mercoledì 18 aprile 2012

Articolo su Repubblica - Martedì 17 04 2012


http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2012/04/17/non-fermate-il-fotovoltaico.html
NON FERMATE IL FOTOVOLTAICO
17 aprile 2012 — pagina 12 sezione: NAPOLI
un settore produttivo che in Italia ha un numero di occupati maggiore della Fiat viene messoa rischio da un decreto chiaramente punitivo nei confronti della produzione di energia elettrica da fonte fotovoltaica. A leggere il decreto del governo ci si chiede perché continuino a chiamarli incentivi e, invece, più correttamente non diano al decreto il titolo di: limitazione dello sviluppo del fotovoltaico sul suolo italiano. A leggere la bozza del decreto, pare che addirittura impianti superiori ai 12 kW, che costituiscono il fabbisogno di una abitazione media con annesso un negozio o uno studio professionale, siano già considerati impianti industriali e quindi assoggettati alle stesse procedure di un grosso impianto. La vicenda è stata fatta detonare da una delibera dell' Autorità per l' energia elettrica e il gas (Aeeg) nella quale, in buona sostanza, si dice che gli incentivi dati al fotovoltaico, a conti fatti, pesano sulla bolletta elettrica circa 100 euro all' anno per famiglia, che al giorno significa non più di 30 centesimi di euro. Hanno però dimenticato quanto, ancora, si legge nello stesso comunicato dell' Autorità che illustra il provvedimento: «Per l' energia elettrica, l' aumento del 5,8 per cento in vigore da aprile, deriva sostanzialmente dagli incrementi del petrolio, dai maggiori costi per il mantenimento in equilibrio del sistema e dall' andamento della borsa elettrica sia per effetto dell' emergenza freddo di febbraio sia in una visione prospettica. Il petrolio è cresciuto dell' 8,5 per cento solo nell' ultimo trimestre e del 37,5 rispetto alla fine del 2010 mentre il contestuale deprezzamento dell' euro ha spinto i prezzi a picchi storici finora mai raggiunti». Aggiungerei che il petrolio è cresciuto di oltre il 110 per cento dal 2005, ma questo sembra non interessare al governo tecnico, che per varare un decreto punitivo per il fotovoltaico si fa scudo della deliberazione dell' Autorità, che si limita a illustrare la composizione del prezzo dell' energia. Certo l' Autorità avrebbe potuto, con maggiore accortezza e rimanendo nei limiti della propria funzione, specificare, ad esempio, che il costo del fotovoltaico non ha variazioni con il variare dei prezzi del petrolio né con le condizioni geopolitiche. Oppure, che l' energia prodotta dagli impianti fotovoltaici viene acquistata dai distributori locali (Enel, Acea) a 11 centesimi al kWh e viene rivenduta, Iva compresa, alle famiglie a circa 27 centesimi al kWh. Considerato che ai sensi delle norme vigenti gli impianti di piccola taglia non possono vendere autonomamente l' energia prodotta, quando sarà operativo il decreto in discussione, chi si avventurerà a realizzare un impianto, che sarà, ad esempio, messo in esercizio nel 2013, riceverà quale corrispettivo il prezzo determinato da una tariffa chiamata onnicomprensiva (che comprende gli incentivi e il prezzo di vendita) pari a circa 14 centesimi di euro per ogni kWh immesso in rete, mentre i distributori locali che possono vendere l' energia, senza aver fatto investimenti e senza sostenere i costi di gestione di quegli impianti, venderanno alle famiglie italiane la stessa energia, a circa 27 centesimi al kWh, compresa Iva. Ciò alle quotazioni odierne, nei prossimi mesi si vedrà. Ma questa è materia di Antitrust! Sì, l' Autorità garante della concorrenza e del mercato, quella che, leggendo testualmente dal sito, «è stata istituita in Italia nel 1990. È un' istituzione indipendente, che prende le sue decisioni sulla base della legge, senza possibilità di ingerenze da parte del governo né di altri organi della rappresentanza politica. L' Autorità garantisce il rispetto delle regole che vietano le intese anticoncorrenziali tra imprese, gli abusi di posizione dominante e le concentrazioni in grado di creare o rafforzare posizioni dominanti dannose per la concorrenza, con l' obiettivo di migliorare il benessere dei cittadini. Dal 2007 è stato affidato all' Antitrust il compito di tutelare i consumatori (e dal 2012 anche le microimprese) dalle pratiche commerciali scorrette delle imprese...». Ma certo, è proprio materia di Antitrust, l' Autorità indipendente della quale era presidente Antonio Catricalà, prima che entrasse a far parte dell' attuale governo con l' incarico di sottosegretario alla presidenza del Consiglio. È bene che le famiglie italiane sappiano che più si svilupperà il sistema di produzione di energia da fonti rinnovabili, meno saremo dipendenti dal mercato del petrolio e dalle sue distorsioni; che l' energia prodotta da fonti rinnovabili attinge a risorse proprie del nostro territorio, comprese le competenze professionali. E ancora, che l' unico modo per abbassare il prezzo dell' energia è quello di promuovere un sistema diffuso di produzione, che proprio la generazione da fonte rinnovabile realizza, a dispetto dell' attuale produzione che è concentrata nelle poche mani di chi decide il prezzo dell' energia elettrica. Ma che si tema proprio questo? Che si tema che una produzione diffusa possa effettivamente realizzare la liberalizzazione effettiva del mercato dell' energia della quale, in Italia, si parla fin dal 1991, data di approvazione della legge 10 dal titolo "Norme per l' attuazione del Piano energetico nazionale in materia di uso razionale dell' energia, di risparmio energetico e di sviluppo delle fonti rinnovabili di energia". Penso di no, un governo tecnico non lo farebbe mai. Queste cose potremmo aspettarcele da un governo formato da una parte politica decisa, per legittima scelta di parte, a patrocinare un modello di sviluppo legato all' uso del petrolio. Un governo formato da tecnici sa dare ai numeri la esatta interpretazione e quindi sa distinguere gli oneri legati ai costi generati dall' aumento del petrolio da quelli che favoriscono le fonti di energia pulita, che sono l' unica strada che può liberarci dalla morsa dei combustibili fossili e dal suo catastrofico mercato. Nell' esame della produzione attraverso l' energia solare non si può non evidenziare che mentre in uno dei Comuni della Germania con la migliore esposizione ai raggi solari vi sono poco più di 1.000 ore di sole, nel Comune equivalente nel Mezzogiorno ve ne sono almeno 1.400. Quindi qualsiasi politica che limita di fatto lo sviluppo delle energie legate alla fonte solare continua ad adottare modelli di sviluppo contrari alle caratteristiche specifiche del Sud dell' Italia. Continuando ad applicare schemi che, non tenendo in conto le caratteristiche dei territori, condannano una parte del Paese al sottosviluppo e alle diseguaglianze sociali.
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BARTOLOMEO SCIANNIMANICA

