sabato 21 febbraio 2009

05-01-2009: il Dr. Mariano Loiacono, intervistato dal PD di Ancona, parla della legge 180

Pubblichiamo quest'intervista al Dr. Mariano Loiacono pubblicata sul sito del Partito Democratico di Ancona (www.pdancona.it) nella sezione "la voce di Ancona democratica". Volevamo comunque ricordare, a scanso di equivoci, che il Metodo Alla Salute, così come le Associazioni che lo divulgano e lo stesso Dr. Loiacono, non fanno riferimento a nessun partito politico, ideologia o religione, al di là dei molteplici orientamenti personali dei singoli operatori ed associati.
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05-01-2009

La legge Basaglia: una rivoluzione culturale ancora patrimonio della sinistra?

Intervista al dr. Mariano Loiacono a cura di Tiziana Tommasi


Approvata nel maggio del ’78, quest’anno la legge 180, nota come "Legge Basaglia", compie trent’anni. È una legge quadro di riforma psichiatrica che, cancellando la barbarie dei manicomi attraverso la loro chiusura, li ha sostituiti con programmi di assistenza sul territorio basati sui servizi di igiene mentale. Dunque essa ha cambiato il modo di intendere la cura delle malattie mentali (prima confinata tra le mura di un manicomio) diffondendo l’assistenza psichiatrica nel territorio nel tentativo di scalfire il pregiudizio contro la malattia mentale. Ha posto le linee guida per affrontare nel variegato ambito della sofferenza mentale il problema della centralità della persona e del diritto alla salute. Lo spirito della legge promossa dal prof. Basaglia (psichiatra) voleva togliere l’attenzione dal singolo individuo per andare a cercare le cause sociali che avevano generato il malessere psichico. Una legge giusta, culturalmente rivoluzionaria che restituì dignità alla follia, e contribuì a tessere la tela di quel difficile rapporto tra scienza e umanesimo che tutt’oggi lacera il nostro Paese. Certamente ci sono cose che trent’anni dopo vanno ridiscusse, emergenze vecchie e nuove da affrontare, ma il diritto alla salute deve essere riconfermato. Si corre il rischio di addossare alla legge Basaglia problemi che riguardano invece le politiche di welfare che talvolta riducono i diritti sociali ed i diritti di cittadinanza a vuote affermazioni di principio. L’intento è di rilanciare l’attualità dello spirito di questa legge in un momento in cui si moltiplicano i tentativi di reintrodurre trattamenti prolungati obbligatori, specie in strutture private con il corredo di strumenti come la contenzione e l’elettroshock cedendo ad una serie di tentazioni revisionistiche in senso reazionario. Nelle obiezioni a sostegno delle proposte di modifica affiora il rimpianto per la figura dello psichiatra come custode del malato.

Poniamo alcune domande al Dr. Mariano Loiacono, psichiatra, direttore del Centro di Medicina Sociale dell’Azienda ospedaliero-universitaria “Ospedali Riuniti” di Foggia che, da oltre 30 anni, svolge con successo attività terapeutica sul “disagio diffuso” con un metodo che non prevede l'uso di psicofarmaci e utilizza modalità nuove e atipiche di psicoterapia ispirate alle dinamiche di vita globale e complessa. Questo approccio è nato dall’osservazione dei fenomeni di globalizzazione che fanno emergere nuove tipologie di disagio quali: dipendenze da sostanze psicoattive, dismaturità, sindromi psicotiche, depressioni, disturbi nell'alimentazione, caratterialità, conflittualità sociale e istituzionale, disagio asintomatico, attacchi di panico.

D: Dr. Loiacono, la frase che spesso sentiamo dire “Mettere mano alla 180” prelude a mettere in discussione il diritto alla salute e alla cittadinanza sostituendolo magari, come volevano recenti proposte di legge, con quello di pericolosità sociale e della sicurezza ai cittadini?

