…multis-kill

Pubblicato: 2 marzo 2013 in Uncategorized

Dopo tanto tempo ci sono molte cose di cui parlare.
Siamo tutti reduci dalle varie convention che hanno portato il nostro amministratore delegato a ( finalmente) farci vedere un po’ di numeri, farci capire da dove siamo partiti e dove vogliamo arrivare. L’abbiamo ascoltato in religioso silenzio mentre illustrava l’enorme quantità di debito che abbiamo ereditato ( grazie Sawiris) e mentre raccontava come noi 1700 ci siamo trasformati da ” costo = liberiamocene” a ” risorsa preziosa= teniamoceli”.

Tutto molto bello, ma forse sarà per l’età, o per il giramento di palle che mi ha accompagnato per più di un anno, ascoltavo le sue parole con un rispettoso distacco , e mi sarebbe piaciuto anche sentir dire in modo più articolato e non con un accenno e basta, che nonostante tutto, e il nonostante vuol dire che io non sapevo nemmeno se questa azienda sarebbe stata più la mia, ma sapevo di sicuro che al momento di me gliene fregava meno di zero, io/noi abbiamo lavorato con una professionalità alta, a volte con il nodo alla gola perchè ci veniva chiesto comunque sempre il massimo e noi l’abbiamo dato. Nonostante tutto. Nonostante anche un accordo che ci ha tolto davvero tanto.
Eppure anche se Wind si è dimostrata non più la nostra famiglia ma solo un arido datore di lavoro, noi abbiamo abbassato la testa e siamo andati avanti.
Vi stupite per il nostro attaccamento? Questo è triste. Per voi sarà strano, ma tra noi ci sentiamo parte di uno stesso corpo, vero è che il cervello a volte dà segnali contrastanti ( da qui il detto che in Wind qualcuno dovrebbe fare pace col cervello) , per cui càpita che a volte la gamba destra vada da una parte e quella sinistra da un’altra, ma vorrei far notare che questo non dipende praticamente mai da noi sul territorio, ma da una mancanza di comunicazione a livelli più alti.

E chissà se veramente questa nuova organizzazione servirà almeno a questo, oltre a far arrabbiare qualcuno, o a impoverire ulteriormente le professionalità che già hanno sofferto in anni di abbandono.
Il multiskill può essere positivo,ma sarebbe stato gradito almeno aver ascoltato le persone che adesso si ritroveranno “dentro ” o “fuori”, per dare una parvenza di quel tanto decantato rispetto per la persona che dovrebbe essere al centro dell’attenzione, ma che in realtà è solo una risorsa da sfruttare e non da valorizzare.

E in tutto questo cammino che ci aspetta per i prossimi 5 anni, non dimentichiamoci della lieta novella del fornitore unico, perchè ancora mi riesce difficile da conciliare il “riportare all’interno attività” con un fornitore che si allarga come una piovra.

Trust..

Mi ricorderò emozioni contrastanti, tra tutte la profonda e immensa delusione nel vedere quanti eravamo. Lo sconcerto di chiedersi gli uni con gli altri”ma come è possibile che siamo solo noi?”

Se qualcuno che mi legge si sta chiedendo di cosa parlo, ( e fa parte dei 1600 poco windignati ), intanto vorrei mandarlo a quel paese.
Non si può, non si deve e non possiamo permetterci di essere disinformati su quello che accade alla nostra situazione.
Ma davvero credete che fino al giorno in cui  arriverà ( e se non ci muoveremo bene sappiate che arriverà) la lettera in cui ci faranno ciao ciao con la manina, tutto questo sia solo un rumors? Credete forse che il nostro essere stati a presidiare, a manifestare, a scrivere o anche ad urlare quanto eravamo contrari a questo progetto, fosse solo un modo diverso per passare la giornata perchè eravamo tediati dal trascorrere immoto del tempo?
Pensate davvero che delegando ai nostri delegati sindacali il potere di discutere per noi, potessimo dormire sonni tranquilli?
Capisco che pensare costi fatica, che magari sia più divertente trascorrere il tempo in altro modo, ma se da una parte li critico senza pietà, dall’altra dico anche che i sindacalisti c’erano. Tutti lì belli e belle ( orbene pure io ho gli occhi!!) in fila, convinti già di aver compiuto il miracolo.

Scusate se ve lo dico, ma l’unico miracolo poteva essere riuscire a fermare definitivamente questo insano progetto, e magari con un po’ di palle in più da parte nostra, una partecipazione più attiva non solo su facebook ma anche durante le assemblee, i presidi, mettendoci la faccia e sicuramente anche qualcos’altro, forse ci saremmo riusciti.

