AMICI DELLO SCI CLEEEB, GIOVEDI' 18 E' NATO IL PICCOLO TOMMASO!!
CONGRATULAZIONI A MAMMA MONICA E PAPA' GIORGIO!
TUTTO IL GRUPPO
Sci Cleeeb La Regina
...la montagna, il gruppo, l'Amicizia...non serve altro!!!
lunedì 22 ottobre 2012
lunedì 5 dicembre 2011
SIAMO TORNATI
Per gli Amici Arroganti.....
Mercoledì 7 dicembre ore 21:00 finalmente la cena del ....CLEEEB.
No stressssssss e na paca de maleducation......
Mercoledì 7 dicembre ore 21:00 finalmente la cena del ....CLEEEB.
No stressssssss e na paca de maleducation......
mercoledì 21 settembre 2011
...nuovi soci...
venerdì 9 settembre 2011
"quota 2000"
Comunicazione di servizio: abbiamo superato i 2.000 accessi!
Bravi, ma le news scarseggiano.....abbiamo perso l'ispirazione???
Forse troppe serate e feste....
Bravi, ma le news scarseggiano.....abbiamo perso l'ispirazione???
Forse troppe serate e feste....
venerdì 12 agosto 2011
Ciao Andrea
Pubblico volentieri questo articolo di Piergiorgio Giacovazzo, giornalista del TG2 amico di Andrea Pinarello, improvvisamente scomparso qualche giorno fa, che lo ricorda in modo simpatico ma altrettanto molto commovente.
Fabio
"Ci ritrovavamo sempre lungo il percorso. Io e Andrea. Nella gioia e nel dolore, nella fatica e nel sudore: della bicicletta. Insieme. Non importa quanto lontano fosse, non importa la distanza da percorrere o il dislivello da pedalare: ad ogni gran fondo i nostri due mondi diversi si incontravano, su due ruote. Uguali, come i tanti innamorati di questa grande livella che è la bicicletta. Abbiamo tagliato insieme i traguardi delle corse più belle, la Nove Colli, la Gimondi, e tante altre gare del circuito del Prestigio. Non avevamo lo stesso ritmo, lui sapeva andare in bicicletta, io no. Lo schema era fisso: io partivo a palla, lui andava regolare. E mi riprendeva. Prima o poi arrivava, naturalmente in salita. Io con la faccia dentro il pacco pignoni, alla ricerca di una moltiplica più leggera, come se non avessi già controllato mille volte. Lui stanco, ma ancora tonico. `Piergiorgio, bevi ` e mi porgeva la sua borraccia. Oppure, `Piergiorgio, hai mangiato?` e mi allungava una barretta. Mai una volta che mi avesse detto sei un cretino, ti sei cucinato anche oggi No, Andrea arrivava come un angelo custode e perdeva il suo tempo per aiutare anche me, l`ultimo novellino. Mi spiegava i percorsi che conosceva a menadito e cercava di insegnarmi a sopravvivere fino al traguardo, tra salite, rifornimenti idrici e solidi.
Non avevo la sua bici. E non ero neanche nella sua squadra! Una volta, alla Nove Colli mi aveva ripreso sull`ultima salita. Tanto per cambiare ero tra le braccia della mia fedelissima compagna, la bambola, come la chiamiamo noi per descrivere quella sensazione unica del ciclismo: il crollo fisico più totale. Andrea si era fermato a prendere l`acqua all`ultimo ristoro, poco meno di 50 km all`arrivo. Io, imbambolato com`ero, tirai dritto, come tutti i forsennati che vogliono fare il tempo. Andrea che fa? Mi ripassa e se ne va? Neanche per sogno. Mi riprende in discesa e mi dà la sua acqua! Aspetta che mi riprenda e poi a tutta, `tirando` un po` per uno, fino a Cesenatico. Andrea Pinarello 204esimo, io a ruota del maestro, 205esimo. La mia Nove Colli migliore: 6 ore e 54 minuti. E chi va in bicicletta sa cosa significa fare 205 km con 4000 metri di dislivello sotto le sette ore. Senza Andrea non ce l`avrei mai fatta. Poi mi ricordo il caldo, il sole forte di quella domenica di maggio, il mucchio di ciclisti che si cercano in classifica tra gli undicimila e passa partenti, io e Andrea che ci diamo il cinque e ci abbracciamo felici, per la nostra piccola grande impresa.
Dolce. Ci sono mille parole di elogio che si potrebbero usare per un grande ragazzo come Andrea Pinarello, ma quella che nella mia mente si prende lo spazio più importante è dolce. Come i suoi occhi. Come il suo sorriso. Lui che poteva `tirarsela` perché era un grande manager del ciclismo mondiale; lui che poteva sentirsi superiore perché pendevano tutti dalle sue labbra; lui che era un atleta pulito in un mondo sempre più sporco.