R: La legge 180 ha indiscutibili meriti storici che nessun “candidato riformatore” può negare, a meno che non conosca la tragica situazione dei manicomi o abbia bisogno di ignorarla per personali tornaconti. Il concetto di pericolosità sociale e di sicurezza dei cittadini erano e sono parte integrante della “logica manicomiale”; questa logica, a sua volta, era la conseguente risposta che scaturiva e scaturisce dalla visione di fondo sui comportamenti umani, alcuni dei quali sin dall’inizio sono classificati come non appartenenti alla “normalità” e, di conseguenza, pericolosi e minaccianti la sicurezza sociale. Ovviamente, la classificazione non è universale e ogni etnia umana si distingue: per quali comportamenti fa rientrare in questa fascia di anormalità pericolosa; per come li rapporta alla propria sicurezza sociale; per le risposte che mette in atto. A mio parere, se oggi si vuole “mettere mano alla legge 180” lo si deve fare solo per adeguarne lo spirito alle nuove fenomenologie di “disagio diffuso” che coinvolgono e chiamano in campo tutti e richiedono prospettive più avanzate di scambio-partecipazione tra ambiti psichiatrici e il tessuto ordinario della società. In questa direzione va la mia trentennale esperienza in un servizio pubblico del nostro sistema sanitario. Ora che i manicomi tradizionali sono stati sufficientemente superati, è possibile fare "l’altro mezzo passo" che la legge 180 non ha potuto-saputo prevedere e sperimentare.

D: Il recente disegno di legge d’iniziativa del deputato Carlo Ciccioli “Disposizioni in materia di assistenza psichiatrica” all’art. 3 comma 11 recita: “È istituito il Trattamento Sanitario Obbligatorio Prolungato ("TSOP") senza consenso….” Lei cosa ne pensa di questa “nuova” modalità di trattamento?

R: Come le dicevo, la Legge 180 è ormai a un bivio. Se non si ipotizzano scenari più avanzati, prevarranno le spinte reazionarie - peraltro sempre rimaste vive sotto la cenere dell’apparente adeguamento - del punto di vista medico-psichiatrico tradizionale che riduce la complessità del disagio mentale a eziologie chimiche e genetiche che oltretutto sono state ampiamente sperimentate anche in questi trent’anni di legge 180. Gli stessi psichiatri basagliani usano ordinariamente la "camicia di forza chimica" degli psicofarmaci. Il deputato psichiatra Carlo Ciccioli (peraltro esponente di spicco della vostra Regione) è solo una delle punte “politiche” di questo iceberg che al suo interno contiene: interessi semplificatori della professione medico-psichiatrica (ambulatori, cliniche private, ecc.); grossi interessi delle industrie farmaceutiche; importanti spinte politico-economiche internazionali tese a banalizzare il mutamento antropologico in atto e a medicalizzarne le conseguenze che stanno emergendo sul piano personale, di coppia, istituzionale a tutti i livelli. In questi trent’anni di Legge 180, questa parte invisibile-profonda dell’iceberg è diventata sempre più rilevante-potente e adesso minaccia una svolta reazionaria, forse ben più pesante della soluzione manicomiale e, soprattutto, coperta da soluzioni raffinate come quella del “TSOP”. Ritengo, però, che rispetto a queste nuove e pressanti modalità di trattamento non ci si può solo fermare a rifiutarle o a strapparsi le vesti di un “perbenismo” ideologico. Occorre rispondere con una rinnovata fantasia vitale capace di sperimentare prospettive più avanzate.

D: Alcuni pensano che i “malati mentali“ siano abbandonati a se stessi e costituiscano un onere per le loro famiglie. Resiste il pregiudizio contro la malattia mentale, si pensa che quei disturbi non possano essere curati. La psichiatria oggi deve guardare al futuro alla grande diffusione del disagio psichico, all’aumento dei disturbi depressivi in una società globale in cui gli equilibri familiari e sociali sono profondamente mutati. In che modo, secondo lei?