martedì 10 aprile 2012

Presentazione al Rotary Club di Avellino del 29 marzo 2012

a sinistra Il Presidente del Rotary Club di Avellino Avv. Domenico Fioretti 
29 marzo 2012

http://www.rotaryclubavellino.comoj.com/indice.htm
La gestione del territorio, il suo cattivo uso, le connivenze con la politica, sono stati alcuni dei temi che sono emersi nel corso del convegno di presentazione del volume "L'Italia che frana", realizzato dall'Ing. Bartolomeo Sciannimanica per i tipi dell'editore Grauso, ospite del Club questa sera nell'auditorium dell'ex Carcere Borbonico, gentilmente concesso dalla Provincia di Avellino.
L'ing. Sciannimanica, napoletano di adozione (qui la sua scheda anagrafica) ha una lunga esperienza nella gestione del territorio e nelle problematiche correlate. Lo scempio cui tutti i giorni assistiamo nello spreco della risorsa "territorio", consumo che troppe volte abbiamo conosciuto essere stato mediato dalla speculazione e dalla malavita, comporta conseguenze devastanti non solo nella fase acuta dell'inondazione, della frana, ma anche e soprattutto nella vita quotidiana, dove sono meno evidenti ma non meno gravi.
Per fare un'esperienza su questi problemi, basta fare un giro nelle nostre città, dalle più piccole alle più grandi: la disposizione degli edifici, la loro crescita senza un ordine, un criterio, ha modificato definitivamente il territorio e influisce tutti i giorni sulla nostre vite: il traffico veicolare, la congestione della gente, l'inquinamento, si paga ogni momento.
La richiesta di territorio come risorsa è ovviamente maggiore in alcune zone piuttosto che in altre, in particolare è maggiore dove è inferiore il reddito medio, perché c'è la spinta a soddisfare un bisogno e contemporaneamente creare un reddito, una ricchezza. Le necessità della gente spinge il politico a sfruttare a fini elettorali queste richieste, mediando con le amministrazioni e governando la gestione delle pratiche. La cosa diviene ancora più grave quando, in barba alle normative, si costruisce al di fuori delle limitazioni, dei piani regolatori che possono costituire già di per se un cattivo uso del territorio, creando manufatti abusivi. La loro costruzione è particolarmente pericolosa nelle aree a maggior rischio geologico, la cui modifica amplifica le possibili conseguenze ambientali in caso di avverse condizioni meteo, facilitando i danni conseguenti.
I drammi recenti di Messina, delle Cinque Terre, di Genova, senza voler tornare all'alluvione di Sarno e Quindici, sono solo alcune delle innumerevoli occasioni nelle quali si evidenziano le conseguenze spesso tragiche della cattiva gestione del territorio.
In queste occasioni la Magistratura interviene ricercando la causa prossima, perché è quella sanzionabile dalla legge, mentre lo specialista cerca la causa (o le cause) remote; nel primo caso si tratta di un errore e anche un'ingiustizia: chi incappa nelle maglie della legge generalmente è quello che è rimasto con il cerino un mano, poiché quanto accade è la conseguenza finale di una lunga serie di eventi, la cui partenza è spesso indietro di decenni.
Alla serata ha partecipato anche il prof. Giannola, dell'Università di Napoli, che ha sottolineato i momenti di collegamento tra l'economista, quale egli è, e lo specialista in territorio. Diversi brani del libro sono stati letti dalla voce inimitabile della nota attrice teatrale Annamaria Ackermann, ben nota al grande pubblico, per aver lavorato fra gli altri, con i De Filippo e Nino Taranto, oltre che in diversi film.
                                         
