giovedì 2 dicembre 2010

Omeopatia per febbre, influenza, mal di gola.


Febbre, tosse, mal di gola, raffreddore, sintomi d'influenza? E’ ora di alzare di difese. Subito.Adesso.

Una frequente richiesta da parte dei pazienti in questo periodo in studio è proprio quella relativa a cure naturali e Omeopatiche per alzare le difese immunitarie. La mia prima linea di intervento è spesso la prescrizione di questa cura di base:

. Rame-Oro-Argento, oligoelementi in fiale (Boiron) tutte le mattine al risveglio, insieme a:
. Oscillococcinum, (Boiron), una tubo dose a settimana

Il primo prodotto è costituito da tre semplicissimi minerali a bassissima concentrazione che hanno azione anti infiammatoria, tonica e di stimolo sulle difese immunitarie. Il prodotto va assorbito sotto la lingua per qualche secondo prima di deglutirlo.

Il secondo è una famosissima sostanza omeopatica (anas barbariae 200K) estremamente diluita che ha azione immunostimolante. I granuli contenuti nel tubo dose vanno sciolti in bocca possibilmente sotto la lingua lentamente.

Oscillococcinum può essere impiegato spesso ai primi sintomi, anche 3-4 volte al giorno nei primi 2-3 giorni per scalarlo poi sulla base della sintomatologia. Nei bambini più piccoli è possibile impiegare mezzo tubo dose alla volta, oppure sciogliere il contenuto di un tubetto in una piccola bottiglia d’acqua da sorseggiare durante l’arco della giornata previo scuotimento.

Come dicevo questa è una prima linea di intervento che sono solito prescrivere per alzare le difese immunitarie. Poi sulla base delle peculiarità costituzionali di ogni paziente e in base a sintomi specifici completo la cura in modo “personalizzato”.

La cura specifica e personalizzata è più efficace e potente, ma già quella che ho descritto può essere messa in pratica da chiunque ed erige un primo muro di difesa contro i primi attacchi di batteri e virus di stagione.

Se interessato ad avere una cura Omeopatica personalizzata? Puoi contattare il Dr. Emiliano Giumetti, medico Esperto in Agopuntura e Omeopatia. Riceve a Macerata (MC), San Benedetto del Tronto e Stella di Monsampolo (AP). Per informazioni: studiogiumetti@yahoo.it Per appuntamento: 347.3790936

venerdì 26 novembre 2010

Artrite Reumatoide e visita omeopatica, un'accoppiata vincente

Come in certe storielle si potrebbe esordire con una domanda maliziosa: "Volete prima la notizia buona o volete prima quella cattiva?". La buona è che uno studio pubblicato su Rheumatology giunge alla conclusione che il trattamento omeopatico offre benefici clinici misurabili in pazienti con artrite reumatoide (RA). La seconda è che questi effetti sono attribuibili al processo di consultazione in sé e non al rimedio omeopatico somministrato.

E' Sarah Brien (School of Medicine, University of Southampton) che, nell'articolo apparso la settimana passata su Rheumatology, arriva a questa conclusione. Si tratta di un trial clinico controllato e randomizzato che ha coinvolto 56 pazienti affetti da RA stabile e seguiti per sei mesi. I pazienti sono stati suddivisi in due gruppi - il primo con visita omeopatica e con successiva randomizzazione in tre sottogruppi: trattamento omeopatico individualizzato, trattamento con rimedio complesso (Rheumaselect, Dreluso) e placebo - il secondo senza consultazione omeopatica e con successiva randomizzazione in due sottogruppi (placebo e rimedio complesso). L'outcome primario dello studio era un miglioramento del 20% dei criteri dell'ACR e della valutazione personale del paziente.

