazione media di questi nuovi cittadini alla vita sociale dei paesi, con diverse espressioni di voti e preferenze.
In questo caso quindi penso di poter dire che, come selciarini, non ci siamo fatti riconoscere, anzi...
Continuiamo ad essere poco prevedibili, e contraddiciamo spesso certi luoghi comuni, come quello che ci vuole tirchi, racimolando, come abbiamo fatto in occasione della merenda di piazza Santa Maria, quasi tremila euro per i terremotati dell' Abruzzo. Ma di questo parleremo un' altra volta.

sabato 6 giugno 2009

DUE A ZERO.....PER NOI. Il Selci in B2



E così il Selci ce l' ha fatta! Il paese più odiato e bistrattato (spesso con buone ragioni) della valtiberina riesce comunque a compiere un' impresa sportiva di rilievo assoluto, andando a sconfiggere la squadra di una città come Foligno e conquistando la tanto desiderata serie B2.
L' anno prossimo andremo a confrontarci con realtà molto più grandi di noi, dato che saremo di sicuro uno dei centri più piccoli tra quelli di tutti i campionati nazionali, a maggior ragione se pensiamo che probabilmente lo eravamo anche in serie C regionale.
A questo punto si aprono scenari che non sono stati mai raggiunti, ma più che altro non sono stati mai pensati.
Ecco, questa è la vera grande novità, per una volta non ci si accontenta di vivacchiare e tirare avanti, ma si ha l' ambizione di puntare a qualcosa di più grande, ed è questo il maggior merito degli attuali dirigenti.
Per il resto rimaniamo dell' idea che abbiamo sempre espresso, cioè che vorremmo vedere una società più inserita nel sociale piuttosto che una volta al puro conseguimento del risultato agonistico, con grande dispendio di energie e risorse economiche. Ma tant' è, una squadra è sempre meglio di nessuna squadra.
Per la cronaca, il Selci ha perso il primo set, ma ha vinto con autorità gli altri tre, questi i parziali:
25-23, 19-25, 20-25, 27-29.
PS Ehm... abbiamo indebitamente rubacchiato l 'immagine al sito del volley della valtiberina, a parziale indennizzo lo ricambiamo pubblicandone l' URL:

lunedì 1 giugno 2009

UNO A ZERO...PER NOI!

Il Selci vince la prima partita della serie finale, e si avvicina, come mai è successo prima, alla serie B2. Ad onor del vero l' incontro è stato bruttino, il livello tecnico della finale è stato il più basso degli ultimi anni, e il Selci ha sofferto più del dovuto per aver ragione di un Foligno, tutto sommato, abbastanza modesto.
Certo le potenzialità della nostra squadra sono ben maggiori di quanto mostrato sabato sera, si spera solo che vengano fuori al meglio nella seconda gara, in programma mercoledì nel mega impianto di Foligno.
Ma torniamo alla partita, che si è giocata davanti a un pubblico numeroso, dove si sono visti, oltre ai tifosi delle due squadre, moltissimi personaggi del mondo della pallavolo, tra dirigenti, allenatori e giocatori della zona.
I gialloneri (si, molti non lo sanno, ma il giallo e il nero sono i colori della Pallavolo Selci) si sono aggiudicati agevolmente i primi due set, pur non giocando bene, ma è bastato che il Foligno registrasse un po' alcuni fondamentali per perdere i successivi due parziali.
A quel punto si è andati al tie break, con tutti i rischi connessi, ma lì i nostri hanno ritrovato la concentrazione e si sono aggiudicati il match, il che, bene o male, era l' obiettivo prefissato.
Ora, come detto, si va a Foligno per gara-due; in caso di sconfitta si tornerà a Selci per la terza e decisiva gara, in caso di vittoria...si va in B2.

venerdì 29 maggio 2009

Il Selci in finale



Nel 1970 (o '71?) il Cagliari vinse lo scudetto, suscitando l' entusiasmo e l' ammirazione di tutta
l' Italia, e soprattutto, naturalmente, dei sardi.
Poco dopo il trionfo Nanni Loi, il noto personaggio dello spettacolo che importò in Italia la candid camera, nel programma “specchio segreto”, cominciò ad andare in giro per la Sardegna a fare interviste.
Fu così che, al lavoro in un campo, incontrò un anziano contadino; si svolse il seguente breve dialogo:
Senta, lei è contento che il Cagliari sia diventato campione d' Italia?
Certo che sono contento
Ma scusi, a lei cosa gliene viene che abbia vinto lo scudetto?
Perchè, se non lo vinceva cosa me ne veniva?
Ecco, tale filosofia è applicabile anche alla Pallavolo Selci; non possiamo sconfessare quello che abbiamo già scritto su questo blog, cioè che preferiremmo vedere una società impegnata nel sociale piuttosto che nel puro agonismo, ma già che questa squadra esiste, tanto vale che sia una buona squadra, e il risultato che (facciamo gli scongiuri) sta per ottenere si può senz' altro definire storico per il paese.
Quindi lanciamo un appello a tutti quanti a recarsi in gran numero al palazzetto della stazione, sabato 30 maggio alle 21, dove il Selci incontrerà il Foligno nella prima gara della serie finale, serie al meglio delle tre partite (per i profani, la prima che vince due partite è promossa in B2).
Non prendetela per una gufata, ma la nostra squadra affronta questa partita da favorita, dopo essere stata in testa al campionato dalla prima all' ultima giornata.
Il Selci, dopo essere inciampato nella prima gara contro l' Acquasparta, ha vinto tutte le altre partite dei play-off con grande autorità, mentre il Foligno ha stentato molto di più; inoltre, nel caso di parità dopo le prime due gare, il Selci giocherà la bella ancora in casa.
Come sempre l' ingresso sarà gratuito, si consiglia di arrivare presto altrimenti si rischia di non trovare posto.
In bocca al lupo, Selci

martedì 26 maggio 2009

Le elezioni

Tra meno di due settimane si terranno le elezioni amministrative, e anche noi vogliamo unirci alle schiere di sondaggisti che imperversano ovunque.
Il nostro sondaggio sarà assai più limitato di quelli su scala nazionale o regionale di cui si sente continuamente parlare, e addirittura sarà ristretto solo al nostro paese, che rappresenta poco più del 15% della popolazione del comune. Questo fatto, come sempre, continuerà a penalizzarci, dato che, con i nostri pochi voti, difficilmente riusciremo a far eleggere più di uno o due candidati
Perciò è importante che tutti, quando vanno a votare, esprimano il voto di preferenza oltre a quello per la coalizione, altrimenti saremo condannati a non contare niente anche per i prossimi cinque anni.
I nostri candidati sono riportati nella tabella a lato, e ognuno potrà indicare quello che è intenzionato a votare.
Rimane sempre la possibilità di inserire, nello spazio riservato ai commenti, idee e proposte, per esempio rispondendo alla semplice domanda “cosa faresti tu per Selci se fossi il sindaco?”
(Speriamo che tutto ciò non sia illegale!!!!!!)

venerdì 1 maggio 2009

I CONTRIBUTI



Abbiamo reperito il resoconto ufficiale dell' amministrazione comunale riguardante l' erogazione di contributi, per l' anno 2008, a favore delle associazioni esistenti nel territorio.
Tra le beneficiate non compaiono le società calcistiche, che probabilmente godono di un trattamento particolare (c' è chi dice MOOOOLTO particolare), mentre ci sono associazioni di cui non conoscevamo l' esistenza.
Salta all' occhio la poca consistenza dei contributi alla cultura (meno di 16.000 €), che secondo noi andrebbe invece sostenuta molto di più, infine, da soliti selciarini, ci chiediamo perché la banda di Lama, anche se di poco, prenda più di quella di Selci.
Naturalmente in questo blog si possono inserire (gratuitamente) i propri commenti e le proprie opinioni.
Ecco la lista:

COMUNE DI SAN GIUSTINO
EROGAZIONE CONTRIBUTI IN FAVORE DI ENTI/ASSOCIAZIONI NEI SETTORI CULTURA, SPORT, SOCIALE , BANDE COMUNALI - ANNO 2008

