Il valore della cultura

I valori sono nella cultura di un popolo. Senza cultura non c’è libertà, non c’è ricerca scientifica, non c’è progresso, non c’è arte, non c’è bellezza, non c’è legalità, non c’è laicità, non c’è nulla per cui valga la pena di essere felici.

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DIFENDIAMO LA COSTITUZIONE – La Scuderia, Bologna, dal 16 novembre

“Difendiamo la Costituzione” è un’iniziativa dell’Italia dei Valori, per la direzione scientifica di Marcello Corvino, volta a difendere la carta fondante della nostra democrazia. Ogni lunedì a partire dal 16 novembre fino al 14 dicembre, presso “La scuderia” di Piazza Verdi a Bologna, attori, giornalisti, rappresentanti delle istituzioni, imprenditori, politici, protagonisti del mondo culturale, rappresentanti della società civile, incontreranno i cittadini bolognesi per riflettere, discutere, confrontarsi sui valori di riferimento scritti nella carta costituzionale italiana. Sarà un’agorà, un luogo delle idee e del confronto, aperto alla cittadinanza, dove poter prendere parola e dire la propria visione dei fatti sui temi affrontati di volta in volta.

 Si parte lunedì 16 novembre alle ore 19,00 con l’articolo 9, nel quale si afferma che “la Repubblica promuove lo sviluppo della cultura”. Per parlarne ci saranno l’onorevole Silvana Mura, l’attore e regista Moni Ovadia, l’attore Flavio Oreglio, l’assessore del comune di Bologna Luciano Sita, il responsabile della cultura di Lega Coop Roberto Calari, il produttore Marcello Corvino e la moderatrice del dibattito, la giornalista di Repubblica Francesca Parisini.

 Lunedì 23 novembre alle 21,00 si passerà ad un tema di particolare attualità, la libertà di stampa e quindi una profonda riflessione sull’articolo 21 con il giornalista TV e di “Il fatto quotidiano” Luca Telese, Franco Grillini in rappresentanza di Gay News, il coordinatore provinciale IDV Francesco Pagnetti, l’assessore del comune di Bologna Milena Naldi e l’attrice Ottavia Piccolo, che darà voce alla giornalista russa assassinata tre anni fa, Anna Politkovskaya.

 Lunedì 30 novembre alle 21,00 il giornalista Rai Filippo Vendemmiati partendo dai principi dell’articolo 13, parlerà dell’omicidio di Federico Aldrovandi. Saranno presenti i genitori di Federico e l’avvocato Fabio Anselmo difensore della famiglia Aldrovandi e il consigliere regionale IDV Paolo Nanni.

 Lunedì 7 dicembre alle 21,30 sulle linee guida dell’articolo 38, alla presenza dell’assessore del Comune di Bologna Plinio Lenzi, il preside della facoltà di agraria dell’Università di Bologna, Andrea Segrè, inventore del Last Minute Market, duetterà con la celebre voce di Caterpillar Massimo Cirri, sull’idea di una società fondata sulla formula–spr+eco ideata dallo stesso Segrè.

 Lunedì 14 dicembre alle 21,00 sarà la volta dell’articolo 4 e del diritto al lavoro, alla presenza del sindacalista Maurizio Zipponi e del giornalista Luigi Furini, autore di due successi editoriali quali “Volevo solo vendere la pizza” e “L’Italia in bolletta”.