R: Certamente non ho “la” risposta giusta, ma da trent’anni ho maturato “una” interessante proposta all’interno di un servizio pubblico in cui si accede col codice fiscale e con l’impegnativa del medico di base. Ribadisco che il trattamento non prevede l’uso di nessun tipo di sostanze psicoattive, psicofarmaci compresi. Per superare i pregiudizi e non lasciare le famiglie abbandonate, bisogna prendere in carico nel trattamento sia i familiari che altre persone quando stanno attraversando il “disagio asintomatico, cioè il disagio prima che si manifesti con un sintomo di interesse della medicina-psichiatria tradizionale. Il trattamento intensivo al Centro, frequentato sia da chi presenta un sintomo qualsiasi di “disagio diffuso” sia dai familiari che l’accompagnano, serve a ridurre-superare il sintomo, a far crescere anche i familiari accompagnatori, a formarli a sviluppare sul campo competenze per essere in grado loro di gestire i diversi sintomi e di rappresentare operatori volontari in grado di intervenire nell’ordinario del loro tessuto familiare e sociale. In tal modo, anche grazie alla provenienza delle persone in trattamento da quasi tutte le regioni d'Italia, si è formata una rete di "Comunità Globale" che non costa nulla allo Stato e che è in grado di esprimere funzioni di prevenzione-cura-riabilitazione-formazione sia a livello locale che integrandosi tra di loro come “Punti Ac.co.gl.i.e.te.mi.”.
Ovviamente non c’è lo spazio per esplicitare e supportare meglio queste mie affermazioni. Volendo potreste organizzare un Convegno di approfondimento-confronto. Chi vuole, comunque, può approfondire l’esperienza visitando il nostro sito www.nuovaspecie.com. Mi dispiace solo che questa nostra trentennale esperienza in un Servizio pubblico interessi ancora poco ai responsabili locali, regionali e nazionali della Salute. Penso che il “disagio diffuso” sia una bella sfida in atto, ma sento che si è in grave ritardo e che siano ormai ineludibili le spinte revisionistiche reazionarie alla Legge 180. Speriamo bene.

Nel ringraziare il dr. Loiacono per il suo prezioso contributo concludo affermando che in una situazione di recessione, di riduzione dei budget di spesa a tutti i livelli, di aumento della disoccupazione, aumentano anche le difficoltà di difendere le nicchie di lavoro protetto costruite in anni di lotta politica e sindacale sia nel settore privato che nel pubblico. Affrontare una crisi economica guidati da un governo di centro destra implicherà problemi sempre più gravi anche a questo livello perché i malati mentali sono prima di tutto persone deboli e curarli significa reinserirli nella società. Qual è la risposta politica che la sinistra vuole dare a questa fascia di cittadini?

Tiziana Tommasi

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FONTE

Il Centro di Medicina Sociale di Foggia inserito nel progetto "Non Solo Fannulloni" del Ministrero della Pubblica Amministrazione e Innovazione


Il "CENTRO DI MEDICINA SOCIALE PER ALCOLDIPENDENZA, FARMACODIPENDENZA E DISAGIO DIFFUSO" dell'Azienda ospedaliero-universitaria "OSPEDALI RIUNITI" di FOGGIA - responsabile: Dr. Mariano Loiacono - è stato inserito nella banca dati del progetto "NON SOLO FANNULLONI" indetto dal MINISTERO PER LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE E L'INNOVAZIONE presieduto dall'On. Renato Brunetta, quale esempio "di professionalità, di innovazione, di coraggio nello sperimentare nuove soluzioni volte a ridurre i costi, migliorare i servizi, rispondere meglio alle esigenze di cittadini e imprese". Andando sul sito www.nonsolofannulloni.forumpa.it, nella sezione "800 e più storie"-> "Casi Selezionati"-> "ASL/AO", scorrendo nell'elenco si troverà la voce:
-clicca sul link per visualizzare la pagina dedicata-