SETTORE CULTURALE

Ass. Amici dei Musei e Monumenti € 1.254,94
Ass. Alice € 1.813,24
Ass.Busillis € 1.031,62
Ass.Duse Art € 696,64
Circolo Acli Celalba € 1.366,60
Compagnia Teatrale La Treggia € 1.143,28
Circolo Acli Pitigliano € 1.116,60
Ass. Nazionale Carabinieri € 473,32
Proloco Selci La Ranocchia € 1.254,94
Coperativa sangiustinese € 1.031,62
Ass. Nazionale Bersaglieri € 473,32
Ass. Nazionale Marinai € 473,32
Compagnia Teatrale Quelli che passa il convento € 1.478,26
Ass. Whiterose € 1.004,94
Ass. Culurale teatrale Gli Stantii € 1.366,60

TOTALE € 15.979,24

SETTORE SPORTIVO

Karting Club San Giustino € 1.449,44
Ass. Sportiva Amatori Lama € 1.337,02
Ass. Ciclismo & Diabete € 1.699,36
Ass. Podistica Lama € 1.690,92
G.S. Cicli Effe-Effe € 1.940,92
A.S.D. Ciclo Sport Selci € 1.940,92
Ciclo Club Lama € 1.940,92

TOTALE € 11.999,50

SETTORE SOCIALE

Ass. AVIS Comunale San Giustino € 1.874,92
Ass. Nonni Civici € 1.727,20
Comitato Permanente di Solidarietà G. Caterbi € 1.874,92
Ass. Socio-ricreativa Altomare € 2.022,64

TOTALE € 7.499,68

BANDE COMUNALI

Filarmonica Selci € 2.857,10
Filarmonica Lama € 3.142,81

TOTALE € 5.999,91

venerdì 17 aprile 2009

La nuova festa della ranocchia

Molti di voi avranno trovato nella cassetta delle lettere il volantino della Pro Loco La Ranocchia, che invita a partecipare a una riunione per portare qualche contributo di idee per la prossima festa.
Ci sarà da essere contenti se si presenteranno più di due persone, ma vogliamo continuare a essere ottimisti e pensare che qualcuno vorrebbe andarci ma non ne avrà la possibilità, per cui offriamo il nostro spazio, più gratuito che mai, per chi avesse qualcosa da dire.
Dato che in giro di critiche se ne sentono parecchie, siamo portati a pensare che ad alcuni non sembrerà vero poter dire la loro in forma anonima, e tirar fuori argomenti che magari volevano esternare da anni. Comunque sia, l' appello è rivolto principalmente ai giovani, che di solito (con alcune luminose eccezioni) sono capaci solo a lamentarsi, ma all' atto pratico non riuscirebbero a tirar fuori un ragno da un buco.
Il testo della lettera è riportato qui sotto:


...A tutti i paesani...

Stiamo per uscire dal freddo dell' inverno e con la venuta della primavera arriva anche il momento di organizzarci per allestire la Festa che ormai da tanti anni ci accompagna nei caldi giorni estivi.
La FESTA della RANOCCHIA rappresenta da sempre un momento di unione e confronto per la nostra comunità, oggi più che mai viste le continue trasformazioni che il nostro paese sta vivendo.
Proprio per l' importanza che la festa riveste, il consiglio della Pro Loco quest' anno ha deciso di invitare tutta la cittadinanza a formulare proposte e consigli che contribuiscano a renderla ancora più speciale.
A tal proposito LUNEDI 20 aprile alle ore 21.15 vi aspettiamo presso la sede della Pro Loco in via S. Andrea, (davanti al C.V.A.). La riunione è aperta a tutti coloro che vorranno esporre le proprie idee e collaborare per la riuscita della prossima festa.
Vi aspettiamo numerosi
Il Consiglio Direttivo della Pro Loco



PS Pensiamo che l' occasione sia particolarmente ghiotta per il Feroce Contestatore che, da come parla, dovrebbe essere parecchio in gamba.
Quindi aspettiamo di conoscere la sua opinione sulla festa e qualche eventuale, quanto improbabile, buona idea.
Saluti

venerdì 20 marzo 2009

Il contestatore

Torniamo a scrivere qualcosa dopo lungo tempo, perché vediamo che, bene o male, una decina di persone vengono quotidianamente a dare un' occhiata al sito, pur senza lasciare commenti.
Siamo venuti a conoscenza, casualmente, dell' esistenza dell' ennesimo blog selciarino, dall' originalissimo nome de “il contestatore”.
Il suddetto blog esiste dal 28 novembre scorso, e in verità si è mostrato molto prolifico, avendo già pubblicato ben due post, di cui uno, il primo, di sole immagini (neanche tanto belle).
Ma quello che ci riguarda è il secondo di tali post, nel quale viene duramente criticato e irriso il nostro blog, con il proposito, addirittura, di combattere, riporto testualmente, “cotanta tristezza”.
Ora, noi non abbiamo mai preteso nè di essere il blog di riferimento del paese nè di infondere allegria con i nostri scritti, lo scopo era, e rimane, quello di far comunicare la gente, e soprattutto i giovani, tra di loro, e di fornire una possibilità di esprimere idee, problemi e quant' altro, agratisse.
Stavolta cederemo alla tentazione di fare della comicità, riportando il post del feroce contestatore, che tra l' altro ha dei seri problemi di grammatica.
Avendo constatato inoltre che il contatore delle visite è ancora a quota 8, abbiamo deciso, cristianamente, di fargli un po' di pubblicità, per cui ne riportiamo l' indirizzo:

www.idioziaonline.blogspot.com

Ecco il testo completo della pungente satira:


L'ecodiSelci.blogspot.com......Gia il nome è tutto un programma verrà di certo analizzato con più cura e attenzione ma l'impressione ricavata a seguito del primo impatto con codesto sito è, che sia stato realizzato da dei 70enni che come attività di recupero mentale finalizzata alla reintegrazione sociale,graficamente penoso,gli argomenti scadenti come i prodotti dei discount,il linguaggio adoperato può al massimo suscitare l'interesse dei vekkini che frequentano il centro di vita associata(cva)ma la perla,la ciliegina,il fiore all'occhiello,(poi non me ne vengono più in mente) sono state le foto del corpus domini....chi volete che legga o visiti questo sito? se volete attirare l'attenzione sulle attività minime (adatte agli over 50) del paese allora state tranqui che avrete un sacco di apprezzamenti..CHE TRISTEZZA,rimpiangiamo con tanta amarezza quel sitaccio maledetto,spregiudicato,volgare,irriverente di selci-voice...signore pietà ascolta le nostre preghiere, fai eliminare L'ecodiSelci.blogspot.com dalla rete in quanto triste bandiera dell'insoddisfazione e della mancanza di idee della sciagurata gente di selci..http://idioziaonline.blogspot.com CERCHERA' DI CONTRASTARE COTANTA TRISTEZZA
Pubblicato da Ozzy a 6.24 1 commenti
venerdì 28 novembre 2008

Et voilà, il ricco campionario di luoghi comuni è servito, ora aspettiamo di vedere altre violente contestazioni, per ora questo blog ha contestato solo noi.
Un saluto ai nostri ultrasettantenni lettori.

martedì 17 febbraio 2009

Il vero Selci



Incredibilmente ci è pervenuto un contributo da un lettore, il quale ci invia una foto di una squadra del Selci di molti anni fa, forse una delle prime squadre in assoluto della società, risalendo la stessa, come ci viene detto, agli anni a cavallo del 1950, più prima che dopo.
La prima cosa che ci salta all' occhio, come d' altra parte ci viene suggerito dal lettore stesso, è la composizione totalmente locale del gruppo, con volti ancora riconoscibili, tanto che a tutt' oggi è possibile incontrarne qualcuno per le vie del paese.
Tutto ciò a distanza di circa sessant' anni.
La domanda che ci sorge spontanea è questa: fra sessant' anni (ma anche molto prima), chi si ricorderà di uno solo dei giocatori del Selci di quest' anno?
Ma davvero vale la pena sacrificare l' attaccamento alla maglia dei giovani del nostro paese per inseguire dei traguardi sportivi quasi ridicoli (come viene fatto da molti anni in qua)?
Anche qui sarebbe interessante conoscere l' opinione della gente, magari rispondendo alla semplice domanda: “preferiresti una squadra composta in prevalenza da gente del paese, anche se un po' peggiore, o una un po' più forte con giocatori di fuori?