I risultati dello studio hanno mostrato un miglioramento complessivo solo dei pazienti del primo gruppo (con visita omeopatica), senza alcuna chiara differenza sul tipo di trattamento utilizzato. La diffusione di questi risultati ha creato una reazione che, bypassando la corteccia cerebrale, sembra avere preso la scorciatoia emotiva dell'amigdala: parole giubilanti da parte degli avversari dell'omeopatia, disincanto di chi si era detto "non è vero ma ci credo", rimozione brutale e sdegnata dei puristi.

A noi sembra che, come nella vecchia pubblicità "liscia, gasata o Ferrarelle", sia necessario invece trovare un giusto equilibrio, mettere a fuoco la questione senza nè la miopia degli uni, nè le allucinazioni degli altri. A ben vedere infatti l'articolo di Sarah Brian soffre di due limiti interni, come del resto gli autori stessi precisano. In primo luogo la popolazione è nettamente poco numerosa per poter ben descrivere i differenti outcome che si prefigge. Le conclusioni dunque sono fortemente invalidate da un notevole under-recruitment di malati. La seconda critica è che la valutazione dell'attività clinica dell'artrite reumatoide, specie se si utilizzano trattamenti aggiuntivi, è un'arte difficile poichè non è disponibile un gold standard di riferimento, neppure i due utilizzati in questo studio (ACR20 e DAS-28).


Che la questione sia ancora più complessa è suggerita dalla quasi contemporanea pubblicazione di uno studio della Johns Hopkins University pubblicato sul Journal of Pain, che rileva che i pazienti affetti da artrite reumatoide che possono contare sull'appoggio di un marito o di una moglie amorevole soffrono meno dolore e hanno una migliore mobilità rispetto ai single oppure a chi è impegnato in un matrimonio difficile.

Dunque sembra che, per verificare se la visita omeopatica in sé apporti un beneficio specifico, non sia al momento possibile semplificare, accorciare, schematizzare, standardizzare quadri clinici come l'artrite reumatoide, così complessi e variabili in sè stessi. Certo Sarah Brian potrà emendare le mancanze di questo studio e dimostrare, in altra patologia e con numeri più convincenti, che i benefici clinici riscontrati sono dovuti al processo omeopatico di consultazione in sé.

Ma poi dovrà anche trovare chi rassicuri, per fare un solo esempio, i topolini di Paolo Bellavite che per il loro stato ansioso, sperimentalmente indotto e poi controllato dalla somministrazione di Gelsemium 15CH, non è necessario fare altro. Neppure di "andare a parlare con qualcuno".
Fonte: Omeopatia33.it - Rheumatology, 2010

Dr. Emiliano Giumetti, medico Esperto in Agopuntura e Omeopatia. Riceve a Macerata (MC), San Benedetto del Tronto e Stella di Monsampolo (AP). Per informazioni: studiogiumetti@yahoo.it Per appuntamento: 347.3790936

lunedì 26 luglio 2010

Farmaci omeopatici, il riconoscimento è vicino


24/07/2010 - Carissimi lettori, già in occasioni precedenti ho approfittato di questo spazio per parlare di quanto la Medicina non Convenzionale e soprattutto l'omeopatia siano oggetto di attacchi preconcetti da parte di alcuni settori del mondo accademico e di quanto il nostro Paese fosse, diciamo così, non perfettamente in linea con alcune norme della Comunità Europea.
In questa occasione voglio invece aggiornarvi su come il vento stia cambiando sia dal punto di vista scientifico, che normativo e le polemiche che hanno caratterizzato questi ultimi mesi, siano acqua passata.

Lo scorso mese di maggio a Milano, presso l'aula magna dell'Università Statale, si è svolta l'annuale edizione del Congresso di Omeopatia, Omotossicologia e Discipline integrate.
All'evento, organizzato da A.I.O.T. (Associazione Medica Italiana di Omeopatia, Omotossicologia e Discipline Integrate) hanno partecipato oltre 450 medici e relatori di fama internazionale. Il consesso si è svolto su due giornate ed ha decisamente apportato un contributo evidente a quanto la medicina omeopatica può fare in ambito clinico.