Presso il nostro Centro (una struttura semplice di day-ospital) da 33 anni viene praticato un modello innovativo di approccio alla cura-riabilitazione-prevenzione-formazione nel campo delle cosiddette "tossicodipendenze" e della cosiddetta "salute mentale" attraverso il "METODO ALLA SALUTE", una forma di psicoterapia atipica ideata dal Dr. MARIANO LOIACONO (psichiatra-psicoterapeuta) che, avvalendosi non solo dei codici verbali ma anche di quelli del corpo e delle emozioni profonde, ed integrando in un modello globale anche caratteristiche dell'auto-mutuo-aiuto, del counseling, delle pratiche etnico-spirituali (ove proposte dalle stesse persone in trattamento), ecc., parte da quattro caratteristiche in controtendenza-innovazione rispetto ai modelli attualmente dominanti in psichiatria-psicoterapia:
1) non prevede l'utilizzo di psicofarmaci o sostanze sostitutive; aiuta invece (ove possibile, in collaborazione con i familiari o accompagnatori) a scalarle e a smetterle, per tornare a vivere autonomamente; tale risultato si cerca di raggiungerlo grazie all'attivazione di "dinamiche di vita" complesse e rigenerative; tutte le sostanze psicoattive (alcol, droghe, psicofarmaci), oltre a comportare evidenti e invalidanti effetti collaterali, sono considerate "copie false" dei neurotrasmettitori, di quelle sostanze fisiologiche interne che ogni persona è in grado di produrre (o di tornare a produrre) per il proprio benessere, integrando anche i momenti di negatività;
2) opera in modo integrato in gruppi misti ("Gruppi Alla Salute") che accolgono al loro interno qualsiasi sintomatologia di disagio, definito unicamente come "disagio diffuso" nelle sue molteplici manifestazioni (dipendenze da sostanze psicotrope -alcoldipendenza, tossicodipendenza e farmacodipendenza-, "dismaturità", sindromi psicotiche bipolari e deliranti, depressioni, disturbi dell'alimentazione, attacchi di panico, ansia, disturbi da deficit dell'attenzione e iperattività "A.D.H.D.", sindromi border-line, conflittualità sociale e istituzionale, disabilità psico-fisiche, disagio "asintomatico", ecc.), in una modalità che consente di superare l'attuale parcellizzazione-frammentazione dei Servizi sanitari e socio-assistenziali a seconda della diagnosi, e di lavorare simultaneamente sui familiari (presenti nello stesso gruppo) per modificare le dinamiche ordinarie che originano o aggravano il disagio e per prevenire futuri sviluppi sintomatologici degli altri membri (ancora "asintomatici") del nucleo familiare;
3) sperimenta il superamento della competenza esclusiva dei medici, psicologi ed educatori nel campo del disagio, consentendo a persone in trattamento (o ex) di qualsiasi età, sesso, scolarizzazione, condizione sociale e storia clinica di acquisire competenze di teoria-prassi e di condurre le sedute di gruppo e la formazione diventando volontari "accompagnatori", che tra l'altro contribuiscono alla riduzione dei costi e sopperiscono alle carenze di personale-difficoltà-"burn-out" delle figure professionali istituzionali;
4) favorisce la creazione di una rete sociale di "Comunità Globale" sul territorio tra operatori, collaboratori, familiari e persone in trattamento, che consente tra l'altro di: consolidare i nuovi stili di vita e di salute acquisiti dalle persone in trattamento; continuare l'intervento "terapeutico" nella vita ordinaria anche al di fuori del Servizio, laddove i casi più difficili o in "fase acuta" lo richiedessero, così da evitare (ove possibile) il ricorso a "trattamenti sanitari obbligatori" (TSO) o ricoveri; attivare iniziative di formazione, prevenzione, auto-mutuo-aiuto e intrattenimento ludico-artistico attraverso le Associazioni "Alla Salute" - Onlus (finora attivate una in Puglia e una nelle Marche).
I presupposti e i risultati del Metodo Alla Salute sono basati su un superamento della visione medico-psichiatrica del "disagio mentale" basata sul concetto dell'"uomo chimico", individuando invece le cause del disagio psico-sociale odierno nel travagliato processo di "mutamento antropologico" in atto negli ultimi decenni, a seguito della crisi dovuta ai processi di globalizzazione economico-culturale e di frammentazione dei saperi-stili di vita-istituzioni-visioni del mondo: il disagio-sintomo viene quindi letto non come "malattia" (soprattutto non geneticamente determinata) ma come risorsa e spinta evolutiva, sia personale che sociale.