Comunque, questi sono i nomi dei presenti (e qualche soprannome), anche se di qualcuno manca il nome di battesimo e di almeno uno non siamo sicuri; ringraziamo anticipatamente chi volesse colmare queste piccole lacune.


In piedi da sinistra: Leandri ... (chiucchia), Massetti ..., Italo Bastianoni, Luigi Mantini, Silvano Agostini (?), Alessandro Ninchi, G. Lucarini (riccio), Giuseppe Borsi (benni), Pierino Aridei, Alfiero Eraclei, Marcello Radicchi, Paceschi.... (andreino)
Accosciati: Orlando Agostini, Marino Picchi, Francesco Radicchi (barbiere), Nazzareno Baldelli,
Vincenzo Cenciarelli








domenica 1 febbraio 2009

Compleanno

Oggi l' Eco di Selci compie un anno e, vista la durata media di un blog, tale arco di tempo non è da disprezzare.
Se dobbiamo fare un consuntivo dell' anno trascorso, però, non c' è da essere troppo contenti.
Non siamo arrivati a 3.500 contatti, e la matematica ci dice, tramite complessi algoritmi, che la media giornaliera è, seppur di poco, inferiore alle 10 visite. In pratica, tutto ciò è sconfortante.
Lo scopo del blog era, ed è tuttora, quello di mettere in comunicazione il maggior numero possibile di persone, per scambiarsi idee e opinioni, al fine di far nascere qualche iniziativa.
Perchè, se qualcuno non se ne fosse accorto, il problema principale di Selci è quello sociale.
Da anni non si vede un' iniziativa che sia una, le associazioni lavorano per gli altri (sarebbe come se il Burkina Faso mandasse degli aiuti alla Svezia), i giovani odiano il paese o, nei casi migliori, se ne fregano. I risultati sono sotto gli occhi di tutti: le attività commerciali sono in continua decrescita, per un negozio che apre ce ne sono quattro che chiudono, non c' è un luogo di aggregazione degno di questo nome, le associazioni faticano tantissimo a trovare persone disposte a collaborare.
Le uniche associazioni che fanno veramente attività sociale sono la Filarmonica e lo Junior, oltre alla Ranocchia, che però riunisce gente solo nel periodo estivo.
Senza andare lontano, possiamo fare un sereno confronto coi nostri cugini lamarini, lasciando da parte le prese in giro che ci siamo scambiati per un po' di tempo con Lamacity ; dobbiamo riconoscere che loro hanno un sacco di società che aggregano persone del paese, come la squadra di calcio, quella di pallavolo femminile, la podistica, la ciclistica, il calcio amatoriale, la banda, le majorettes, due gruppi teatrali, la scuola di danza, e forse dimentico qualcosa.
Può darsi che sia un momento storico, in fin dei conti fino a pochi anni fa Selci era il paese delle feste e di mille altre iniziative, ma se non si inverte questa tendenza le cose non potranno che peggiorare, e comunque viene da chiedersi cosa sia potuto succedere in questi ultimi venti anni perché sia avvenuto un tale cambiamento.
Ecco, cosa è successo?
Sarebbe interessante sapere cosa ne pensa la gente di questo fatto, ma sappiamo già che a nessuno importa un fico secco della questione; oltretutto quasi nessuno ha fatto pubblicità al sito, altro segno del poco interesse che ci circonda. Certo se avessimo fatto dei post “scandalistici” o provocatori avremmo avuto molte più visite, ma questo lo lasciamo fare a qualcun' altro, noi abbiamo altre motivazioni.
Questa, dunque, è la situazione; io, come gestore del blog sono un po' stufo, e ho deciso di lasciar perdere per un periodo, almeno un mese, e pubblicare solo materiale inviato dai visitatori e relativi commenti, per vedere se davvero qualcuno ha interesse alla sopravvivenza del sito; è ovvio che in mancanza di riscontri da parte dei lettori l' esistenza dell' Eco di Selci sarebbe inutile.
Quindi questo è quello che farò: un mese di silenzio, durante il quale pubblicherò solo materiale inviato dai lettori, e risponderò a eventuali commenti; ovviamente Black Mamba potrà scrivere e disporre del blog a piacimento, io mi rifarò vivo il primo marzo.

sabato 24 gennaio 2009

La stagione teatrale



Anche quest' anno Selci avrà la sua stagione teatrale, pur sembrando un pochino pomposa come definizione. Scherzi a parte, ci saranno sei date, tra gennaio e marzo, tutte dedicate al teatro dialettale.
Quindi ringraziamo la società Filarmonica per aver ancora organizzato la rassegna, e ci permettiamo una piccola considerazione: forse sarebbe apprezzata almeno una serata con una compagnia un po' più "seria" (uso questo termine per distinguerla da quelle comiche o, quantomeno, leggere, che sono qui proposte), che presentasse cioè uno spettacolo più classico, per soddisfare tutti i palati.
Buon divertimento.

sabato 10 gennaio 2009

Luci di Natale




E' passata anche la Befana, e hanno staccato le luci dell' illuminazione festiva (qualcuno direbbe: morto Cristo e spenti i lumi).

Scherzi a parte, scrivo queste due righe perchè vorrei sentire che ne pensa la gente della questione. Voi direte:" ma ancora non te sè accorto che non te scrive nessuno?" Si, me ne sono accorto, ma ciononostante ho deciso di perseverare nella mia testardaggine.
L' impressione che ho è che a molta gente delle luminarie natalizie non gliene importi niente, mi è capitato di sentire dei discorsi in cui venivano definite, di volta in volta, inutili, brutte, costose, da luna park, eccetera. Quindi, dato che vengono finanziate con la lotteria, cioè da quasi tutti i residenti, sarebbe interessante avere qualche parere, fermo restando il fatto che apprezziamo il lavoro di chi si dedica alla non facile organizzazione.
Quindi anche questa volta l' Eco di Selci mette a disposizione uno spazio, agratisse, per dire la propria, e anche questa volta tutti si guarderanno bene dal farlo.

Tant' è, se qualcuno di qualche altro paese dovesse capitare (assolutamente per errore) su questo sito non abbia timore di lasciare un contributo, anche riferito alla propria realtà.

Buon anno a tutti

PS Per facilitare le cose aggiungeremo anche un sondaggio, con le risposte già pronte, così da minimizzare lo sforzo.


sabato 3 gennaio 2009

Concerto


Un nostro lettore ci comunica che sabato 10 gennaio, al Teatro Filarmonica, in occasione dell'
estrazione della lotteria della befana, ci sarà il concerto della Tiferno Wind Orchestra, il valido
gruppo altotiberino.

Occasione da non perdere, tutti sono invitati.

lunedì 22 dicembre 2008

Junior Selci - 2

Vogliamo parlare ancora un po' della neonata società di calcio giovanile, per segnalare la visita che dirigenti e giocatori hanno fatto al centro diurno Altomare di San Giustino, per incontrare i ragazzi disabili e scambiare con loro i doni, notizia riportata anche sulla Nazione, in cronaca locale. Sicuramente questa esperienza servirà ai ragazzi più di qualche vittoria sul campo, e sarà utile alla loro crescita personale.
(Il servizio e il filmato dell' intervista sono reperibili su: http://www.primopianonotizie.com/)
Finalmente si vede una società sportiva che si ispira a valori diversi da quelli , vuoti, che dominano lo sport attuale, a tutti i livelli, dove l' unica cosa importante sembra il risultato, da ottenere anche con mezzi non propriamente sportivi.

Sabato sera, inoltre, c' è stata la cena sociale alla sala Filarmonica, con la presenza di circa 120 persone, tra giocatori, genitori, dirigenti e autorità. Tale cena è stata descritta come un bellissimo momento di aggregazione, con l' aiuto spontaneo di molte persone in cucina, nel servizio ai tavoli e nella preparazione della sala.

Facciamo ancora una volta i migliori auguri alla società, e preghiamo qualcuno dei dirigenti o dei genitori di inviarci, se possibile, delle foto, che pubblicheremo molto volentieri.

domenica 14 dicembre 2008

Film - festival


Traendo spunto dal post di Frogs su "Vivere a Selci", gli abitanti di via Santa Maria hanno organizzato il primo festival rionale del cinema noir.