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Giù le mani dalla cultura

Nel 2008 il bilancio di parte corrente del Comune di Bologna  ha registrato entrate per 544,3 ml di Euro e spese correnti per 542,8 ml di Euro. La gestione di competenza del 2008 si è chiusa con un avanzo economico di 8.1 ml di Euro. Queste almeno le cifre del bilancio consuntivo 2008 nella versione sintetica pubblicate sul sito del comune di Bologna.
Il budget riservato alla cultura riporta cifre contrastanti, per il bilancio consuntivo 2008 si parla di 10.189.000, mentre il bilancio preventivo 2009 riporta per il 2008 una spesa pari a 8.436.000. Ma quello che è inquietante è la previsione del 2009 che parla di 6.040.000 cioè una riduzione superiore al 40% rispetto al budget a consiuntivo del 2008. La domanda che poniamo è la seguente: se il bilancio generale del comune di Bologna non presenta variazioni significative tra 2008 e 2009 come si giustifica un taglio così forte in un settore che in città conta circa 10.000 lavoratori? Com’è possibile conciliare politiche di incremento della presenza turistica in città con un taglio che mette in ginocchio l’intero sistema culturale cittadino? Italia dei Valori chiede l’immediato ripristino del fondo dedicato alla cultura per due semplici motivi, la cultura è economia e vita della storia passata, presente e futura di  Bologna, nonchè propellente per sfide che Bologna non ha ancora messo in campo, come quella del turismo. Ricordiamo che la cultura è il discrimine tra la civiltà e la barbarie, le cifre esigue disponibili per un comparto che, ripetiamo, nella nostra città conta circa 10.000 lavoratori, non possono essere tagliate per nessuna ragione, soprattutto in presenza di un bilancio comunale invariato rispetto all’anno precedente e che ha registrato un avanzo economico positivo per 8.100.000 Euro per il 2008. Il principio che difendiamo è che non si può fare cassa sulla pelle dei lavoratori e che “Bologna la dotta” va difesa non smantellata.

Marcello Corvino

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UN GRAZIE A TUTTI I MIEI ELETTORI

Carissimi, grazie ai vostri voti sono arrivato sesto nella lista di Italia dei Valori per il Consiglio comunale. Non sono entrato in Consiglio perchè il 4,4% ottenuto da IDV ci consente di avere solo due consiglieri, ma sono stato accreditato a giocare un ruolo di rilievo nel mio partito e quindi continuerò ad occuparmi di cultura. Tallonerò la prossima giunta da vicino e verificherò che i lavori procedano per il meglio. Continuate a seguirmi perchè utilizzerò questo sito per il mio lavoro di informazione.
Un caro saluto a tutti
Marcello Corvino

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Lettera aperta di Giordano Sangiorgi: perchè appoggio Marcello Corvino

Caro Marcello,
 sono ben lieto che l’Italia dei Valori faccia un convegno legato ai temi della cultura e della musica, temi spesso all’interno di una campagna elettorale poco considerati. Merito quindi a Italia dei Valori stasera di aver posto al centro dell’attenzione tali argomenti che, è il mio auspicio, devono essere parte integrante di un programma per il nuovo Governo della città di Bologna.

Senza adddentrarmi nel terreno della cultura, dove pure potrei certamente dare un mio personalissimo contributo, ma che non essendo il mio argomento specifico non intendo affrontare desidero solo porre al centro alcuni punti sulla questione “musica a Bologna” che è quella che più mi appartiene e che mi ha portato a dare vita a un piccolo coordinamento leggero, Bo – Indies, di produttori indipendenti bolognesi, tra i quali spicca l’amico Massimo Benini di Irma Records, una delle personalità di spicco del settore a Bologna e in Italia, che ha cercato di sensiblizzare e valorizzare tali realtà con alcune piccole iniziative di successo: il riconoscimento a Freak Antoni nei 30 anni di attività; un’anteprima Mei con le migliori leve della nuova scena indie bolognese; un convengo sul futuro della musica apprezzatissimo in Italia e all’estero e, tra le altre cose, la proposta di un mini-cartellone estivo in Vicolo Bolognetti per il quale mi sto adoperando insieme agli amici di Trovarobato.