L`ultima volta che l`ho visto, è stato quest`anno alla Maratona delle Dolomiti. Pensavo di stare bene, invece sul secondo Campolongo ho capito che avevo un`indigestione. Va be`, è meglio ammettere i propri limiti - ho pensato- vorrà dire che per la prima volta farò il medio. Così per una volta non mi viene a riprendere Andrea E invece è venuto, fino all`ultima corsa, fino all`ultima salita. Sul Falzarego:
`Piergiorgio `
`Andrea!`
Non lo vedevo da quasi un anno, mi ero allontanato un po` dalle corse. Comunque vederlo, nonostante la cottura psico-fisica, mi metteva ancora una volta il sorriso sulla bocca.
`Hai bevuto?`
`Si Andrea, ma oggi non va `
`Dai che mancano pochi chilometri e poi è tutta discesa`, mi fa lui, come per invitarmi a tenere la ruota sua e dei suoi compagni.
`No Andrea, grazie mille non vi voglio rallentare, andate voi, io continuo insieme a lei `.
Andrea non vedeva nessun altro con me:
`Lei chi?`
`La bambola! Andrea, la bambola `
E ridendo, l`ho visto andare via, verso l`alto.
Poi l`ho incontrato a Corvara, al pasta party. Tutti e due dovevamo già essere da un`altra parte, ma ci siamo trattenuti volentieri a raccontarci un po` di arretrati. Non sapevo del suo problema al cuore, me ne parlò come di una cosa risolta. Parlammo ancora del suo impegno contro il doping tra gli amatori: io sempre più disilluso, lui sempre ottimista e combattivo. Finché venne a portarlo via una biondina meravigliosa, sua figlia Matilde, 7 anni, la grande. Il piccolo, 5 anni, è l`erede destinato a portare il nome del nonno Nane, Giovanni, l`ultima maglia nera al Giro d`Italia, fondatore della grande casa Pinarello.
Non so perché, ma a quella bimba bellissima vorrei dire una cosa. Matilde, ricorda sempre che la bicicletta non ha ucciso tuo padre: lo ha fatto vivere, proprio come voi. E vorrei dire una cosa anche alla giovane moglie Gloria, con il terzo figlio in arrivo, se non sbaglio tra quattro o cinque mesi. Gloria, se sarà maschio, non avere dubbi sul nome: chiamalo Andrea."
Piergiorgio Giacovazzo
Fabio
"Ci ritrovavamo sempre lungo il percorso. Io e Andrea. Nella gioia e nel dolore, nella fatica e nel sudore: della bicicletta. Insieme. Non importa quanto lontano fosse, non importa la distanza da percorrere o il dislivello da pedalare: ad ogni gran fondo i nostri due mondi diversi si incontravano, su due ruote. Uguali, come i tanti innamorati di questa grande livella che è la bicicletta. Abbiamo tagliato insieme i traguardi delle corse più belle, la Nove Colli, la Gimondi, e tante altre gare del circuito del Prestigio. Non avevamo lo stesso ritmo, lui sapeva andare in bicicletta, io no. Lo schema era fisso: io partivo a palla, lui andava regolare. E mi riprendeva. Prima o poi arrivava, naturalmente in salita. Io con la faccia dentro il pacco pignoni, alla ricerca di una moltiplica più leggera, come se non avessi già controllato mille volte. Lui stanco, ma ancora tonico. `Piergiorgio, bevi ` e mi porgeva la sua borraccia. Oppure, `Piergiorgio, hai mangiato?` e mi allungava una barretta. Mai una volta che mi avesse detto sei un cretino, ti sei cucinato anche oggi No, Andrea arrivava come un angelo custode e perdeva il suo tempo per aiutare anche me, l`ultimo novellino. Mi spiegava i percorsi che conosceva a menadito e cercava di insegnarmi a sopravvivere fino al traguardo, tra salite, rifornimenti idrici e solidi.
Non avevo la sua bici. E non ero neanche nella sua squadra! Una volta, alla Nove Colli mi aveva ripreso sull`ultima salita. Tanto per cambiare ero tra le braccia della mia fedelissima compagna, la bambola, come la chiamiamo noi per descrivere quella sensazione unica del ciclismo: il crollo fisico più totale. Andrea si era fermato a prendere l`acqua all`ultimo ristoro, poco meno di 50 km all`arrivo. Io, imbambolato com`ero, tirai dritto, come tutti i forsennati che vogliono fare il tempo. Andrea che fa? Mi ripassa e se ne va? Neanche per sogno. Mi riprende in discesa e mi dà la sua acqua! Aspetta che mi riprenda e poi a tutta, `tirando` un po` per uno, fino a Cesenatico. Andrea Pinarello 204esimo, io a ruota del maestro, 205esimo. La mia Nove Colli migliore: 6 ore e 54 minuti. E chi va in bicicletta sa cosa significa fare 205 km con 4000 metri di dislivello sotto le sette ore. Senza Andrea non ce l`avrei mai fatta. Poi mi ricordo il caldo, il sole forte di quella domenica di maggio, il mucchio di ciclisti che si cercano in classifica tra gli undicimila e passa partenti, io e Andrea che ci diamo il cinque e ci abbracciamo felici, per la nostra piccola grande impresa.
