Come sarebbe avere uno Iot personale?

Se fino ad ora avete pensato ad Internet come un mezzo per unire le persone (mail, blog, Facebook, Twitter, …), provate a pensarlo come ad un universo di persone e cose che interagiscono tra loro.

Come sarebbe avere uno Iot personale? In che senso Iot? Internet of things!!!

“L’internet delle cose permette agli oggetti di acquisire la conoscenza della loro posizione nel mondo, di interagire con altri oggetti e di avere accesso a informazioni di confronto attraverso i dati rilevati attorno ad essi.”*

Il classico esempio della pianta che comunica all’innaffiatoio quando è il momento di essere innaffiata, o la sveglia che suona prima dell’orario stabilito perchè calcola il traffico sul nostro percorso di lavoro… sono tutte applicazioni utili che ci fanno risparmiare tempo.

Ma se volessimo qualcosa che abbia un valore ancora più personale? Un vero Iot? Dove stare tronfi e spaparanzati?

Massimo Banzi ha pensato anche a voi! Si tratta di Arduino un micropocessore che viene venduto insieme ad un software open source: ognuno può (con una spesa minima di 20 dollari) acquistarlo e personalizzarlo a proprio piacimento.

Cosa aspettate a farvi lo Iot?


Present yourself!

CURRICULUM VITAE

Il primo passo per entrare nel mondo del lavoro è la stesura di un buon curriculum vitae!

E’ consigliabile l’utilizzo dell’ Europass Curriculum Vitae, un modello standard: condiviso e riconosciuto in tutta Europa, che permette di descrivere in modo sintetico ma dettagliato i propri titoli di studio, le esperienze lavorative e le competenze personali.

IL PORTALE “SINTESI” DEI CENTRI PER L’IMPIEGO

Molte Province offrono il servizio on-line “Sintesi”, il portale dei Centri per l’Impiego che garantisce l’accesso alle informazioni e ai servizi inerenti il mercato del lavoro. Sul portale Sintesi è possibile iscriversi, inserire il proprio Curriculum Vitae, visionare le offerte di lavoro e autocandidarsi. Se hai difficoltà nell’inserimento del  Curriculum Vitae, puoi chiedere assistenza ai Centri per l’Impiego o allo Sportello Informagiovani più vicino.

Mashup

Il tangram è un antico gioco cinese, la leggenda vuole che sia uno strumento per viaggiare e che ci si possa comporre un grandissimo numero di figure.

Ora questo strumento ricorda moltissimo il Web 2.0 e le sue potenzialità di mash up: ovvero, saper mescolare più contenuti provenienti da diverse fonti (immagini, video, musica, etc.), e viaggiare… già perché anche il Web è una questione di come si guardano le cose e come si mescolano tra loro. Non vi pare?

Digital divide

Per digital divide s’intende il divario che si crea tra chi può utilizzare le ICT (Information and Communication Tecnology) e chi invece non può farlo.

A seconda della natura del limite che ci impone questo divario parliamo di diversi tipi di divide:

  • digitale, quando mancano gli strumenti tecnologici,
  • culturale, quando mancano le capacità di utilizzarli,
  • informativo, quando non si è in grado di recuperare le informazioni che ci interessano.

Tuttavia dagli anni Novanta, grazie alla sempre più massiccia diffusione della banda larga, e alla possibilità di utilizzare device pubblici, il divario dovuto alla mancanza digitale si sta assottigliando. Ad oggi la tendenza si è rovesciata, e si parla piuttosto digital inclusion.

Ecco in 50 secondi cos’è il digital divide:

Ceci n’est pas un livre

L’opera di Magritte è perfetta anche per spiegare cos’è un eBook. Ormai non si sente parlare d’altro. Con questo termine s’intende sia il libro elettronico (il file che contiene il libro), sia lo strumento utilizzato per leggerlo: il device.

Ora, aldilà della guerra mediatica e commerciale per permettere ad un formato o ad un modello di prevalere sull’altro, crediamo sia importante riconoscere le affordance che uno strumento del genere consente.

Chi può dire quali altre caratteristiche, oltre a quelle che conosciamo, faranno parte del libro?

Blogger

Partiamo dal principio: chi è un blogger?

Il blogger è una persona che coltiva il suo blog! Ovvero un diario di bordo (letteralmente web-log), che nasce in America alla fine degli anni ’90. Ci sono davvero moltissime tipologie di blog: quello personale, il giornalistico, collettivo, tematico.

E ci sono anche molti modi di essere blogger. Già, perchè grazie alla semplicità tecnologica con cui si può creare un blog (svariate piattaforme, questa per prima, permettono di creare immediatamente e gratuitamente il proprio diario di bordo), quello che traspare è la personalità.

Il blogger insomma è qualcuno che ha davvero qualcosa da dire, e per farlo si avvale dello strumento più democratico che esista: la Rete.

Voi avete qualcosa da dire? E allora bloggate!