Tale positiva segnalazione è contenuta anche nella banca dati del progetto "BUONI ESEMPI" (www.buoniesempi.it) indetto dal Ministero della Pubblica Amministrazione e Innovazione, Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali e dall'organizzazione Fondo Sociale Europeo, al seguente link:


FONTE

02-02-2009: inizia il corso "ADOLESCENZA: DAL DISAGIO DIFFUSO AL CERCHIO MAGICO"



ADOLESCENZA:

DAL "DISAGIO DIFFUSO" AL "CERCHIO MAGICO"
Corso teorico-prassico di formazione, prevenzione del disagio e cultura della Salute

CALENDARIO DEGLI INCONTRI:

- 02 febbraio 2009
9.30-13.30: “Disagio Diffuso” e adolescenza oggi. I meccanismi vitali per crescere
15.30-19.30: Laboratorio teorico-prassico “Il Cerchio Magico”

- 09 febbraio 2009
9.30-13.30: Attraversare il fiume: dall’infanzia alla fase adulta
15.30-19.30: Laboratorio teorico-prassico “Il Cerchio Magico”

- 16 febbraio 2009
9.30-13.30: Le quattro forze motrici del percorso adolescenziale
15.30-19.30: Laboratorio teorico-prassico “Il Cerchio Magico”

- 23 febbraio 2009
9.30-13.30: Le trasformazioni e i cambiamenti che devono-possono avvenire
15.30-19.30: Laboratorio teorico-prassico “Il Cerchio Magico”

- 02 marzo 2009
9.30-13.30: Accompagnatori e contesti “devoti” per la crescita nell’adolescenza
15.30-19.30: Laboratorio teorico-prassico “Il Cerchio Magico"

- Relatori:
Dr. Mariano Loiacono
(psichiatra, psicoterapeuta)

Dott.ssa Sandra Recchia (insegnante di sostegno)
Dott. Raffaele Cimetti (sociologo, insegnante di sostegno)

- Il corso è aperto a TUTTI
- Verrà rilasciato un ATTESTATO DI PARTECIPAZIONE
- SEDE: Centro Civico - 6^ Circoscrizione, via Ferrari n.1 - 61035 MAROTTA DI FANO (PU)
- INFO: 328-6147257 - 328-6781536
www.nuovaspecie.com
www.metodoallasalute.blogspot.com

...Più che “adolescenza” chiamiamoli “meccanismi di transizione”, cioè sono quei meccanismi per transitare ad una parte nuova, quindi non sono solo nella storia della transizione tra infanzia e adultità, ma anche l’adulto transita. Se noi pensiamo che la Vita è un viaggio, non si può viaggiare senza meccanismi di transizione. Quindi non riduciamo questi meccanismi solo all’adolescenza. Sono dei “meccanismi metastorici”, della Vita, li troviamo ogni qual volta c’è una transizione da fare...