 a sinistra Prof. Adriano Giannola Presidente dell'Istituto Banco di Napoli Fondazione

da sinistra: Annamaria Ackermann, Adriano Giannola, B. Sciannimanica, Domenico Fioretti

giovedì 29 marzo 2012

PRESENTAZIONE AL ROTARY CLUB DI AVELLINO





Rotary International - Distretto 2100Rotariano 2011-2012

Conosc Rotary International - Distretto 2100
Anno Rotariano 2011-2012
i te stesso per abbracciare l'umanità
Provincia di Avellino


Prossima conviviale, SOLO SOCI
29 marzo 2012 ore 18.30
Ex Carcere Borbonico
L'Italia che frana
Incontro con lo scrittore Bartolomeo Sciannimanica






Breve premessa dell'iniziativa

Il Rotary Intemational Club di Avellino, con il Patrocinio

della Provincia di Avellino, nell'ambito dello

sviluppo del tema della legalità, purtroppo sempre più

spesso violata, prende lo spunto dal libro "L'Italia che

frana" di Bartolomeo Sciannimanica, pubblicato da

Graus Editore, per formulare un concreto invito alla riflessione

circa l'intervenuta effettiva integrazione della

politica con la legalità.

Il monito è un ulteriore invito a tenere cara questa

forma di governo, la democrazia, ma aiutandola a funzionare

attraverso il rispetto delle regole.

"Facciamo regole rigide, tanto poi non le facciamo rispettare"

è una strada pericolosa, che porta all'arbitrio

[... ] ed amplia la strada della corruzione.

... Programma

Saluti

Sen. Cosimo Sibilia
Presidente della Provincia di Avellino

Interventi

Arch. Maurizio Petracca
Assessore all’ Urbanistica della Provincia di Avellino

Prof. Adriano Giannola
Presidente dell’Istituto Banco di Napoli Fondazione

Ing. Bartolomeo Sciannimanica
Autore del libro

Letture a cura di Annamaria Ackermann

Introduce e modera
Avv. Domenico Fioretti
Presidente Rotary Club Avellino













domenica 18 marzo 2012

Presentazione a Luino


http://www.bluini.com/index.php?option=com_content&view=article&id=247:g-23-marzo-2012-incontro-sul-tema-qlitalia-che-franaq&catid=41:spazio-genitori&Itemid=74
I.C.S. “B. Luini”
A.I.S.U.
Associazione Amici del Liceo
con il patrocinio del Comune di Luino
e della Comunità Montana Valle del Luinese
Incontro sul tema:
L'Italia che frana
Dalla protesta alla proposta