Il programma è il seguente:

Lunedi 15 dicembre: "Il buio oltre la siepe"
Martedi 16 dicembre: "Appuntamento al buio"
Mercoledi 17 dicembre: "La lunga notte"
Giovedi 18 dicembre: "Le creature dell' oscurità"
Venerdi 19 dicembre: "Il buio si avvicina"

Sabato 20: PFM in concerto "Chi ha paura della notte" tour

Intervenite numerosi, si consiglia di portare una torcia elettrica.
Ingresso gratuito (tanto se passate non vi vedono).



sabato 29 novembre 2008

Le farmacie

Nuovo articolo del nostro prolifico lettore Normalmen:


Gli indici per valutare il grado di civiltà e democrazia di un paese sono: la libertà di informazione, la possibilità all’istruzione e il sistema sanitario.
Questi sono i tre punti cardine dai quali non si può prescindere se si vuole vivere in un paese civile e che cresce. Per quanto riguarda il terzo punto sappiamo tutti, grosso modo, qual è lo stato dell’arte.

Vediamo un po' una legge molto interessante sulle farmacie

L. 2 aprile 1968, n. 475 (notate la data)
Norme concernenti il servizio farmaceutico
Pubblicata nella Gazz. Uff. 27 aprile 1968, n. 107


1. L'autorizzazione ad aprire ed esercitare una farmacia è rilasciata con provvedimento definitivo dall'autorità competente per territorio. Il numero delle autorizzazioni è stabilito in modo che vi sia una farmacia ogni 5.000 abitanti nei comuni con popolazione fino a 12.500 abitanti e una farmacia ogni 4.000 abitanti negli altri comuni.
La popolazione eccedente, rispetto ai parametri di cui al secondo comma, è compiuta, ai fini dell'apertura di una farmacia, qualora sia pari ad almeno il 50 per cento dei parametri stessi. (quindi si sale a 7.500!!!)....
Facciamo ora delle considerazioni.
Se si parla di sanità pubblica si sostiene che dobbiamo dare spazio anche alla sanità privata, ma viceversa?
Le farmacie sono sicuramente da ritenersi una parte di sanità privata, ma con quale vantaggio per la comunità le farmacie vengono protette da leggi anti-concorrenza come quella appena letta?
Pensate per un attimo se il legislatore se ne uscisse con una legge che imponesse al massimo un bar ogni 5000 abitanti! (farebbero i “budelli d’oro” come si dice da me), oppure un meccanico, oppure un macellaio. Io credo che la comunità si incavolerebbe non poco!
Allora visto che le farmacie non vendono gelati o salcicce, ma medicinali, come mai i primi possono essere in 20 o 30, gomito a gomito, mentre la legge IMPONE CHE CI DEVE ESSERE SOLO UNA FARMACIA SU 5.000 ABITANTI? (anzi, se fate due conti vedrete che fino a 7501 abitanti non si può aprire un’altra farmacia!). A completare il tutto c’è da dire che le farmacie non vendono solo medicinali, ma sono negozi come gli altri, ma più cari. Vendono gli stessi giocattoli della Coop, caramelle come al bar, profilattici come in cartoleria, accessori per l’infanzia come da “io bimbo”. Tutto uguale ma più caro. Ringraziamo i nostri politici che fanno leggi così disinteressate per il bene della popolazione. Sono talmente distanti da noi che si dimenticano sempre di essere anche loro parte della popolazione. Loro e i loro figli, i loro nipoti e i loro parenti. La vita è una ruota che gira e presto o tardi anche loro vivranno i disagi che creano! Diffondete questo post e se avete un blog inviatemi la vostra e-mail per avere altri post (ilnormalman@tiscali.it)

sabato 22 novembre 2008

W I BLOG!

Ci sono arrivate sulla casella di posta elettronica (pacinotti63@gmail.com) due richieste, che noi
volentieri soddisferemo.
La prima ci informa della nascita di un nuovo blog, con preghiera di pubblicizzare il sito; niente di più facile, potete da subito visitare



La seconda è di Normalmen, che da un po' di tempo ha iniziato a scriverci qualcosa, e che ha già postato l' articolo come commento; stavolta lo mettiamo come post per dargli maggior risalto. Il nostro sconosciuto ma valido lettore è più interessato ad argomenti di tipo, direi, socio-politico su scala nazionale e, anche se il nostro blog nelle intenzioni dovrebbe parlare del nostro paese, riteniamo i suoi articoli meritevoli di pubblicazione.

Ho un' idea.
Immaginate tutti i blog della Valtiberina che si scambiano informazioni sulla politica di carattere nazionale, ma anche e soprattutto di carattere locale.
Quelli di Sansepolcro che ci informano sul costo esorbitante di un'opera pubblica, quelli di Castello che ci danno informazioni sugli sprechi della comunità montana (hai voglia a scrivere), quelli di San Giustino che ci illuminano sulle menate che sostiene l'assessore tizio per portare avanti un certo progetto.
Quelli del comitato Notubo che ci arricchiscono di dettagli sul gasdotto in arrivo. E poi spediamo i post alle redazioni dei giornali, delle tv e delle radio. Formiamo una cavolo di LEGABLOG. Facciamogli il culo!Io personalmente non ho il tempo di scendere in politica!! E come me penso molti altri... quasi tutti noi. Quindi non resta che impedirgli di prenderci i soldi direttamente dalle tasche.
Stanno massacrando il sistema scolastico, il sistema sanitario, il sistema bancario è marcio.
L'INFORMAZIONE E' L'UNICA NOSTRA ARMA (ci hanno tolto anche l'utilità del voto con le liste scelte dai partiti).
UNIAMO I BLOG!
Spedite a
normalmen@tiscali.it gli indirizzi dei blog Valtiberini che conoscete. Spedite anche tutti i post sulla politica e l'amministrazione locale che trovate in giro. Io li farò girare ancora di più!!!!! Diffondete questo post.

Grazie!

Normalmen.

domenica 16 novembre 2008

Finanziamento ai giornali

Normalmen ci manda un altro articolo, di carattere nazionale, che pubblichiamo.
Chiunque abbia qualcosa da dire faccia come lui, qui non ci sono problemi di spazio, nè di altro tipo.

LO SAPEVATE DEL FINANZIAMENTO BIS AI GIORNALI? COSA E’?

E’ bastato obbligare tutte le amministrazioni pubbliche a costosissime campagne informative per i bandi di gara che emettevano, sui giornali locali e nazionali sotto la scusa della trasparenza.
Le inserzioni devono passare sempre attraverso le solite agenzie pubblicitarie.
Quindi ora c’è una pioggia di milioni di euro che cade sulle tasche dei soliti noti e chi vuole “godere del diritto della trasparenza della pubblica amministrazione” deve comprarsi i giornali (altri soldi che piovono). Tutti soldi nostri!!
Il paradosso è che quindi i giornali non ricercano informazioni per fare articoli e inchieste ma l’informazione da vendere gli viene recapitata per legge e ci prendono pure prima i soldi!!!!
Sarebbe stato più trasparente ed enormemente più economico realizzare un sito dal costo di poche migliaia di euro e nessun altro costo per nessuno. Un accesso totale e gratuito per tutte le pubbliche amministrazioni che pubblicavano i loro bandi e per tutte le aziende e i cittadini interessati.
Questo con tutti i vantaggi di internet sulla carta (e sono molteplici).
Che ne pensate??
(diffondete l’informazione)
Normalmen

mercoledì 12 novembre 2008

Divagazioni 5 - La piena




Un anonimo lettore ci ha inviato le due immagini della piena di ottobre dell' anno scorso, cosa che francamente io non ricordavo. Noto comunque che lì, dove c' è il cartello, c'era la passerella, totalmente sommersa; se penso che oggi è il 12 novembre e il fiume è completamente asciutto
mi viene da credere alle teorie sul riscaldamento globale ecc.
Grazie per le foto, tutto fa brodo.

martedì 11 novembre 2008

Divagazioni 4 - Escher




Altre immagini, avanti finchè non avremo pubblicato (quasi) tutta l' opera.

lunedì 10 novembre 2008

Divagazioni 3 - Escher




Altre due immagini di Escher, chissà che il blog non abbia miglior fortuna se trasformato in galleria d' arte...

domenica 9 novembre 2008

Divagazioni 2 - Escher

























Ancora qualcosa del buon Maurits, per gradire.