Grazie però all’immane e immenso lavoro di coloro che davvero erano ai presidi, hanno scritto centinaia di mail a tutti coloro che potevano aiutarci, e hanno avuto l’appoggio del gruppo Italia dei Valori, grazie all’aver contribuito all’abbattimento delle performance col blocco lpn e con lo sciopero della rep., abbiamo almeno raggiunto questa tregua di 6 mesi dove l’azienda sospende il progetto per accogliere proposte per migliorare l’efficienza, e noi sospendiamo le agitazioni.

Ora mi raccomando. Tornate a dormire sonni tranquilli.Chiudete di nuovo gli occhi e tappatevi le orecchie perché non si sa mai, potrebbe anche venirvi il dubbio di poter fare qualcosa per aiutare questo processo.

Mi raccomando, tornate a lavorare fuori linea, per sentito dire, per fare un piacere a tizio o a caio, tornate pure alla vostra vita normale tanto… “tanto hanno capito quanto valiamo”.

Torneremo a lavorare come prima, facendo gli equilibristi tra progetti a volte incomprensibili, ordinativi da interpretare, mansioni che non ci  competono ma che abbiamo sempre fatto, SOLO quando questo progetto verrà definitivamente accantonato.

Nel frattempo rimaniamo entro il perimetro del mansionario, applicando quelle regole che non abbiamo fatto noi, ma che spesso non applicavamo perchè diventa complicato lavorare in quel modo.

E teniamo gli occhi aperti, perchè in democrazia le decisioni che riguardano i lavoratori, specie dopo un’agitazione così importante, si discutono CON i lavoratori prima di approvarle, le assemblee si fanno PRIMA di dire che l’agitazione è conclusa .

Non fateci sempre dubitare di voi, cari sindacalisti/ste, perchè davvero, ci proviamo a darvi fiducia ma puntualmente ogni volta ci fate incazzare di più.

Mi pare abbastanza chiaro da queste parole “L’azienda, con senso di responsabilità e attenzione verso i dipendenti coinvolti, ha accolto la proposta del Ministero di sospendere, per un periodo di 6 mesi, la decisione relativa alla cessione delle attività di gestione e manutenzione della rete.” 

Si parla di sospendere la decisione, cioè la metti in pausa e tra 6 mesi premi play e vediamo che film proietteranno.

SAREMO PRONTI PER ALLORA AD ESSERE ANCORA WINDIGNADOS??????

 

Il 27 Gennaio ci sarà l’incontro al Ministero dello Sviluppo.

Il 27 Gennaio non prendete impegni tranne uno.

Troviamoci tutti insieme a Roma, uniti non sotto una sigla sindacale ma uniti nel nome della difesa del nostro posto di lavoro e della nostra dignità di lavoratori.

Andiamo a far capire a coloro che parleranno del nostro futuro che noi siamo ATTENTI, e VIGILIAMO.

Quindi, devolviamo un giorno di Ferie, Rol, o magari facciamo sciopero , comunque…

troviamoci a Roma e aspettiamo l’esito di questo colloquio.

E’ importante la nostra presenza, è importante smettere di lamentarsi e cominciare a riprendere in mano la situazione.

 

 

Pubblico di seguito una copia del fax inviatami dai colleghi di Vodafone. Cliccate sull’immagine per vederla ingrandita a tutto schermo.

 

20 piccoli Indiani

Pubblicato: 15 gennaio 2012 in Uncategorized

Sarebbe decisamente utile sapere cosa sta succedendo a tutti noi Windignati.
Forse le feste ci hanno addormentato la coscienza? Forse la pseudo sospensione in vista di un approfondito studio su quanto questa esternalizzazione possa essere davvero un profitto per l’azienda, ci ha fatto sperare che l’allarme sia rientrato e allora si può anche pensare ad altro?

Permettetemi di dirvi che se è questo il vostro pensiero, vi state sbagliando di brutto.

Non possiamo permetterci che accada questo :

non possiamo permetterci di far vedere all’azienda che su 400 persone della rete a Milano ieri eravamo in …20??????

E’ vero che le grandi battaglie spesso sono portate avanti da pochi valorosi, ma mi chiedo come si sentano le coscienze degli altri.

Se fosse possibile vorrei parlare con ognuno di voi, vorrei gridare la rabbia e il dolore che sento nel vedere svanire piano piano il desiderio di combattere.

Perchè?

Qualcuno vi ha promesso qualcosa? Non credo, allora cosa vi porta a sentirvi al sicuro nelle vostre case, insiema magari a quella famiglia che dovete salvaguardare, e per la quale dovreste lottare, perchè nessuno di noi (credo) si può permettere di non lavorare per essere mantenuto/a dalla propria metà.

Sono orgoglioso e onorato di essere collega di quei 20 che ieri a dispetto del freddo e immagino dello sconforto, hanno tenuto alto l’onore del gruppo dei Windignatos, mi auguro solo che sia stata una svista, anche di quegli RSU che predicano la lotta unitaria e poi razzolano male, la prossima volta si uniranno come lavoratori e futuri precari.