Dolce. Ci sono mille parole di elogio che si potrebbero usare per un grande ragazzo come Andrea Pinarello, ma quella che nella mia mente si prende lo spazio più importante è dolce. Come i suoi occhi. Come il suo sorriso. Lui che poteva `tirarsela` perché era un grande manager del ciclismo mondiale; lui che poteva sentirsi superiore perché pendevano tutti dalle sue labbra; lui che era un atleta pulito in un mondo sempre più sporco.
L`ultima volta che l`ho visto, è stato quest`anno alla Maratona delle Dolomiti. Pensavo di stare bene, invece sul secondo Campolongo ho capito che avevo un`indigestione. Va be`, è meglio ammettere i propri limiti - ho pensato- vorrà dire che per la prima volta farò il medio. Così per una volta non mi viene a riprendere Andrea E invece è venuto, fino all`ultima corsa, fino all`ultima salita. Sul Falzarego:
`Piergiorgio `
`Andrea!`
Non lo vedevo da quasi un anno, mi ero allontanato un po` dalle corse. Comunque vederlo, nonostante la cottura psico-fisica, mi metteva ancora una volta il sorriso sulla bocca.
`Hai bevuto?`
`Si Andrea, ma oggi non va `
`Dai che mancano pochi chilometri e poi è tutta discesa`, mi fa lui, come per invitarmi a tenere la ruota sua e dei suoi compagni.
`No Andrea, grazie mille non vi voglio rallentare, andate voi, io continuo insieme a lei `.
Andrea non vedeva nessun altro con me:
`Lei chi?`
`La bambola! Andrea, la bambola `
E ridendo, l`ho visto andare via, verso l`alto.
Poi l`ho incontrato a Corvara, al pasta party. Tutti e due dovevamo già essere da un`altra parte, ma ci siamo trattenuti volentieri a raccontarci un po` di arretrati. Non sapevo del suo problema al cuore, me ne parlò come di una cosa risolta. Parlammo ancora del suo impegno contro il doping tra gli amatori: io sempre più disilluso, lui sempre ottimista e combattivo. Finché venne a portarlo via una biondina meravigliosa, sua figlia Matilde, 7 anni, la grande. Il piccolo, 5 anni, è l`erede destinato a portare il nome del nonno Nane, Giovanni, l`ultima maglia nera al Giro d`Italia, fondatore della grande casa Pinarello.
Non so perché, ma a quella bimba bellissima vorrei dire una cosa. Matilde, ricorda sempre che la bicicletta non ha ucciso tuo padre: lo ha fatto vivere, proprio come voi. E vorrei dire una cosa anche alla giovane moglie Gloria, con il terzo figlio in arrivo, se non sbaglio tra quattro o cinque mesi. Gloria, se sarà maschio, non avere dubbi sul nome: chiamalo Andrea."
Piergiorgio Giacovazzo
martedì 9 agosto 2011
Camignada 2011
...il mio compagno di viaggio azzarda qualche passo di samba in prossimità del rifugio Auronzo (io ovviamente mi giro dall'altra parte facendo finta di non conoscerlo...)
....pochi metri al traguardo!!! L'espressione di sofferenza nasconde quella della felicità!!!!
"Fatta anche questa!", verrebbe da dire......
Ho portato a termine la mia prima Camignada!! Io abituato a macinare km in totale asfalto e quasi sempre in pianura, mi sono dovuto adeguare ad un fondo tutto sterrato ed in alcuni tratti fatto di sassi e comunque sempre sconnesso, ed inoltre un dislivello di 1.200 metri in positivo e 2.200 in negativo che significa circa 45 minuti di discesa continua senza mai interruzzioni.
Pubblico volentieri la prima immagine pervenutami grazie al servizio fotografico effettuato dal gruppo Mercuryus.
Saluti
Fabione
lunedì 1 agosto 2011
sabato 16 luglio 2011
10 Luglio 2011 Rifugio Vandelli Lago di Sorapis
mercoledì 13 luglio 2011
....e per chi gradisce correre la sera....
l'emozione di correre all'alba....
Cari amici vi segnalo questa magnifica iniziativa che avrà luogo Venerdì prossimo a Venezia; Per gli amanti del Running ci sarà una corsa non competitiva di 5 km in Laguna alle 5.30 della mattina, e alla quale ovviamente parteciperò...
Saluti
Fabione
p.s. Giorgio fonti attendibili mi dicono che stai facendo del Runnig per i Colli Coneglianesi....
sabato 11 giugno 2011
San Pier.....cena CLEEEB 04.06.2011
L'arrivo del boss con le girls...e che girls!
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