Divagazioni 1 - Escher


























Abbiamo pensato, per quelli che ci visitano e non scrivono niente (cioè quasi tutti), anzichè lasciare il blog fermo per giorni e giorni, di mostrare dei lavori di Escher.
Chi è Escher? Riportiamo da Wikipedia:

Maurits Cornelis Escher (Leeuwarden, 17 giugno 1898Laren, 27 marzo 1972) è stato un incisore e grafico olandese.
È conosciuto principalmente per le sue fantastiche
incisioni su legno, litografie e mezzetinte che tendono a presentare costruzioni impossibili, esplorazioni dell'infinito, tassellature e motivi a geometrie interconnesse che cambiano gradualmente in forme completamente differenti. Le opere di Escher sono molto amate dagli scienziati, matematici, logici e fisici che apprezzano il suo uso di poliedri, distorsioni geometriche ed interpretazioni originali di concetti appartenenti alla scienza.

Osservate bene questi disegni, cosa c' è di strano? E' ovvio che nessuno si sognerà di dire la sua, ma almeno qualcuno avrà modo di conoscere qualcosa di nuovo e, si spera, di interessante.

domenica 2 novembre 2008

Ne vale la pena?

Nonostante il prolungato silenzio degli ultimi giorni, anche oggi abbiamo avuto svariate visite, che
sarebbero insignificanti per un altro blog ma non per il nostro.

Difatti da un po' di tempo stiamo scrivendo di meno, e non sempre trattiamo argomenti pertinenti alla nostra realtà. Notiamo purtroppo che i visitatori si fermano a dare un' occhiata ma quasi mai esprimono qualche idea o propongono qualcosa.

Lo scopo di questo blog era, e rimane, quello di scambiarsi opinioni e idee, come tutti i blog del resto, e non ci interessa un' audience fine a se stessa. Se si eccettuano gli interventi di Unicolettore e Normalmen, oltre alle nostre risposte, rimane ben poco, e cominciamo a pensare di star qui a perdere tempo.

Se davvero qualcuno ha un minimo interesse riguardo la sopravvivenza di questo umile blog ci dia un segno, ci dica cosa pensa di questo sito, cosa vorrebbe trovarci quando lo visita, ci muova pure delle critiche, ricordando che comunque è un mezzo, gratuito per di più, per esprimere le proprie opinioni, cosa in verità non troppo facile in altri ambiti.

Noi cercheremo in ogni caso di continuare a scrivere, ma forse con meno entusiasmo.
Un saluto a tutti, ricordatevi che un po' di pubblicità non è sgradita

martedì 14 ottobre 2008

Civiltà superiori

Anche stavolta vogliamo pubblicare un discorso molto significativo: si tratta del messaggio inviato dal capo pellerossa Seathl (dal quale prese il nome la città di Seattle), della tribù dei Duwanisch, al presidente degli Stati Uniti Pierce, nel 1855.
Qui non si intende dare nessun tipo di lezione, solo porre l' accento su come possano due culture essere così diverse e ugualmente degne di rispetto.
Purtroppo molti hanno la pretesa di giudicare altri popoli in base alle proprie convinzioni, inculcateci fin dalla nascita e che non rispecchiano mai verità assolute, e il risultato non può essere che una condanna dell' altro.
Ritengo veramente illuminante quello che disse il capo indiano un secolo e mezzo fa, spero che offra in ogni caso uno spunto di riflessione.