Interverranno:
Sciannimanica ing. Bartolomeo
Autore del libro “L’Italia che frana”
Dordi geol. Amedeo
Consigliere Regionale Ordine dei Geologi
Bianchi Riccardo
Presidente I.C.S. “B. Luini”
Suggerimenti per uscite sul territorio
in collaborazione con C.A.I. e Protezione Civile
Docenti Medie “B. Luini”
con i lavori degli alunni
Moderatore:
Moalli dott. Sergio
Presidente AISU
Venerdì 23 marzo 2012
dalle ore 18,00 alle ore 19,30
Sala consiliare UBI-Banca
Ingresso viale Dante


sabato 10 marzo 2012

BUK di Modena




Abusivismo, abbattimenti e Camorra

“L’Italia che frana” di Bartolomeo Sciannimanica





“L’Italia che frana”: un titolo duro per un libro che fa della natura geologicamente instabile del nostro Paese una metafora delle sue condizioni attuali. L’autore, Bartolomeo Sciannimanica, è ingegnere esperto di ambiente e terri­torio, docente di Ecologia presso l’Università degli Studi di Napoli “Federico II”, ex dirigente settore ambiente della Regione Campania e del Comune di Napoli, da sempre impegnato nella lotta all’abusivismo. Ed è proprio l’abusi­vismo edilizio il punto di partenza di questo studio sul territorio: un fenomeno che nelle terre di Gomorra, come nel resto del Paese, è ormai segno evidente della cattiva gestione che piega le scelte urbanistiche alla speculazione piuttosto che prestare attenzione alle esigenze e ai disagi sociali ed economici dei cittadini. Costruire al di fuori delle regole equivale a “falsare la democrazia, creando un economia illegale” e viola quei principi fondamentali che sono il diritto al lavoro e alla casa, secondo l’autore. Una politica abitativa sbagliata, quella dell’Italia attuale, alla quale il docente napoletano attribuisce gravi responsabilità. Ma l’abusivismo si può fermare, sebbene applicare la normativa e le sanzioni non sia sufficiente. Occorre eliminare i disagi sociali ed economici, instaurare un dialogo con la cittadi­nanza, renderla consapevole. “L’Italia che frana” è un’analisi piena, appassionata, che muove dall’urbanistica e pro­segue abbracciando la sfera ambientale e quindi quella politica. Infatti, come lo stesso autore afferma, “l’urbanistica, avendo come ultimo oggetto di studio l’uomo e la sua felicità, riguarda ogni cosa”. (Francesco Zarzana)

venerdì 9 marzo 2012

MONET Rete civica Comune di Modena



 Buk - Festival della piccola e media editoria

Da
03/03/2012
A
04/03/2012
Dove
Foro Boario
via Bono Da Nonantola, 2
Orario
ore 9.30 - 19.30
Allegati



Tipo di evento:

Fiere, Esposizioni e Mostre Mercato, Libri

Costo:

ingresso gratuito

 Quinta edizione del festival che ha l'obiettivo di valorizzare la piccola e media editoria, offrendo una vetrina alle oltre 100 case editrici provenienti da ogni parte d'Italia.

Un appuntamento di rilievo nazionale che anche quest'anno presenterà, in due giornate, oltre 60 iniziative collaterali tra incontri, concerti, letture e dibattiti.

Tra le 60 iniziative collaterali troviamo l'incontro con Luciano Garofano, ex comandente dei Ris di Parma che ripercorre i crimini italiani più celebri e controversi e ancora l'incontro su L'Italia che frana di e con Bartolomeo Sciannimanica, titolare dell'insegnamento di Ecologia presso l'Università degli Studi di Napoli Federico II.

Novità di quest'anno è il Premio Letterario Due Vittorie suddiviso in due sezioni: Racconti editi - aperto a tutti i libri di narrativa in lingua italiana editi da editori italiani o esteri e Racconti inediti dove chiunque può partecipare con un racconto inedito della lunghezza minimo di 4000 e massimo 12000 battute.

Si tiene inoltre Parole Digitali III Edizione, concorso a premi per giovani creativi sul tema: "L'ho letto su wikipedia !"



Enti di riferimento:

Comune di Modena— ProgettArte— Fondazione Cassa di Risparmio— Provincia di Modena









domenica 26 febbraio 2012




BUK
Festival della piccola e media Editoria
3-4 MARZO 2012 -9.30-19.30
FORO BOARIO
Via Bono da Nonantola, 2
Modena

v
O LIBERO

Domenica 4 Marzo ore 17.00

L’Italia che frana


di e con Bartolomeo Sciannimanica. Con l’autore intervengono

Libero Mancuso, ex Presidente Corte d’Appello di Bologna, Vito

Belladonna, Direttore Tecnico Arpa Emilia Romagna, Vanni

Bulgarelli, Presidente Hera, Mauro Bompani giornalista. Letture a

cura di Berto Gavioli


Graus Editore


La democrazia funziona se si rispettano le regole. Se le regole non si ritengono

giuste è bene cambiarle: “Facciamo regole rigide, tanto poi non le facciamo

rispettare”. Questa è una strada pericolosa, che porta all’arbitrio ed amplia

la strada della corruzione. L’autore è titolare dell’insegnamento di Ecologia

presso l’Università degli Studi di Napoli “Federico II”.