FONTE

17-01-2009 - Altamura (BA): "THE FEMALE INTELLIGENCE", una serata a sostegno delle Associazioni Alla Salute - Onlus


17-01-2009 - ALTAMURA (BA)
all'interno del festival teatrale delle compagnie altamurane, organizzato da Lions Club Saverio Mercadante e Tribunale della Salute:

Sabato 17 Gennaio 2009, ore 20:00 (invece che il 6 Marzo), Teatro Caserma Trizio, 31° Reggimento Carri, Via Gravina - Altamura (BA), si è tenuta una

Serata a sostegno delle
ASSOCIAZIONI ALLA SALUTE - ONLUS

di
FOGGIA e delle MARCHE


"THE FEMALE INTELLIGENCE"

L'Intelligenza Femminile

di e con Emar Donato Laborante e Tonio Creanza

e con Vincenzo Bigi

"Un pensiero globale per un'azione globale"

foto Alma Berloco

foto Alma Berloco

L’Associazione Alla Salute ONLUS di Foggia è nata nel 1989 come espressione della comunità diurna per alcolisti del Centro di Medicina Sociale - OO.RR. di Foggia, (direttore Dr. Mariano Loiacono) svolgendo attività gestite e promosse dagli stessi alcolisti ed ex alcolisti in trattamento, iniziative e progetti tesi a modificare i modelli culturali e sociali ispirati all’uso dell’alcol. Negli ultimi anni l’associazione ha ampliato il campo di azione, interessandosi delle problematiche del disagio diffuso nelle varie forme in cui esso si manifesta: dipendenza da sostanze psicoattive e non, disagio asintomatico, attacchi di panico, disturbi dell’alimentazione, depressione, forme di frammentazione interiore fino alle sindromi psicotiche ecc., svolgendo attività di sensibilizzazione, informazione e riabilitazione nel territorio, adottando il Metodo Alla Salute.

Allo spettacolo, oltre al sindaco MARIO STACCA, era presente anche una delegazione delle Associazioni Alla Salute - ONLUS. La compagnia teatrale "FERULA FERITA" (www.ferulaferita.com), che da alcuni anni collabora con noi, ha deciso di devolvere una quota dell'incasso della serata alle due associazioni. Inoltre durante lo spettacolo è stato proiettato uno spezzone del documentario DVD sul Metodo Alla Salute realizzato a cura dell'organizzazione "Giù le mani dai bambini" (www.giulemanidaibambini.org). Alla fine dello spettacolo ha preso parola il presidente dell'Associazione Alla Salute di Foggia, Dr. Giovanni Chiariello, che ha parlato delle attuali fenomenologie del "disagio diffuso" che mettono in crisi il panorama attuale dei Servizi socio-sanitari, i paradigmi medico-scientifici di riferimento, i modelli educativi e gli stili di vita (tra cui l'uso sempre più massiccio e problematico degli psicofarmaci...), ma in cui si sta cercando di aprire la strada a nuove prospettive e a nuove metodologie di cura-riabilitazione-prevenzione-formazione, tra cui quella del Metodo Alla Salute divulgato dalle due Associazioni.


FONTE

L'Associazione Alla Salute - ONLUS Foggia organizza il corso: "Viaggio attraverso l'adolescenza"


"VIAGGIO ATTRAVERSO L'ADOLESCENZA:

sfide, problemi, prospettive, risorse"