Il Grande Capo a Washington ci ha mandato a dire che vuole comprare la nostra terra. Il Grande Capo ci manda anche parole di amicizia e buone intenzioni.
Questo è gentile da parte sua, dato che sappiamo che lui non ha bisogno della nostra amicizia. Ma noi considereremo la vostra offerta, poiché sappiamo che se non vendiamo, l’uomo bianco può tornare coi fucili a prendersi la nostra terra.
Come potete comprare o vendere il cielo, il calore della terra? L’idea ci è estranea. Se noi non possediamo la freschezza dell’aria o il luccichio dell’acqua, come potete voi comprarli? Ogni parte di questa terra è sacra per la mia gente.
Ogni splendente ago di pino, ogni spiaggia sabbiosa, la bruma delle scure foreste, ogni radura e ogni insetto ronzante sono sacri nella memoria e nelle esperienze della mia gente. La linfa che scorre negli alberi trasporta i ricordi dell’uomo rosso.
I morti dell’uomo bianco dimenticano il paese della loro nascita quando vanno a camminare tra le stelle. I nostri morti non dimenticano mai questa bella terra, poiché essa è la madre dell’uomo rosso. Noi siamo parte della terra ed essa è parte di noi. I fiori profumati sono le nostre sorelle; il daino, il cavallo, la grande aquila, questi sono i nostri fratelli.
Le creste rocciose, le essenze delle praterie, l’impeto del puledro e l’uomo, tutto appartiene alla stessa famiglia. Così, quando il Grande Capo a Washington ci manda a dire che vuole comprare la nostra terra ci chiede molto. Il Grande Capo ci fa sapere che ci riserverà un luogo dove vivere comodamente. Egli sarà nostro padre e noi saremo i suoi figli.
Quindi considereremo la vostra offerta di comprare la nostra terra. Ma non sarà facile. Questa terra è sacra per noi. L’acqua scintillante che scorre nei ruscelli e nei fiumi non è solo acqua, ma il sangue dei nostri antenati. Se noi venderemo la nostra terra, voi dovete ricordare che essa è sacra e dovete insegnare ai vostri bambini che essa è sacra e che ogni riflesso spettrale nell’acqua chiara dei laghi ci narra gli eventi e i ricordi della vita della mia gente.
I fiumi sono nostri fratelli, essi placano la nostra sete. I fiumi trasportano le nostre canoe e nutrono i nostri figli. Se vi vendiamo la nostra terra, voi dovete ricordare ed insegnare ai vostri figli che i fiumi sono nostri fratelli, e vostri, e dovete, d’ora in poi, trattare i fiumi con la gentilezza con la quale trattereste un fratello. L’uomo rosso si è sempre ritirato davanti l’avanzata dell’uomo bianco come la foschia delle montagne si dilegua dinnanzi al sole del mattino. Ma le ceneri dei nostri padri sono sacre.
Le loro tombe sono luoghi sacri e così anche queste colline, questi alberi; questa parte di terra è consacrata per noi. Noi sappiamo che l’uomo bianco non capisce il nostro modo di vivere. Per lui, una parte di terra è uguale all’altra, dato che è uno straniero che giunge di notte e prende dalla terra qualsiasi cosa gli serve.
La terra non è sua sorella, ma sua nemica, e quando l’ha conquistata, se ne va. Si lascia alle spalle le tombe dei suoi padri e non se ne cura. Strappa la terra ai suoi figli e non se ne cura. Egli dimentica le tombe dei suoi padri ed i diritti di nascita dei suoi figli. Tratta sua madre, la terra, e suo fratello, il cielo, come oggetti da comprare, da saccheggiare, da vendere come pecore o collane lucenti. Il suo appetito divorerà la terra e si lascerà alle spalle solo il deserto. Non so. I nostri modi sono diversi dai vostri. La vista delle vostre città rattrista l’uomo rosso.
Ma forse è perché l’uomo rosso è selvaggio e non capisce. Non ci sono luoghi quieti nelle città dell’uomo bianco. Nessun luogo in cui udire il fruscio delle foglie in primavera o il battito delle ali di un insetto. Ma forse non capisco perché sono un selvaggio. Il frastuono sembra solo ferire l’orecchio. E cosa resta nella vita se l’uomo non può ascoltare il richiamo solitario del lupo o le discussioni delle rane intorno ad uno stagno di notte? Io sono un uomo rosso e non capisco.
Gli Indiani preferiscono il delicato rumore del vento che increspa la superficie di uno stagno e il profumo del vento stesso, purificato dalla pioggia di mezzogiorno o aromatizzato dal pino. L’aria è preziosa per l’uomo rosso, dato che tutte le cose dividono lo stesso respiro: la bestia, l’albero, l’uomo, tutti condividono lo stesso respiro. L’uomo bianco non sembra notare l’aria che respira. Come l’uomo morente, egli è insensibile al fetore.
Ma se noi vi vendiamo la nostra terra, voi dovete ricordare che l’aria ci è preziosa, dovete ricordare che l’aria condivide il suo respiro con tutta la vita che sostiene. Il vento che donò a nostro nonno il suo primo respiro, riceve anche il suo ultimo sospiro. E il vento deve dare anche ai nostri figli lo spirito della vita. Se vi vendiamo la nostra terra, voi dovete tenerla separata e considerarla sacra, come un luogo dove persino l’uomo bianco può andare a gustare il vento addolcito dalla fragranza dei fiori delle praterie.
Così, noi considereremo la vostra offerta di comprare la nostra terra. Se decideremo di accettare, porrò una condizione: l’uomo bianco dovrà trattare gli animali di questa terra come fratelli. Io sono selvaggio e non capisco altri modi di vivere. Ho visto migliaia di bisonti imputridire nella prateria, uccisi dall’uomo bianco che ha sparato loro da un treno in corsa.
Io sono un selvaggio e non capisco come il cavallo d’acciaio che sputa fumo possa essere più importante del bisonte che noi uccidiamo solo per sopravvivere. Cos’è l’uomo senza le bestie? Se tutti gli animali fossero scomparsi, l’uomo morirebbe per la grande solitudine di spirito. Infatti, qualsiasi cosa succeda agli animali, presto accade anche all’uomo.
Tutte le cose sono legate tra loro. Dovete insegnare ai vostri figli che la terra sotto i vostri piedi è la cenere dei nostri nonni. Affinchè rispettino la terra, dite ai vostri bambini che essa è arricchita dalle vite dei nostri antenati. Insegnate ai vostri bambini quello che noi abbiamo insegnato ai nostri figli: che la terra è nostra madre.
Qualsiasi cosa accada alla terra, accade anche ai figli della terra. Se gli uomini sputano sulla terra, sputano su loro stessi. Noi sappiamo questo: la terra non appartiene all’uomo, l’uomo appartiene alla terra. Noi sappiamo questo: tutte le cose sono collegate, come il sangue che unisce una famiglia. Tutte le cose sono unite tra loro. Qualsiasi cosa accada alla terra, accade ai figli della terra. L’uomo non ha tessuto la stoffa della vita, è solo un filo di essa.
Qualsiasi cosa lui faccia alla stoffa, lo fa a se stesso. Ma noi considereremo la vostra offerta di andare nella riserva che avete offerto alla mia gente. Vivremo appartati ed in pace. Importa poco dove trascorreremo il resto dei nostri giorni. I nostri bambini hanno visto i loro padri umiliati nella disfatta. I nostri guerrieri hanno provato vergogna e dopo la sconfitta hanno trascorso i loro giorni nella pigrizia e contaminato i loro corpi con cibi dolci e bevande forti. Importa poco dove trascorreremo il resto dei nostri giorni.
Non sono molti. Ancora poche ore, pochi inverni e nessuno dei nostri figli delle grandi tribù, che una volta vivevano su questa terra o che si aggirano ora in piccole bande nei boschi, rimarranno a lamentarsi sulle tombe di un popolo una volta potente e pieno di speranza come il vostro. Perché dovrei piangere la scomparsa della mia gente? Le tribù sono fatte di uomini, niente di più.
Gli uomini vanno e vengono come le onde del mare. Persino l’uomo bianco, il cui Dio cammina con lui e gli parla da amico ad amico, non può essere esonerato dal destino comune. Noi possiamo essere fratelli, dopotutto; staremo a vedere. Una cosa sappiamo, che l’uomo bianco potrà forse scoprire un giorno: il nostro Dio è lo stesso Dio. Ora voi potete pensare che Egli vi appartenga, così come volete possedere la nostra terra, ma non è così. Egli è il Dio dell’uomo e la Sua compassione è uguale sia per l’uomo rosso che per quello bianco.
Questa terra è preziosa per Lui e danneggiarla significa disprezzare il suo Creatore. Anche i bianchi scompariranno, forse anche prima di tutte le altre tribù. Ma nel vostro perire risplenderete vividamente, infiammati dalla forza del Dio che vi ha portato in questa terra e che per qualche scopo speciale vi ha dato il dominio su di essa e sull’uomo rosso.
Quel destino è un mistero per noi, poiché non comprendiamo perché i bisonti sono stati tutti macellati, i cavalli selvaggi domati, i sacri angoli della foresta appesantiti dall’odore di molti uomini e la vista delle rigogliose colline disturbata dai fili parlanti. Dov’è la macchia? Sparita. Dov’è l’aquila? Sparita. E che cosa significa dire addio al puledro e al cacciatore? La fine della vita e l’inizio della sopravvivenza. Comunque considereremo la vostra offerta di comprare la nostra terra. Se accetteremo sarà per assicurarci la riserva che ci avete promesso. Là, forse, potremo vivere i nostri brevi giorni come vorremmo.
Quando l’ultimo uomo rosso sarà svanito da questa terra e la sua memoria sarà soltanto l’ombra di una nuvola che passa sulla prateria, queste spiagge e queste foreste ospiteranno ancora gli spiriti della mia gente. Perché essi amano questa terra come il neonato ama il battito del cuore di sua madre.
Così, se vi venderemo la nostra terra, amatela come noi l’abbiamo amata. Abbiatene cura come ne abbiamo avuto cura noi. Tenete nella vostra mente il suo ricordo di com’era quando l’avete presa. E con tutta la vostra forza, con tutta la vostra mente, con tutto il vostro cuore, preservatela per i vostri figli ed amatela … come Dio ama tutti noi.
Una cosa noi sappiamo. Il nostro Dio è lo stesso Dio. Questa terra è preziosa per Lui. Persino l’uomo bianco non può essere esonerato dal destino comune. Possiamo essere fratelli, dopotutto.

domenica 12 ottobre 2008

Il PIL

Visto che ci sono stati molti commenti sul penultimo post, di carattere politico-economico, ho pensato di pubblicare un breve articolo che forse darà a qualcuno uno spunto di riflessione.
L' idea imperante oggigiorno è che la crescita (del Prodotto Interno Lordo) sia in grado di risolvere ogni problema, mentre la decrescita o la stagnazione siano equivalenti al peggiore dei mali. Per chi non lo sapesse chiariamo, in modo un po' rozzo e sbrigativo, che il PIL è la somma, annuale, di tutto quello che può essere venduto, merci o servizi (incluso il proprio lavoro).
A tal scopo riporteremo di seguito il discorso che tenne Robert Kennedy il 18 marzo 1968 all' università del Kansas, quindi quarant' anni fa tondi tondi.


“Non troveremo mai un fine per la nazione né una nostra personale soddisfazione nel mero perseguimento del benessere economico, nell'ammassare senza fine beni terreni.
Non possiamo misurare lo spirito nazionale sulla base dell'indice Dow-Jones, né i successi del paese sulla base del prodotto interno lordo (PIL).
Il PIL comprende anche l'inquinamento dell'aria e la pubblicità delle sigarette, e le ambulanze per sgombrare le nostre autostrade dalle carneficine dei fine-settimana.
Il PIL mette nel conto le serrature speciali per le nostre porte di casa, e le prigioni per coloro che cercano di forzarle. Comprende programmi televisivi che valorizzano la violenza per vendere prodotti violenti ai nostri bambini. Cresce con la produzione di napalm, missili e testate nucleari, si accresce con gli equipaggiamenti che la polizia usa per sedare le rivolte, e non fa che aumentare quando sulle loro ceneri si ricostruiscono i bassifondi popolari.
Il PIL non tiene conto della salute delle nostre famiglie, della qualità della loro educazione o della gioia dei loro momenti di svago. Non comprende la bellezza della nostra poesia, la solidità dei valori familiari, l'intelligenza del nostro dibattere. Il PIL non misura né la nostra arguzia né il nostro coraggio, né la nostra saggezza né la nostra conoscenza, né la nostra compassione né la devozione al nostro paese. Misura tutto, in breve, eccetto ciò che rende la vita veramente degna di essere vissuta.
Può dirci tutto sull'America, ma non se possiamo essere orgogliosi di essere americani”.
(Robert Kennedy)



Kennedy pronunciò questo discorso tre mesi prima di essere ucciso in un hotel di Los Angeles. La nostra economia si basa su un modello di sviluppo che si misura con il Pil, cioè produrre, buttare e produrre all’infinito. Ce la fa il pianeta (e tutti noi) a sopportare questo modello?

lunedì 29 settembre 2008

Lo Junior Selci

Quest' anno c' è una novità in paese, a livello sportivo, cioè lo "scorporo" dell' attività giovanile del Selci Nardi da quella della prima squadra .