Per questo non posso che condividere il programma promosso da Marcello Corvino  a proposito della musica made in Bologna:
Portare a Bologna il MEI, Meeting delle etichette indipendenti. L’unica manifestazione di grande risonanza per la musica indipendente italiana da fratelizzarsi insieme alle realtà musicali bolognesi e agli enti come Comune , Fiera egli altri  enti..
– Dare rilevanza nazionale ad una manifestazione di fondamentale importanza per le giovani band emergenti come  Scandellara Rock legandola ad un proscenio come il Mei;
– portare a Bologna insieme al Mei  il Womex, World Music Exposition, vetrina mondiale che porterebbe Bologna direttamente nel cuore della produzione musicale indipendente internazionale;
– organizzare una grande vetrina per la musica indipendente bolognese ogni ottobre, il mese in cui Bologna celebra il riconoscimento UNESCO, nelle diverse piazze centrali cittadine.
– valorizzare la creatività videoclip mettendola in stretta relazione con le istituzioni della cinematografia di Bologna (Cineteca, Cinema Lumière, Università) visto che Bolgona è città oltre che di indies di qualità di grandi videomaker.
– Stabilire che il comparto Musicale è un comparto economico con posti di lavoro e che i lavoratori della musica hanno diritto ad essere tutelati e vivere del proprio operato come tutti gli altri lavoratori.
– E’ necessario consolidare una rete di rapporti nel settore musica tra enti locali, università, produttori, promoters, artisti, festival e luoghi del territorio, per valorizzare i giovani talenti della musica made in Bo che può tornare al centro della musica nazionale e internazionale solo con sinergie strutturate.
– La musica contribuisce a rendere la nostra vita migliore e toglie dal degrado sociale e urbano i luoghi in cui essa viene praticata.

Per tali motivi ritengo anche che nelle deleghe prossime del Comune di Bologna, per riportare la musica bolognese ai fasti di un tempo, e cioè centro della nuova musica italiana, come di fatto è grazie alle sue produzioni, una delega alla Musica specifica che permetta così di creare un’attenzione specifica per un’area, quella musicale, che ha avuto ben poco di un percorso organico di crescita e valorizzazione nonostante una indagine importante come quella di Promo Bologna abbia sottolineato l’importanza di tale settore e di tanti degli interventi, tra quelli sopra descritti come prioritari, e abbia censito oltre 60 produzioni discografiche attive nella sola provincia di Bologna, delle quali alcune di indubbia qualità italiana e internazionale.

Per tali motivi riteniamo fondamentale una presenza di una sensibilità simile in Consiglio Comunale ben sapendo che tale sensiblità si trovano anche nelle liste tutte che appoggiano il centro sinistra tutto e che vi sono anche attenzioni e sensiblità trasversali presenti in ogni forza presente alle prossime candidature comunali, capaci così di creare una forza trasversale, capaci di ottenre quei risultati per la  musica indispensabili per far e tornare Bologna, Capitale della Musica Italiana.

Giordano Sangiorgi (Associazione AudioCoop)

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“EMERGENZA CULTURA”: Stasera, 3 giugno, dalle ore 20.00

corriere per sito

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3 Giugno ore 20.00 “EMERGENZA CULTURA: COSA FARE A BOLOGNA”

Il 3 giugno a partire dalle ore 20 presso “Le Scuderie” di P.zza Verdi, discuterò insieme all’On Silvana Mura, l’On Massimo Donadi e 12 rappresentanti della cultura del territorio la questione della crisi culturale e della necessità di investire per dare una nuova identità urbana alla città. Interverranno:
Stefano Albarello              direttore Ensemble Cantilena Antiqua

Massimo Benini                  presidente Irma Records

Paolo Cacchioli                  direttore Teatro Arena del Sole

Roberto Calari                    responsabile cultura LegaCoop

Stefano Casi                         direttore Teatri di Vita

Shawna Farrell                   direttrice Bernstein School of Music Theater

Carlo Gavaudan                 presidente Sosia&Pistoia

Angelo Generali                 direttore Rosaspina un teatro

Tommaso Petrella            cantante Le Bon Folkett

Mariangela Pitturru         direttrice Teatro delle Celebrazioni

Giordano Sangiorgi          presidente AudioCoop

Giovanni Serrazanetti     direttore artistico Cantina Bentivoglio e fondatore Bologna Città di Clubs

E’ possibile, in tempi di grave crisi, investire nella cultura a Bologna? Può la politica culturale dare una svolta al degrado che attanaglia sempre di più la nostra città? Quali sono i progetti, le proposte operative che possono dare nuova linfa al tessuto sociale bolognese? Possono la valorizzazione del patrimonio, l’innovazione e l’animazione socio-culturale diventare punti di forza di progetti di rigenerazione urbana? L’investimento sulla cultura segna l’indice di modernità di un Paese, di una città, ogni taglio a questo settore è un taglio al nostro futuro,  significa rinunciare alla nostra parte più autentica, ai nostri  valori, all’identità che più ci appartiene, alla nostra dimensione  pubblica, allo strumento  che ci rende persone  autonome e cittadini e cittadine liberi. 

