mercoledì 20 giugno 2012

Il fascismo e la colonizzazione italiana

Dopo la prima guerra mondiale, in Italia ci fu un grave momento di disorientamento politico e sociale: si diffondevano scioperi e proteste di operai e contadini. Gli industriali e i proprietari terrieri non erano disposti a concedere nulla, creando un clima di tensione. Nacque allora il Movimento dei Fasci di Combattimento, guidato da Benito Mussolini, che represse violentemente le rivolte. Ottenne così l’appoggio degli industriali e dei ceti medi.Ben presto questo movimento divenne il Partito Nazionale Fascista (PNF) e Mussolini ottenne dal Re l’incarico di formare un nuovo governo. Fra le idee di Mussolini c’era quella di far diventare l’Italia un Paese colonialista. Il suo obbiettivo di conquista fu l’Etiopia. 

L’invasione iniziò nell’ottobre 1935 e, per vincere, l’Italia fece ricorso a un gran numero di soldati e di armi. Francia e Inghilterra non accettarono l’invasione ma non volevano neanche creare una guerra. Così fecero approvare dalla Società delle Nazioni delle sanzioni, cioè dei provvedimenti punitivi: venne vietata l’esportazione in Italia delle materie prime necessarie all’industria delle armi. Le sanzioni non ebbero nessun effetto. Infatti l’Italia riuscì a occupare l’Etiopia in poco tempo e il 5 maggio 1936 venne conquistata la capitale Addis Abeba. Dal punto di vista economico questa conquista non portò nessun vantaggio perché l’Etiopia era un Paese povero di risorse naturali e inadatto all’agricoltura, però fu un grande successo dal punto di vista politico: Mussolini era riuscito ad imporsi sulle potenze europee.

L’Etiopia non fu l’unico paese conquistato dall’Italia. Sotto i governi di Depretis e Crispi, a fine Ottocento, si iniziò la conquista dell’Eritrea. Nel 1911, l’Italia dichiarò guerra alla Turchia, che dominava la Libia. Poi vennero occupate le 12 isole greche del Dodecaneso che erano sottomesse  ai Turchi. Molti Italiani erano a favore dell’occupazione della Libia ma si capì ben presto che l’Italia non aveva fatto un buon affare: non essendo stato scoperto ancora il petrolio, a quell’epoca la Libia non era altro che uno “scatolone di sabbia”. La pace con i Turchi venne firmata nel 1912 e si ebbe la sovranità dell’Italia sulla Libia.

martedì 19 giugno 2012

Apartheid and Nelson Mandela

The word “Apartheid” was an Afrikaner word meaning “separate”. While the white minority enjoyed a very high standard of living, the black majority had a lower income, poor housing, little education and low life expectancy. Apartheid was a system of government in South Africa before Nelson Mandela. Some countries were angry about it and imposed trade sanctions. Others ignored it.


Nelson Mandela

Nelson Mandela was born in 1918. Nelson went to college and became a lawyer. He soon realized that the African National Party (ANP) was very cruel to black Africans. Nelson decided to try to change this. He joined a political party called  the African National Congress (ANC). He helped black people to protest about the situation, but he has was arrested and put in prison. In 1990, President de Klerk of South Africa ordered to free Nelson Mandela after 27 years. Mandela won the Nobel Peace Prize and then he became the first black African president of South Africa.

sabato 9 giugno 2012

South Africa


Cape Town

Climate
South Africa has a great variety of climate zones. In the south west, the climate is Mediterranean, with warm summers and cool winters. In the desert regions, in the north, temperature can reach between 38-42°C. The mountainous areas have the coldest winters.

Produce
South Africa produces one fifth of the entire production of the African continent. It is the largest producer of gold in the world and has many valuable diamond mines. It is famous for its excellent wine. South Africa is the eighth-largest wine producer in the world.

People
Zulu children
The majority of the population of South Africa is black, but they come from a variety of different ethnic groups and speak many different languages. Some of these ethnic groups, for example the Zulu, are unique to South Africa. The white are descended mainly from Dutch, German, French and British people. They are divided into Afrikaners, who speak Afrikaans, and English speakers. A small part of the population describe themselves as Asian. They are mainly Indian in origin and are descended from the workers brought into South Africa to work on the sugar plantations in Natal.

Wildlife
Lion
Many tourists who come to South Africa come to see the wildlife. There are many parks in South Africa where you can see wild animals including zebras, giraffes, monkeys, lions and hippos. The Kruger National Park is bigger than the country of Wales and it’s got numerous species.


Réunion et Tunisie

En Afrique il y a certains pays de langue française comme la Réunion et la Tunisie. La réunion est un territoire qui appartient à la France alors que la Tunisie est une ancienne colonie.

Réunion
La Réunion est un’ île située dans l’Océan Indien. Elle a un climat tropical et avec les îles Maurice et Rodrigues, elle constitue l’archipel des Mascereignes . Elle présente un relief escarpé travaillé par une érosion très marquée. La Réunion abrite l'un des volcans les plus actifs du monde: le piton de la Fournaise. Sa capitale est Saint-Denis. Sa foret tropicale, ses massifs volcaniques et ses plantations de canne à sucre en font une île haute en couleurs. Le tourisme y est en forte expansion depuis  plusieurs années. Sa faune et sa flore sont merveilleuses!