In continuità con il progetto “Disagio diffuso e Metodo alla Salute: prevenzione, riabilitazione e sostegno alle famiglie”, tenutosi lo scorso anno presso la sede dell’Associazione in collaborazione con il Ce.Se.Vo.Ca. (Centro Servizi per il Volontariato della Capitanata) e rivolto ad operatori del mondo del volontariato con la finalità di stimolare una maggiore attenzione verso le tematiche del disagio "sintomatico" e "asintomatico", riteniamo utile approfondire la conoscenza dei primi campanelli d’allarme che si manifestano nella fascia di età identificata come “adolescenza”. Durante lo svolgimento del corso precedente, in cui il tema del disagio è stato affrontato in maniera generale, è emersa anche dai partecipanti la necessità di scendere più in problematiche specifiche. Ciò rispecchia anche il grido di allarme lanciato dalle varie agenzie educative (famiglie, scuole, parrocchie, ecc.). Gli adolescenti spesso, nell’attraversare i cambiamenti tipici della loro età, manifestano il proprio “disagio diffuso” vivendo chiusi in un mondo virtuale, ricorrendo a sostanze psicoattive, sia legali che illegali, fino a sfociare in gravi atti di bullismo. La nostra Associazione, che interpreta la "Salute" non come assenza di "malattia", ma come continuo percorso di crescita, desidera far nascere degli interrogativi sul punto di vista dominante che tende a considerare l’adolescenza solo come una fase di contestazione e contrapposizione, spesso temuta dagli stessi genitori. L’adolescenza, invece, può essere vista come il fiume da attraversare per passare dall’infanzia all’essere adulti: perché ciò sia possibile, è importante avere accanto dei buoni accompagnatori che non si spaventino di fronte alle manifestazioni del disagio adolescenziale, ma che sappiano vedere oltre ed impedire che una adolescenza male elaborata diventi tossicodipendenza, disturbo ossessivo, aborto scolastico o altra forma di "devianza". Se l’adolescenza è un fenomeno caotico, diventa allora necessario creare una dinamica complessa, una rete di familiari, parrocchie, scuole, associazioni di volontariato che sappiano affrontare e contenere quei problemi di frantumazione che le famiglie nucleari, portate a vivere tutto al proprio interno, non sono in grado di accompagnare da sole. Il nostro intento è quindi di coinvolgere le associazioni presenti sul territorio, che si occupano di assistenza ai minori, per costruire un contesto sociale basato su dinamiche di vita rigenerative, più aperto alla comprensione e al dialogo tra gli opposti, piuttosto che sul valore di scambio, una rete che sappia attutire la grande forza centrifuga, tipica dell’adolescenza, attraverso l’offerta di un contesto molteplice che tenga conto del mutamento antropologico in atto nella nostra società.

OBIETTIVI E RISULTATI ATTESI

Il progetto intende fornire ai destinatari le seguenti conoscenze, competenze e abilità:
• Conoscere e riconoscere segnali di disagio già nei bambini per evitare ingerenze di cosiddetti “esperti” che conducano ad una medicalizzazione del disagio stesso;
• Sollecitare il mondo del volontariato a non vedere l’eventuale “diversità comportamentale” dei bambini e degli adolescenti solo come un problema, ma anche come una risorsa;
• Evitare il ricorso a prodotti psicoattivi su bambini e adolescenti per “tranquillizzare l’adulto” incapace di gestire dinamiche non rispondenti alle proprie categorie;
• Conoscere e comprendere i meccanismi di transizione che un adolescente deve attraversare per passare dall’identità di bambino all’identità di adulto;
• Aumentare la consapevolezza negli operatori del proprio ruolo di adulti-educatori che dovrebbero/potrebbero/saprebbero accompagnare un adolescente a crescere nel rispetto dei suoi tempi;
• Far emergere le difficoltà che gli operatori del sociale incontrano nell’accompagnare adolescenti che vivono situazioni magmatiche di profondo cambiamento;

I risultati che ci attendiamo dalla realizzazione di questo progetto sono:
• Stimolare un confronto attivo con altre associazioni di volontariato per avviare forme di aggregazione dove gli adolescenti possano vivere la relazionalità con coetanei ed adulti secondo il processo evolutivo della propria età;
• Formare operatori che siano in grado di prevenire situazioni di disagio collegate all’uso di sostanze psicoattive attraverso il riconoscimento di precoci stati di malessere che normalmente vengono ignorati dalla società dei consumi;
• Contrastare il nascere di fenomeni di bullismo attraverso la diffusione di strumenti e competenze che consentano un approccio più globale al disagio diffuso avvalendosi delle metodologie “Alla Salute” ideate dal Dr. Mariano Loiacono.