Oltre alla sede «Istituzionale» che già di per sé, viste le chiusure e le perplessità di alcuni esponenti del mondo accademico verso questo tipo di disciplina, si può intendere come «apertura» verso la scienza omeopatica, la reale prospettiva di un contatto o, comunque di una mutata interpretazione dei valori che esprime la medicina delle piccole dosi (low dose), è stata la presenza quale relatore, del premio Nobel per la Medicina Prof. Luc Montaigner.
Le ricerche del Prof. Montaigner stabiliscono un innegabile punto di contatto tra quanto la medicina delle piccole dosi ha verificato anche in recenti studi pubblicati su riviste indicizzate ed autorevoli e la clinica convenzionale. Certamente un dato che lascia ben sperare gli studiosi, i fisici ed i medici che da anni sostengono, supportati da numerose prove, l'efficacia di dosaggi infinitesimali nella cura di importanti patologie e che soprattutto apre nuovi orizzonti nella considerazione delle discipline non convenzionali anche a livello accademico.

Solo fino a poco tempo fa, sarebbe stato impensabile ipotizzare la presenza di un premio Nobel ad un Congresso di Omeopatia o Medicina Complementare. Segno del cambiamento!
Il cambiamento si intravede anche dal fatto che le Istituzioni hanno intrapreso in modo serio la via che porta al pieno riconoscimento del «farmaco omeopatico».

In passato più volte, anche attraverso questo spazio, avevamo denunciato il ritardo nell'attuazione della Direttiva Europea sui Farmaci che il nostro Paese aveva recepito nel 2006 e la cui mancata attuazione da parte degli organi preposti non pochi problemi ha posto al settore produttivo, ai medici ed ai pazienti.

L'attuazione di questa norma, che ricordiamo ci veniva chiesta dal Parlamento Europeo, avrebbe consentito una regolamentazione definitiva del prodotto omeopatico, consentendo la registrazione di quei prodotti già presenti sul mercato e soprattutto di farmaci nuovi oltre ad una serie di disposizioni che riguardano la pubblicità e le indicazioni terapeutiche.
Oggi registriamo la soddisfazione del mondo dell'omeopatia che finalmente ha visto il Governo impegnarsi verso la definitiva soluzione dell'annoso problema.

Si è svolto proprio qualche settimana fa un incontro estremamente positivo tra i rappresentanti dell'industria omeopatica ed AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco), in cui si sono gettate le basi per la costituzione di un tavolo di confronto che porti a soddisfare le esigenze della norma europea.
La questione in passato era stata, se non oggetto di scontro, certamente di acceso confronto tra le parti e vi sono stati momenti di tensione dovuta peraltro al ritardo che si registrava, ma oggi non possiamo fare a meno di guardare al futuro con ottimismo.

Per questo risultato si deve dare riconoscimento, non solo alla diplomazia ed al lavoro di tessitura che molti hanno svolto, oltre che alla capacità di ascolto delle forze politiche, ma soprattutto, e questa volta è innegabile, bisogna darne atto ai vertici del Ministero della Salute e di AIFA .

Quale migliore conclusione salutarvi invitandovi ad intervenire e lasciare i vostri commenti.
Posso immaginare che non tutti siano a conoscenza di quanto vi ho raccontato e per questo aspetto le vostre impressioni e le vostre domande.
Vi esorto caldamente a lasciare le vostre domande anche per la classe politica e vi assicuro che riceverete una risposta onesta intellettualmente e chiara.

Articolo di Giovanni Gorga Public Affair Manager tratto da lastampa.it

Notizia riportata da: Dr. Emiliano Giumetti, medico Esperto in Omeopatia e Agopuntura. Riceve a Macerata (MC) e Stella di Monsampolo (AP). Per informazioni: studiogiumetti@yahoo.it Per appuntamento: 347.3790936