Tunisie 
La Tunisie est un État d’Afrique du Nord qui fait partie du Maghreb. Le climat est méditerranée sur la côte, avec des hivers doux et des étés chauds, alors que l'intérieur est désertique, avec des températures très élevées. La superficie du territoire est occupée par le désert du Sahara, régions montagneuses et plaines fertiles, berceau de la civilisation carthaginoise, avant de devenir  la « grenier à blé » de l’Empire romain. La langue la plus parlée est l'arabe, mais il parle aussi français et autres dialectes locaux. Sa capitale est Tunis et elle est située dans le nord-est du pays.

domenica 22 aprile 2012

L’evoluzione degli ecosistemi

Gli ecosistemi non sono entità statiche ma dinamiche cioè sono in continua evoluzione. Hanno la capacità di autoregolarsi cioè cambiano mantenendo al proprio interno condizioni di equilibrio. A causa dell’attività dell’uomo gli ecosistemi sono profondamente cambiati o sono stati addirittura stravolti. Spesso le comunità che costituiscono gli ecosistemi vengono sottoposti a stress dalla civilizzazione dell’uomo fino alla loro totale o parziale distruzione. Molte aree mondiali non sono più ricoperte dalla vegetazione naturale, ma da strade, fattorie o edifici. Non sempre è colpa dell’uomo vi sono eventi naturali che modificano l’equilibrio dell’ecosistema.
Dopo che un comunità è stata distrutta o modificata, l’area si trasforma attraverso una serie di successioni. Questa evoluzione prende il nome di successione ecologica, nella quale l’ecosistema evolve attraversando diversi stati intermedi per poi raggiungere uno stato finale di maturità ad elevata stabilità chiamato comunità climax, una comunità stabile ed autosufficiente che si sviluppa in armonia con il clima e le caratteristiche della regione. Una successione ecologica si basa sul fatto che gli organismi, ad ogni stadio della successione stessa, modificano l’ambiente, rendendolo più favorevole per alcune specie e meno per altre.
Successione ecologica
La successione che inizia su un’area sterile (duna di sabbia, letto di lava) è denominata successione primaria, mentre con il termine successione secondaria si indica lo sviluppo di comunità in luoghi precedentemente occupati da comunità ben sviluppate (campi coltivati abbandonati, foreste abbattute, ecc.).

I biomi terrestri

Sulla Terra ci sono diverse regioni climatiche a seconda della latitudine e nelle regioni dove ci sono climi simili anche gli ecosistemi sono simili. L’insieme degli ecosistemi di una particolare area geografica del pianeta si chiama bioma. Le caratteristiche dei biomi terrestri dipendono dal clima, dalla latitudine, dall’altitudine, dalle precipitazioni e dalla temperatura. Sul pianeta ci sono tanti biomi quante sono le fasce climatiche: la foresta pluviale si trova nella fascia dell’equatore e dei tropici ed è caratterizzata da una vegetazione rigogliosa grazie alle frequenti piogge. Dove finisce la foresta tropicale inizia la savana in cui si alterna il clima caldo-umido a quello secco; qui ci sono grandi pascoli che alimentano molti animali erbivori. Il luogo più secco è il deserto dove non esistono le piogge ed è difficile la sopravvivenza di qualsiasi essere vivente, ai margini ci sono le praterie in cui le precipitazioni sono concentrate in primavera. Le coste italiane, ma anche di altri paesi, sono caratterizzate dalla macchia mediterranea in cui il clima mite e la vegetazione è in gran parte formata da arbusti e alberi come le querce da sughero e i lecci. Invece la foresta temperata è dominata da latifoglie come olmi, querce, faggi e tigli. Dove ci sono pini e abeti di tratte di foresta boreale. Nelle zone più fredde c’è la tundra, caratterizzata da una vegetazione di muschi e licheni, e la taiga, formata da foreste di conifere. Ai poli c’è l’ambiente polare dove la vegetazione è quasi inesistente ma è abitato da pochi animali come gli orsi polari e le foche.

Le interazioni alimentari

Il cibo fornisce energia alle cellule. Il sole è chi distribuisce energia ai vegetali (organismi autotrofi, ovvero usano la luce del sole per fabbricare, attraverso la fotosintesi, nuova sostanza organica, cioè sono produttori). Questi sono mangiati degli animali erbivori (consumatori primari) che a loro volta vengono divorati dai carnivori (consumatori secondari), che possono essere cibo per altri predatori più grandi (consumatori terziari). Questi consumatori finali, quando muoiono, vengono decomposti e trasformati in sostanza inorganica che potrà poi essere di nuovo utilizzata dalle piante. Gli animali onnivori, cioè mangiano sia i vegetali che gli animali, sono allo stesso tempo consumatori primari e secondari. Questa serie di passaggi di energia è detta catena alimentare. In una catena alimentare spesso si divide in due o più catene, perché da ogni “anello” ne può iniziare una nuova dando origine alla rete alimentare.
Il parassita è un organismo, che riesce a vivere all’interno o sulla superficie di un organismo più grande, da cui trae tutto il nutrimento. Questo fenomeno è chiamato parassitismo. Mentre il mutualismo è una convivenza tra due organismi di specie diverse in cui ambedue traggono vantaggio. Si parla di simbiosi quando ognuno dei due organismi non può sopravvivere senza l’altro. Invece nel commensalismo, due organismi convivono ma solo uno ne trae vantaggio senza recare danno all’altro.