FORSE L’ARTISTA ERA UN PO’ NERVOSO
24 luglio 2012 § Lascia un commento
“Va a lavorare, ha un appuntamento, si ripara in un negozio perché fuori piove”: La ragazza che scappa di Pistoletto esce dal quadro e finisce nella quotidianità di chi la guarda, mentre la Signorina seduta di Lucio Fontana “si fa bella perché va a una festa”. I commenti degli studenti del CTP di Rozzano in visita al Museo del Novecento sono illuminanti passi di un processo di riconoscimento di sé nell’arte che valorizza le differenze e trasforma la distanza in motivo d’orgoglio. Ed è giusto che la sfilata gioiosa dei ragazzi davanti all’arazzo mondialista di Boetti concluda Forse l’artista era un po’ nervoso, film voluto da Paola Lodola e da Monica Gallo, che l’hanno prodotto con la scuola media Luini Falcone dove insegnano. L’arte come strumento di conoscenza, spiazzamento delle convenzioni: un lavoro che va visto e diffuso il più possibile”.
Luca Mosso, su Tuttomilano, giovedì 7/6/12
Una classe di ragazzi di diversi paesi del mondo passa una mattinata al Museo del Novecento di Milano.
Per prepararsi, nella loro scuola di Rozzano, gli studenti hanno selezionato alcune opere e hanno scritto tutti insieme dei testi per descriverle. Alla fine ciascuno ne ha scelta una e ne ha memorizzato la spiegazione per raccontarla al museo, microfono in mano, ai compagni e a qualche uditore occasionale. Per molti di loro è la prima visita a un museo e quelle che dicono sono le prime frasi di una certa complessità formulate in italiano.
Intimiditi prima e più spigliati dopo, i ragazzi si muovono nelle sale del museo per esplorarlo. Si incuriosiscono anche a opere che non avevano scelto e provano, magari con lo stesso metodo usato in classe, a comprenderne il senso. Colgono bene il significato delle due versioni di Quelli che vanno di Boccioni e giocano con le motivazioni che avrebbero spinto Kounellis a dipingere una grande Rosa nera, si immedesimano nella Signorina seduta di Fontana, che forse andrà a una festa, e associano i segni misteriosi di Carla Accardi agli alfabeti sconosciuti dei loro compagni.
Alternando il lavoro in classe a quanto accade al museo, Forse l’artista era un po’ nervoso mostra un tentativo di fare scuola e di imparare l’italiano attraverso la costruzione e l’analisi di testi scritti insieme. Ma è anche una riflessione sulle timidezze, le curiosità e il modo di guardare di un gruppo di adolescenti che si sta ambientando.
Prodotto dalla Scuola Media Luini Falcone di Rozzano – CTP
Promosso da Monica Gallo
Da un’idea di Paola Lodola
Riprese di Hu Bin Bin, Kevin Elizaude, Marco Chen, Monica Gallo, Paola Lodola.
Montaggio di Stefania Rossi
Hanno partecipato: Jonathan Acosta Merino, Fredj Belhadj Brahim, Rodolfo Dagoberto Callejas,Wilber Antonio Callejas, Marco Chen, Azzouz Daisse, Kevin Elizaude, Fan Xing Wei , Hu Bin Bin, Hu Jia Jia, Hu Jian Chu, Marianna Impagnatiello, Jahirul Islam, Lu Fei, Lu Xishuang, Moustafa Mahmoud, Georg Mokhtar, Mohamed Nagah, Beter Nagy Botros Basha, Christopher Odiley, Qiu Xiao Wei, Mohamed Sanad, Ghada Sayendom, Randa Sayendom, Su Sun Jie, Riaz Uddin, Mina Raafat Wardy Amin, Wu Bao Rui, Montserrat Zemiti.
Musiche: Improvvisazione di percussioni degli studenti del CTP con Giuseppe Lo Preiato; Punta safò dell’Art Gallery Ensembl
Post produzione audio: Emiliano Baragiola
Durata: 35 minuti
DAL TERREMOTO ALLA RESISTENZA frammenti di arte e vita
11 novembre 2011 § Lascia un commento
Un progetto di IDEANNA POLLEC DEDALONIC
ideato e realizzato da Marcella Fanzaga e Stefania Rossi
http://ideannapollecdedalonic.blogspot.com/2011/11/dal-terremoto-alla-resistenza-frammenti.html
MILANO 55,1 – CRONACA DI UNA SETTIMANA DI PASSIONI
8 agosto 2011 § Lascia un commento
film collettivo sul ballottaggio milanese
http://www.milano30maggio.it/
THE BLACK YELLOW TREE
22 novembre 2010 § Lascia un commento
FILMMAKER FESTIVAL – PRODUZIONI 2010
Premio Memoria Diffusa Archivio Storie Digitali
Regia: Francesco Bertocco
Sceneggiatura: Francesco Bertocco
Montaggio: Stefania Rossi
Musica: Federico Chiari
Voce Narrante: Sara Bertelà
The Black Yellow Tree è una storia privata tra le tante, colta tra due momenti specifici della storia passata, l’atomica di Hiroshima e lo sbarco sulla luna, in cui la manifestazione del progresso scientifico e tecnologico si fondono in un impatto totalizzante con la visione. L’immagine della bomba si presenta all’improvviso, in tutta la sua tragica violenza, permanendo all’interno del racconto come un leitmotiv, una visione costante che poco alla volta assorbe tutti i piani dell’esperienza. La perdita di una persona, il tentativo di ritrovarla, si perdono dentro la Storia, talmente ingombrante da raccogliere dentro di sé ogni altra cosa.
I|F Interface
28 Maggio 2010 § Lascia un commento
3a tappa di Platform Translation
MLAC – ROMA, dal 25/05/2010 al 04/06/2010
non fa una piega
video, durata 5′, 2010
di Carlo Steiner | Stefania Rossi | Marc Vincent Kalinka | Sergio Palimodde
backstage performance al carlton hotel baglioni di milano
Ideanna Pollec Dedalonic all’incontro con Rosi Braidotti: Nuove femministe nomadi. Bologna 3-4 maggio 2010.
9 Maggio 2010 § 1 Commento
Performance Season 2010
24 marzo 2010 § Lascia un commento
IDEANNA POLLEC DEDALONIC
15 gennaio 2010 § Lascia un commento
Ideanna è un progetto artistico di ampio respiro che intende indagare gli stereotipi femminili, le commistioni tra “b-culture” e “arte alta”, le possibilità collaborative per verificare- costruire- distruggere l’immaginario collettivo sulla donna. Attraverso il coinvolgimento di diverse entità, artisti, cittadini, istituzioni, associazioni, coalizioni strategiche, ecc., e l’installazione sui territori geografici, linguistici, immaginativi, virtuali, si darà vita in un continuum discorsivo ad un confronto sui temi dell’identità femminile. È un progetto aperto, che si modifica a seconda delle necessità, e che potrà cristallizzarsi in diverse forme: eventi performativi, incontri di discussione, cineforum, compilazione di questionari via internet ecc. Alla fine, tutto il materiale raccolto servirà alla compilazione di una “Enciclopedia delle Donne”, un prontuario in cui i ruoli remixati del gender saranno ridefiniti o definitivamente confusi. Le molteplici voci che si stratificheranno, accavalleranno ecc, nella produzione e ideazione del progetto, sono insieme Ideanna Pollec Dedalonic.