Io,  imprenditore del settore culturale, ho deciso di scendere in campo proprio per  dare voce ai tanti operatori ma anche ai semplici cittadini che sentono la necessità  che Bologna la dotta, la città con l’Università più antica del mondo, la città Patrimonio Musicale dell’Unesco diventi di nuovo protagonista. Dall’esigenza condivisa di dare risposte concrete a questo progetto nasce l’incontro alle Scuderie.

PROGRAMMA SERATA
  Alle ore 20.00 la serata inizierà con i ritmi energici scelti da Dj Ellen
– alle 21.00 spazio alle proposte con l’incontro-dibattito, a cui parteciperà con un breve intervento anche il candidato sindaco Flavio Delbono;
– alle 22.30  segue il concerto live delle band bolognese le Bon Folkett,  che animerà con loro ritmo folk rock irlandese, la parte conclusiva delle serata.  

La cittadinanza avrà così l’opportunità non solo di conoscere il reale stato di crisi su cui versa la città da anni, ma soprattutto di essere coinvolta nella costruzione di nuovo indirizzo, capace di portare benefici sociali ed economici. Come in un’agorà, questa serata diventa uno spazio dedicato a tutti coloro che vorranno suggerire temi ed argomenti da affrontare, che credono che la cultura sia veicolo fondamentale di cambiamento, perchè partecipare significa impegnarsi di più, tenere le mani sulla democrazia, tutelare la propria libertà, i propri valori.

VI ASPETTO NUMEROSI! NON MANCATE!

                           Marcello Corvino

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Mercoledì 27 Maggio ore 19.30 Aperitivo-incontro

Il 27 maggio alle ore 19.30 presso il CENTRO SOCIALE PESCAROLA (Via Zanardi 228) incontrerò amici, sostenitori e chiunque altro abbia voglia di conoscermi e di espormi i propri suggerimenti per un concreto contributo  all’amministrazione della nostra città. Un momento semplice e conviviale per discutere del mio programma elettorale, delle priorità, dei progetti e delle proposte per costruire insieme la Bologna di domani, la Bologna che vogliamo.

Io credo che l’investimento sulla cultura segni l’indice di modernità di un Paese;  ogni taglio di risorse alla cultura è un taglio al nostro futuro, e per questo mi voglio battere.  Sono consapevole, come molti cittadini, che è anche grazie alla cultura che si può dare nuova identità urbana alla città. Un esigenza questa espressa a gran voce anche dal presidente del quartiere Santo Stefano, Carmelo Adagio, che sulla Repubblica di venerdì 22 maggio dichiara:  “Più che camionette della polizia (in piazza Verdi) servono palchi e cultura”. Per questi motivi la valorizzazione del patrimonio, l’innovazione e l’animazione socio-culturale devono diventare punti di forza di progetti di rigenerazione urbana.

Marcello Corvino

Venite ad incontrarmi! VI ASPETTO!

 

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Cultura innanzitutto: Cazzola cancella l’assessorato alla cultura