Ritengo che questo sia un fatto di grande rilievo per la vita paesana, dato che per una volta si fa qualcosa per il paese e non per gli altri.

Mi spiego meglio: per tanti (troppi) anni la società di calcio ha curato la prima squadra ed ha lasciato (ad esser teneri) ai margini l' attività giovanile, partecipando al massimo al campionato juniores, ovviamente con pochissimi giovani del paese, in questo imitata (nessuno si senta offeso) dalle altre società sportive.

La Pallavolo Selci, pur avendo una squadra tra le prime dieci dell' Umbria, non ha da tempo un solo giocatore di Selci, e da anni non riesce a formare una squadra giovanile, col risultato che se un giovane del paese vuole praticare questo sport deve andare a Sansepolcro o Città di Castello.

La Ciclosport, pur avendo parecchi affiliati, non svolge nessuna attività sociale, per esempio facendo almeno una gara paesana all' anno, e di fatto i suoi iscritti non traggono nessun vantaggio dal farne parte: per andare a fare dei giri domenicali non avrebbero bisogno della società. Per contro, spendono una quantità notevolissima di energie per organizzare la gara di mountain bike di aprile, la gara giovanile di luglio e, soprattutto, la Gran fondo di giugno, gara, come le altre due,
di rilievo quasi nazionale (manifestazioni bellissime, va detto), e che porta benefici più ad altri che a loro stessi.

Del Selci Nardi abbiamo già detto, tutte le società limitrofe hanno organici ben forniti di nostri ragazzi, oltre che dei propri, ma noi zero...ma finalmente...

finalmente qualcosa è cambiato: come dicevo all' inizio, da tre stagioni è stato ricostituito il settore giovanile, per una volta si comincia a ragionare a lungo termine, pensando che si raccoglieranno i frutti del lavoro iniziato adesso tra cinque, sei o dieci anni, anche se è già importantissimo il fatto che i ragazzini possano fare sport e stare insieme.

Si è formata una società autonoma, anche se, ovviamente, fa riferimento a quella maggiore, si sono scelti allenatori preparati e motivati (del posto), si sono destinate delle risorse a questo progetto e si sono subito visti i frutti: ci sono già 23 ragazzini, ma possiamo scommettere che a breve aumenteranno, e si vede una buona partecipazione dei genitori, che forse hanno intuito la volontà di fare le cose per bene.

Rimane la dolorosa assenza di possibilità per le ragazze, che non hanno nè una società sportiva nè una scuola di danza, speriamo che questa lacuna venga colmata al più presto.
Quindi facciamo un grosso in bocca al lupo a questo gruppo, sperando che indichi la strada alle altre società.

sabato 27 settembre 2008

La politica della valtiberina

E' da quando abbiamo aperto il blog che caldeggiamo interventi seri, che raramente ci pervengono.
Stavolta ce ne arriva uno molto lungo, che compensa in buona parte i vuoti precedenti.
Lo pubblichiamo volentieri, auspicandone altri.
Grazie al nostro anonimo lettore


Quanto è stato scritto sulla pochezza della politica? Non abbastanza.

Quindi ci metto anche io due righe.

Non riesco a capacitarmi della miseria di contenuti che mostra la nostra politica nazionale e locale.

I nostri amministratori da anni non hanno fatto altro che perpetuare una politica ereditata dal dopoguerra dove in un paese distrutto costruire strade, case e industrie era una necessità impellente che ci ha poi portati al famoso “Miracolo italiano”.

In un momento storico che ha visto la congiuntura favorevole di alcuni fattori come: una popolazione giovane (baby boom generation), nuove tecnologie emergenti, nuovi bisogni di consumo, un grande impulso alla scolarizzazione e alla sanità pubblica, un periodo di intenso fermento culturale.

Tutto questo è finito!

Mentre da un lato il ceto politico ha sempre più svilito la scuola statale e “candeggiato” le menti dei giovani con la televisione e mezzi di informazione non degni di questo nome e ha permesso che la sanità pubblica diventasse la porta di ingresso per la sanità privata, dall’altro, sempre la politica, continua a perseguire un modello di sviluppo locale che gli stessi americani hanno iniziato ad abbandonare già negli anni ’60. Il modello industriale.

Nella nostra vallata si continua a consumare terreno per far posto a strade e capannoni che dopo qualche anno rimangono vuoti e inutilizzati. Per non parlare degli interporti (vedi quello per Marte vicino Giove).

I nostri politici non si sono accorti che il mondo è cambiato? Il nostro modello industriale non regge quello orientale e continuiamo a costruire capanni?

Ogni frazioncina vuole la sua zona industriale. Non per ultima ho visto Fighille. E’ stata insediata una nuova ditta per mobili. La classica cattedrale nel deserto. Solo che li c’erano campi coltivabili. Non si poteva costruire adiacente ad una zona industriale già esistente???

Da una parte si punta alla valorizzazione dell’ambiente per il turismo e dall’altra l’ambiente lo si distrugge!! Che furbi!

Se qualcuno non lo sapesse vi dico che la Valtiberina è la zona con più alta concentrazione di morti per tumori dell’Umbria!! Altro che valle verde. Qui si muore!

Si obietterà che con questo modello industriale si crea lavoro!

Certo, per forza! Che altro lavoro puoi offrire ad una popolazione che non è stata formata diversamente e ad un più alto livello?

E poi a chi si da lavoro?? A quegli stessi non italiani o meridionali che la “Lega” (e non solo) manderebbe a casa?!?

Che tasso di disoccupazione c’è in Valtiberina?? Quanti politici sanno rispondere a bruciapelo a questa banale domanda??? Allora smettessero di fare cose di cui non conoscono nulla.

Quello che rimprovero ai nostri politici è il pressapochismo con cui operano per la società.

Non si può pretendere che conoscano tutto ma quanti di loro si circondano di persone che hanno studiato una tematica, che l’hanno digerita ed elaborata?

Quanti di loro hanno proposte più alte di coprire una buca sulla strada??

E così fanno le piazze con le zeppe (vedi San Giustino), piani regolatori che hanno una lungimiranza che arriva a domani l’altro e manifestazioni da migliaia di euro con il solo scopo di accontentare qualcuno e che poi muoiono lì come sono nate.

Ma il nostro comune ha mai organizzato corsi di Informatica, di lingue o un progetto per i ragazzi che dura più di un anno o più di una legislatura?

Ha mai chiesto cosa è di interesse per le persone? Magari scopre che ci sono 50/100 persone che sarebbero disposte a partecipare ad un corso sul mondo dell’informazione, su come si apre un blog, su tematiche inerenti il risparmio, le banche e la finanza!!!

Siete desolanti!!

ZORRO

giovedì 25 settembre 2008

Le frasi celebri 6



Questa volta vi raccontiamo di un errore di lettura di una bambina di terza elementare, che, grazie alla tenera età, sarà scusata e avrà la nostra comprensione; nondimeno la frase risulta molto gustosa.
Nel periodo precedente il Natale è d' uso far leggere agli alunni dei racconti riguardanti le festività, e quella volta la nostra protagonista era arrivata alla seguente frase:

"...e tutti quanti videro Gesù Bambino che scendeva giù dal cielo con la lanterna..."

dopo la sua personale interpretazione la frase suddetta entrò nella storia, diventando:

"...e tutti quanti videro Gesù Bambino che scendeva giù dal cielo con la lambretta..."

