venerdì 2 gennaio 2009

Il tempo trascorso

Cosa c’è che non và?

Ho fatto un sogno
oppure ho vissuto
realmente quegli istanti
con lei.

Mi sveglio un altro giorno
e intorno a me
un nuovo panorama.

Con quante persone ho parlato?
Quante persone ho conosciuto?

L’ho sognata un’altra
volta
e ho sperato di
non svegliarmi più,
di non precipitare
più nell’incubo nero
degli ultimi nove anni.

Voglio tornare a sognare
di lei
e basterà chiudere gli
occhi
perché lei sia di nuovo
al mio fianco
ed io ritrovi il
mio posto
nel mondo.

Borgo antico

Seduto,
su antiche pietre
che predominano
su un paesaggio mozzafiato,
fatto di verde e
illuminato dal sole.

Eppure ciò che un
tempo
sarebbe apparso ai miei occhi
maestoso,
oggi perde la sua forza.

La sua voce,
seppur per un breve istante,
ha scosso qualcosa in me
e ha cancellato ogni altra cosa.

Ritrovo il sapore della vita
se immagino che lei
sia al mio fianco;
ritrovo il gusto,
assaporo ogni istante
solo grazie ad una
mera illusione.

Chilometri su chilometri

Cosa spero,
che i chilometri percorsi
mi portino indietro
nel tempo
come per magia.

E’ la realtà,
non un gioco di ruolo
dove basta tirare
nuovamente i dadi
se sei scontento
del risultato.

Consumo le gomme
e credo di consumare
l’amore che ancora
provo per lei.

Brucio benzina
e credo di bruciare
i ricordi di lei.

Non succede,
lei rimane,
io voglio che ritorni
e aspetto
che i chilometri
mi portino da lei,
che i ricordi
in lei ancora celati
la riportino a me.

La cura di tutto

La nebbia si è diradata
ma il vento non ha
ancora cessato di urlare.

Sebbene il sole
ha infine dato la luce
al buio nel quale ho viaggiato,
non ha tolto il freddo
che il mio corpo,
ancora tremante,
ha sopportato.

Le mie dita ancora
sono rigidi artigli
che solo con molto dolore
riuscirò a piegare.

Ma la vedrò.
Ed infine il vento cesserà
di urlare
e il freddo verrà
scacciato dalle mie ossa
grazie
al suo sorriso.

Illusoria felicità

Ora lo sono…
felice.

Per un po’ il vuoto
si è colmato
e il passato non
esiste.

Ma so che è solo un
attimo.
Domani lei non sarà
con me,
e mentre io me ne andrò
lontano,
lei tornerà tra le braccia
di un altro,
dimenticandosi di queste
ore.

E il vuoto tornerà,
più profondo che mai.

Pezzi di asfalto tra la nebbia

Tra la fitta nebbia
compaiono
pezzi di grigio asfalto
che portano là,
dove dimora
la mia
anima.

Una lunga strada
oltre la nebbia, oltre il freddo,
oltre il vento,
oltre tutto ciò che mi
separa
dai frammenti illusi
del mio cuore,
rimasti laggiù
intrappolati tra le sue
inconsapevoli dita,
vicino a lei
unico posto che mai,
senza voce,
chiamai realmente casa.

Laggiù,
nei suoi occhi gelidi
attraverso i quali scrutai
e trovai ciò che a
me mancava
e che mi completava.
Pezzi grigi d’asfalto,
ponti tra il fitto nulla
apparentemente
irraggiungibili.

Sulla strada del rientro

La strada ora è
un riflesso di luna,
e il paesaggio che
a menadito conosco,
un luogo alieno e
pieno di minacce.

Eppure sto tornando a casa,
dalla donna che amo.

Allora cos’è questa
sensazione di dolore
che provo
lasciando alle mie spalle
i biondi capelli
del mio passato.

Non voglio tornare da lei
pensando ad un’altra,
e allora dovrei fermarmi
perché neanche posso
tornare indietro…
io sono solo il passato
che vorrebbe diventare futuro.

La notte è ancora lunga
e magari sparirò in
essa.

Nessun dolore, mai più,
per nessuno.