Fino ad oggi avevamo sentito un Cazzola scatenato sui temi della cultura, paroloni tali da far pensare che al palasport ed allo stadio ci andasse la controfigura e lui invece corresse all’opera per sentira la prima di Rigoletto o di Traviata. A leggere sul suo sito, ad ascoltare le sue interviste sui giornali, ad ascoltare i suoi adepti in radio (io stesso ho tenuto un confronto su Annalisa Lubich sul tema dell’importanza della cultura a Ciao Radio) sembrava di aver a confronto una forza di respiro europeo, con la cultura al primo posto nell’agenda elettorale. Niente paura, era uno scherzo. Ieri è stato alzato il velo, si trattava di un bluff. L’assessorato alla cultura non c’è. Della cultura, che quindi non ha più una voce specifica, se ne occuperà Cazzola stesso (qualora diventasse sindaco, ipotesi remota visto che è un bel po sotto Guazzaloca)  tra una corsa allo stadio, una al palasport, una gara al Motorshow, una a Palazzo d’Accursio, l’altra in tribunale per la causa ai Corvi. A proposito dei Corvi presumibilmente guazzalochiani, questi per far venire fuori una notizia che tutti coloro che leggono anche solo approssimativamente i giornali, sapevano in quanto vecchia come il cucco, sono andati a recuperare illegalmente il certificato penale di Cazzola realizzando due cazzate in un sol colpo, la prima è aver violato la legge, la seconda è avere innescato un effetto tipico dell’Italia berlusconizzata consistente nel sovvertimento della realtà: il delinquente è quello che denuncia, quello che compie il reato diventa la vittima. Mazziati e cornuti. Questo è il parterre del centro destra, auguri!
Ma ritorniamo al Cazzola con delega alla Cultura (un ossimoro), il nostro eroe a tutti noto tutt’altro che per i suoi libri, le sue frequentazioni teatrali, per i suoi salotti tutt’altro che frequentati dalla crema dell’intellighenzia nazionale, avrà il compito, qualora l’elettorato gli desse il mandato, di guidare Bologna la dotta, la città con l’Università più antica del mondo, con l’Accademia Filarmonica che ospitò gli studi di Mozart, la città Patrimonio Musicale dell’Unesco.
E’ il nuovo che avanza. Si salvi chi può!
Marcello Corvino

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16 maggio IDV in Piazza Maggiore: scatta la censura su la Repubblica

Il mondo della cultura in Italia sta vivendo un periodo di gravissima crisi economica. Per noi operatori della cultura a Bologna,  i cinque anni di non politica culturale dell’Assessore Angelo Guglielmi sommati ai cinque precedenti del nulla targato Guazzaloca, hanno aggiunto danno a danno.   Per questo motivo ho concordato con i vertici del partito che l’intervento del Presidente Di Pietro in Piazza Maggiore  a Bologna sabato 16 maggio, sarebbe stato preceduto da una grande manifestazione popolare sulla cultura. Sono intervenuti musicisti, attori uomini di cultura, abbiamo raccolto tanti applausi e il consenso di un pubblico festante orfano di un PD che ha lasciato clamorosamente fuori dalla sua agenda il sostegno ai posti di lavoro del mondo della cultura. Bellissime e indimenticabili le parole di Flavio Oreglio, Moni Ovadia, Shel Shapiro e Vincenzo Cerami. Ma questo non è stato abbastanza per la redazione bolognese di Repubblica, che il giorno dopo in prima pagina sulla cronaca di Bologna non degnava di menzione la manifestazione. In compenso la cultura trova spazio in altri rappresentanti. Riportiamo dalla prima pagina di Repubblica del 17 maggio: “Cevenini sul palcoscenico”. Questa si che è una notiziona da prima pagina! Il noto attore teatrale casualmente candidato del PD al comune, diremmo il novello Sean Connery del tortello, ai più noto come Cev, ci delizierà, (udite udite!) in una piece teatrale che celebra lo scudetto del Bologna del ’63. In effetti c’è bisogno di aprire un po i riflettori sul calcio, anzi meglio che il teatro inizi a fargli un po di spazio! Era ora!
Ma basta la notiziona del Cev a teatro perchè quello che ormai ai più pare proprio l’organo ufficiale del PD (la Repubblica) offuschi le parole di Flavio Oreglio, Moni Ovadia, Shel Shapiro e Vincenzo Cerami? No non basta! Allora cosa ti pubblicano sempre sulla prima pagina di Repubblica Bologna pur di non parlare della manifestazione dell’IDV? Un editoriale sulla questione cultura di un monumento nazionale in materia, Andrea De Maria, autorità che il mondo della cultura internazionale ci invidia. Ma chi è De Maria? Si tratta di uno che ha scritto libri e film da oscar meglio di Vincenzo Cerami? No, non scherziamo. Si tratta di uno che ha girato il mondo con i suoi spettacoli come Moni Ovadia? No, non scherziamo. Ha venduto milioni di dischi più di Shel Shapiro? No, non scherziamo. Si è esibito davanti a milioni di persone e ha venduto vagonate di libri come Flavio Oreglio? No, non scherziamo. E’ allora chi è questo  genius loci che da solo ne ha offuscati quattro in un sol colpo? E’ il coordinatore provinciale del PD. Qual’è il suo maggior merito? Si tratta di uno di quei dirigenti che in dieci anni hanno dimezzato il consenso intorno ad una cultura politico-sociale, una tradizione di buon governo che dal dopo guerra sotto la gloriosa bandiera del partito comunista aveva assicurato a questa città, a questa provincia, a questa regione, uno stato sociale invidiabile in tutto il mondo, benessere e solidità a tutta la popolazione. In dieci anni hanno massacrato il consenso di quello che una volta era il glorioso parito della sinistra italiana e ci hanno costretti a tremare dinanzi a nanetti politici come Guazzaloca e ora anche il berluschese Cazzola. Ecco chi sono e a chi da credito il glorioso quotidiano Repubblica, ex punto di riferimento della sinistra italiana ora organo ufficiale del neonato Partito Democratico aggiungerei Cristiano, cioè la versione moderna della DC Andreottiana.
Ritornando alla piazza della cultura e di Di Pietro, nulla da fare, Repubblica le ha dedicato una triste noticella, da festa della salama di Baggiovara nella quale si accennava ad un Di Pietro in mezzo a trecento persone in Piazza Maggiore. Suvvia direttore ma chi ci crede che c’erano trecento persone di sabato pomeriggio in Piazza Maggiore con 25 gradi! Ce ne sono di più a sentire Beppe Maniglia d’inverno con la pioggia! Ma non era un valore della sinistra il diritto di cronaca? Ma i nostri padri nel ’68 non erano sono scesi in piazza per difendere quella che a dirla con Shapiro era un bella società fondata sulla libertà? E i nostri nonni non sono morti sulla linea gotica per la democrazia, la libertà di pensiero e di opinione? Queste censure non fanno onore a chi le pratica, a noi tutti, nè ai nostri padri, nè ai nostri nonni.
Viva la stampa libera! Viva quella che “Sarà una bella società fondata sulla libertà”!
Marcello Corvino