PROGRAMMA DELL'ATTIVITA' FORMATIVA

27/02/2009: Il "Cerchio Magico" dell’adolescenza: uguali nella diversità - SABRINA CELA
06/03/2009: L’"Iceberg" e il mondo invisibile di un adolescente - CRISTIAN CEGLIE
13/03/2009: La "Crisi" come tappa della crescita - VINCENZO DE CARO
20/03/2009: Il “Cum-Munitometro”: dalla frantumazione all’Intero - BARBARA LOIACONO
27/03/2009: Il “Quadrangolare” e i quattro motori per superare il disagio adolescenziale - CRISTIAN CEGLIE
03/04/2009: La “Piramide” e il percorso verso l’adultità - MARIA LETIZIA FANESI
10/04/2009: I tre Codici di lettura dei comportamenti - MARIA GRAZIA BELLANTUONO
17/04/2009: L’Accompagnatore e il "Crossingover" - MARIA LETIZIA FANESI
08/05/2009: Il “Gruppo Alla Salute”: come può aiutare a prevenire il disagio - MARIANO LOIACONO
15/05/2009: Bilancio finale e nuove prospettive per la Capitanata - MARIANO LOIACONO

Scarica info e modulo d'iscrizione: CLICCA QUI!

FONTE

28-11-2008, Treviglio (BG): il Dr. Mariano Loiacono relatore al convegno "Dove sta andando la scuola?"


Il
Dr. Mariano Loiacono sarà presente come relatore al convegno:

"DOVE STA ANDANDO LA SCUOLA?
DISTURBI DELL'APPRENDIMENTO E DIAGNOSI SUI BAMBINI"

Treviglio (BG) - 28 novembre 2008 - ore 20:00
Auditorium Centro Civico - Largo Marinai d'Italia

- clicca sulla locandina per ingrandirla -

- Ente organizzatore: CCDU - Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani - Onlus
- Parteners: KIWANIS - Serving The Children Of The World, Lega Internazionale dei Diritti dell'Uomo, GESEF - Genitori Separati dai Figli
- Iniziativa patrocinata da: Comune di Treviglio, Comune di Caravaggio, Comune di Brignano Gera d'Adda

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Il Dr. Mariano Loiacono è membro del comitato scientifico della
campagna di farmacoviglianza e cultura della salute
"Giù le mani dai bambini" - www.giulemanidaibambini.org


FONTE

21-11-2008, Ancona: foto dal 2^ incontro del corso "Alla Scoperta Di Noi Stessi"


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ANCONA, 21-11-2008: 2^ lezione del corso di formazione "Alla Scoperta Di Noi Stessi" c/o "Centro H" via Mamiani n.70. L'unità didattica presentata è stata: "Unità Di Crisi", ovvero: a partire dall'etimologia della parola "crisi", sono state illustrate le fasi per passare dall'essere solo una "lampadina" in equilibrio precario, a diventare una "stella" della propria salute, superando le "crisi" e le conflittualità, traendone la propria teoria-prassi per imparare a lavorare nell'ordinario, non solo quando si presentano le emergenze... Sono stati molto importanti anche gli interventi dei corsisti e degli invitati, che hanno portato testimonianze, storie di vita e situazioni critiche ancora aperte su cui si è cercato di intervenire e di trarre materiale di discussione e di teoria. Relatori: Raffaele Cimetti (sociologo, insegnante, presidente Ass. Alla Salute), Silvio Boldrini (sociologo, vice-presidente Ass. Alla Salute) e Cindy Recchia (insegnante di sostegno).





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La prossima lezione del corso si terrà il 5 dicembre p.v. sempre al "Centro H", e sarà tenuta da Sandra Recchia (insegnante di lingue, insegnante di sostegno), Michela Garbati (sociologa) e Barbara Loiacono (filosofa, insegnante). L'unità didattica presentata sarà "La Piramide del Sarvas", ovvero: come costruire qualsiasi percorso di vita, di conoscenza, di salute e/o di salvezza a partire innanzitutto dalla costruzione della base, cioè il rapporto con se stessi, senza il quale non possiamo costruirci e viverci dei buoni rapporti forti, dei buoni rapporti con i gruppi e con le istituzioni e un buon rapporto con il senso della vita (il proprio "Globale Massimo").

FONTE