Domanda: indovinate quale fu il suo soprannome da allora in poi?

martedì 16 settembre 2008

Le frasi celebri 5


Questa storia risale a più di quarant' anni fa, la mattina in cui si verificò una delle più belle eclissi del secolo scorso in Italia.
C' era un sacco di gente per le strade, organizzata con vetrini fumé e quant' altro potesse servire a osservare al meglio il fenomeno.
A quel punto passò la protagonista del nostro episodio, una signora di una certa età ma non vecchia, che, vedendo tutto quel fermento e il buio improvviso chiese cosa stesse succedendo:
le risposero "Ma, ****, c' è l' eclissi!"
E lei:

Eh, quante ne 'nventono!

giovedì 11 settembre 2008

La chiesa del ponte



Si è concluso il restauro della chiesetta del ponte, terza e ultima chiesa di Selci ad essere restaurata negli ultimi 25 anni.

Dapprima, a seguito dei danni riportati in occasione del terremoto del 1984, venne sistemata (per le feste, n.d.r.) Sant' Andrea, con un grosso impegno finanziario e dei risultati, a dir poco, avvilenti. Riguardo a quei lavori l' unica parola che mi viene in mente è "scempio".

Poi fu la volta di Santa Maria, e qui, se non vado errato, venne impiegata una parte dei fondi lasciati in beneficenza dal maestro Leonello Polchi, e, vivaddio, i lavori furono eseguiti con perizia e umiltà, nel senso che nessuno volle lasciare il suo marchio sull' opera.

Stavolta, pur avendo visto bene solo l' esterno e, di sfuggita, l' interno, mi sento di dire che ci siamo risparmiati un altro lavoro all' italiana, cioè uno schifo degno di una tribù di unni.

All' esterno è stato solo rifatto l' intonaco, il colore è più che credibile (sul campanile di S. Andrea,
per intenderci, vennero inventate di sana pianta delle rifiniture rosso-oro), idem per l' interno, dove sono state sostituite le travi di legno con altre nuove e uguali, e il resto è stato conservato il più possibile simile all' originale, sia i muri che il pavimento; è stato aggiunto un dipinto di Pietro Pecorari. In ogni caso, niente di irreversibile come a Sant' Andrea.

All' esterno è stata pavimentata una parte di sagrato, con dei mattoni che si intonano bene col resto della struttura.
Non sappiamo chi abbia diretto i lavori ma lo ringraziamo.

venerdì 29 agosto 2008

Lettera per Silvia

Abbiamo ricevuto, da un' amica dell' autore, questa lettera dedicata alla sfortunata ragazza vittima del recente, tragico, episodio di Sansepolcro.
La pubblichiamo in maniera integrale senza aggiungere commenti.



Cara Silvia, era venerdì sera e stavo tornando a casa quando sono stato raggiunto dalla notizia della tua scomparsa. Qualche ora prima mi aveva chiamato un amico, il buon Giuliano, figlio di un ostaggio civile fucilato nell'agosto '44. Quel venerdì ricorrevano giusto sessantaquattro anni dalla morte di suo padre, e mai avrei pensato che ancora un 22 agosto si sarebbe impresso su di una famiglia, di Sansepolcro, come un marchio a fuoco per i giorni a venire.Di fronte a queste vite spezzate, penso ai genitori che rivedono le immagini dei loro bambini, che imparano a camminare con il loro testone e l'incedere incerto, che giocano con la palla o con i tegamini, che ridono insieme ai loro fratelli, e mi chiedo da quale pianta venga il seme che con il suo male ha infestato queste brevi esistenze.E penso a quanto è innaturale che i genitori sopravvivano ai figli, ai quali la vita dovrebbe riservare un futuro ben più lungo di quanto sia il passato.Un grave errore è assistere a questi fatti come se si trattasse sempre di problemi altrui, lasciando i familiari soli come se su di loro gravasse un'infamia di cui non si capisce la colpa.Eppure, ancora una volta, varie istituzione e associazioni sportive e non, comprese quelle politiche malgrado il loro buon numero di affiliati, sembrano allentare le maglie proprio nel momento del maggior bisogno, quando sarebbe opportuno non stare distanti, ma stringersi a rete intorno a tanto dolore.Non basta un consapevole silenzio. Dove è quell'opinione pubblica che se la prende con tanto zelo per un volto del Cristo utilizzato in una locandina, ma non si espone con una posizione netta su questioni che vanno ben oltre gli esercizi retorici e le semplici enunciazioni di principio, chiedendo una radicata militanza in mezzo ai problemi e alla sofferenza della gente comune? Quanti i tanti camminatori della domenica ed anche quei molti ciclisti locali che, pur conoscendo entrambi i due ragazzi, si sono chiesti (o hanno chiesto) se potevano essere utili nelle ricerche di questi giorni?Ben vengano giornalisti e televisioni se il clamore mediatico può gettare una luce sui tanti casi di violenza domestica, spesso neppure denunciati, che tuttavia rendono la nostra valle una zona a rischio dove, ai traffici illeciti e ad una criminalità di vario genere sempre più diffusa, si sovrappone l'inadeguatezza di un vivere spesso lasciato ai margini della vita sociale e che esplode sempre più spesso, con una frequenza che tentiamo di negare, in tragici casi di omicidio, suicidio, omicidio-suicidio. In una società che ha perso il senso di solidarietà tipico delle campagne dove, quando bruciavano i pagliai, gli altri contadini facevano il giro dei poderi per ricostituire i covoni perduti dal vicino, il ritmo frenetico con cui la società si modifica impedisce sovente di imbrigliare la vita quotidiana nei lacci del diritto. Un diritto che, necessariamente, è sempre in ritardo rispetto a quella comunità che esso dovrebbe proteggere, e proprio le vittime di queste storie obbligano una società civile a dotarsi dei necessari strumenti di tutela. Cara Silvia, la tua scomparsa non è solo un grave lutto per la tua famiglia, ma è la stessa società che perde una risorsa rappresentata dalla tua bontà d'animo e dal tuo lavoro generoso. Eppure voglio vedere, in quella che credo sarà per te una vita nuova e diversa, non un'assenza incolmabile, ma il prezioso tassello incastonato nella costruzione di un mondo migliore.Grazie Silvia e, per il momento, diciamoci solo "arrivederci".
MARTEDì 26 AGOSTO 2008 14:16 - Andrea Bertocci (tess. Dynamis Bike)

martedì 19 agosto 2008

Le frasi celebri 4


Una volta, in un' estate di diversi anni fa, un gruppo di ragazzi stava seduto in una panchina in Via Sant' Andrea, quando passò un' auto straniera.

Uno di loro notò, nel classico adesivo ovale di allora, il simbolo dello stato di provenienza, una "L", e chiese se qualcuno sapeva di dove fosse .

La "L" stava ad indicare il Lussemburgo, ma un personaggio, diverso da quelli dei tre post scorsi,
anche se è difficile da credere, disse:

LOLANDA

e non stava scherzando...

lunedì 11 agosto 2008

Le frasi celebri 3




Oggi parliamo di una partita di un torneo dei rioni di molti anni fa (ma perchè le cose fatte per bene a Selci non durano mai?), tra le squadre di Via della Croce e della Stazione (ehm... ho già detto troppo).
A un certo punto quello che, con grande sprezzo del ridicolo, si autodefiniva "direttore sportivo" di una delle due squadre, si alzò in piedi ed entrò in campo con l' indice della mano destra alzato
(come i bambini quando vogliono andare al bagno), sostenendo che gli avversari praticavano un gioco troppo duro, e, rivolto all' arbitro, disse quanto segue:

Signor albitro, le volgo dire una cosa, i miei giocatori c' hanno tutte le galloppole spellate!



Qualcuno lì intorno si mise a ridere in maniera irrefenabile, ma lui, convinto di aver pronunciato una frase dalla correttezza inappuntabile, pensò che ridessero di qualcos' altro e non se ne curò, per cui, quand' anche dovesse leggere queste righe, non si riconoscerebbe nel personaggio descritto.


PS Comunicazione per i visitatori:

Lasciare un commento su questo blog non è reato, quindi ripetiamo ancora una volta che potete farlo ogni volta che volete, parlando di quello che volete.

PPS Avete appena letto un' altro inutile appello, che come i precedenti andrà sprecato.

Saluti a tutti e buone ferie