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16 maggio appuntamento al Bravo Caffè

La giornata del 16 maggio prosegue alle ore 18 al  BRAVO CAFFE’ in via Mascarella 1, con Moni Ovadia e Vincenzo Cerami. Affronteremo temi importanti come il valore della cultura e le mie  proposte per Bologna. Moderatrice Chiara Affronte, giornalista dell’Unità.  

INVESTIRE nella CULTURA, perchè? Una domanda che appare retorica agli 
occhi di chi conosce il significato della parola “cultura” e non lo  confonde con il semplice “essere a conoscenza”. Un domanda a cui però è importante dare una risposta. Da questa necessità nasce l’incontro al Bravo Cafè. Cultura è modo di  vivere, modo di comportarsi, è realizzazione dell’armonia nelle  diverse forme in cui si esplicita. E dunque cultura è vita. E’ equilibrio. E’ crescita interiore, maturazione. Ma Bologna non sta  investendo in questa importante risorsa. Tanti sono gli episodi che ce  lo testimoniano, in primis il taglio dei finanziamenti per il Bé,  Bologna Estate.  Tutto è spesso banalmente giustificato dalla parola  “crisi” e dal pensiero comune che spendere soldi in cultura è un  “lusso”. La conseguenza di questo pensiero è che, in momenti di come questi, per  molti questo lusso può essere tagliato, ridimensionato, ridotto,  perché superfluo rispetto a tante scelte ritenute più importanti. Io non  la penso così. Sostengo da tempo che scegliere di investire in cultura  significhi credere nella nostra parte più autentica, nei nostri  valori, nell’ identità che più ci appartiene, nella nostra dimensione  pubblica, in qualcosa che non sempre riusciamo a misurare e neppure a  definire, ma che ci offre qualche strumento per renderci persone  autonome e cittadini e cittadine liberi. 

VI ASPETTO AL BRAVO CAFE’!

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