Perchè per chi non l’avesse ancora capito, quello SARÀ IL NOSTRO FUTURO: PRECARIO.

 

 

E’ che a volte uno rimane in silenzio ad osservare per cercare di capire se certe idee che ha in testa sono solo frutto di un momento di depressione da pre-esternalizzazione, oppure hanno un minimo di fondamento negli avvenimenti del quotidiano.

Succede che ti guardi intorno e ti chiedi se quei colleghi seduti accanto a te, abbiano davvero capito che se le cose procedono di questo passo, il futuro non avrà niente di roseo e speranzoso, ma quello che ci aspetta sarà il niente.

Disfattista?Preferisco definirmi brutalmente realista. Perchè io osservo questo ” lavoro silenzioso” di qualche sigla sindacale e mi verrebbe voglia di prendere uno di quei bastoni di carnevale che fanno solo rumore ma non male, per darglielo in testa, perchè QUA E’ ORA DI FARE RUMORE.

Silenzioso un par di palle.

Fateci vedere che non avete calato le braghe davanti all’azienda.

Dimostrateci che fate i nostri interessi, e non perchè state portando avanti la contrattazione di secondo livello.

NON CI INTERESSA IL SECONDO LIVELLO!!! VOGLIAMO IL NOSTRO POSTO DI LAVORO SICURO!

Il prossimo che ci dice che lo fanno per noi, per favore, senza fargli troppo male perchè NON SI DEVE, abbracciatelo e spalmategli il viso di cacca.

Ragazzi, le feste ci hanno rincoglionito?????

Sarà mica il caso di rivedere un po’ le nostre priorità a cominciare dal decidere se davvero vogliamo che i nostri interessi vengano fatti da coloro che IN QUESTO MOMENTO si preoccupano non di fare muro contro l’esternalizzazione, ma parlano di secondo livello.

Ho la nausea quando li guardo.

E se ci svegliassimo un po’ tutti e decidessimo di essere noi i padroni del nostro destino? mi vergogno di come il mio futuro venga barattato per 30 denari.

Essere traditi dall’azienda ce lo aspettiamo ( non ce lo meritiamo ma questo ormai l’abbiamo quasi digerito) ma essere traditi da chi ci deve difendere no.

 

People care

Pubblicato: 31 dicembre 2011 in Uncategorized

Ovvero ” servizi per le persone che lavorano in wind”, riprendo integralmente dal sito Windgroup :

A maggio 2006 WIND ha realizzato il progetto “WIND per te” per aiutare le persone che lavorano in Wind a conciliare gli impegni professionali con le esigenze di tutti i giorni, portando direttamente in azienda alcune attività che altrimenti occuperebbero il tempo libero.

Sono stati quindi realizzati una serie di servizi utili, tra cui i servizi “time-saving” (per conciliare lavoro e impegni personali), i servizi “money saving” e un set di “convenzioni” (per acquistare a tariffe scontate, anche on line, oggetti e articoli appartenenti a varie categorie merceologiche) e una “bacheca” on line (spazio per le inserzioni: annunci di chi compra, vende, scambia e regala).

Wind ha realizzato, dal 2006, presso le proprie sedi, quattro asili aziendali, a testimonianza del ruolo centrale che la famiglia occupa nella vision di Wind e dell’impegno ad investire in iniziative a supporto delle proprie risorse. I nuovi asili di Roma e Palermo inaugurati nei primi mesi del 2011, vanno ad aggiungersi a quelli inaugurati nel 2007 nella sede di Pozzuoli e in quella di Milano Lorenteggio nel 2008.

Wind è un’azienda che si pregia di avere un “coinvolgimento” e quindi di ascoltare la voce diretta dei propri stakeholder, come potete vedere tra i vari stakeholder ci siamo anche noi dipendenti, con i quali ci dovrebbe essere una particolare attenzione verso una serie di aree tematiche, in particolare : Stabilità, Valorizzazione, motivazione e sviluppo, Gestione del cambiamento, Qualità della vita.

Oltre a ciò la nostra azienda ha adottato un Codice Etico davvero ammirevole, almeno sulla carta, perchè si parla di ” Valore delle risorse umane”, “Onestà”,”Correttezza ed equità nella gestione ed eventuale  rinegoziazione dei contratti”, si parla di ” Responsabilità verso la collettività”.

Sono impegni importanti che magari alla luce di quello che sta accadendo andrebbero forse rivisti, perchè specialmente in questi giorni il mio valore come risorsa umana all’interno di questa azienda sembra prossimo allo zero, la responsabilità verso la collettività( si parla di 1600 persone avviate ad un futuro incerto) in questo momento storico dove l’Italia ha bisogno di persone che possono contare su un posto di lavoro certo e a tempo indeterminato per poter avviare di nuovo l’economia, pare quasi un controsenso.

Con questo non voglio dire che il team che sta studiando questa faraonica impresa ( tra un po’ è un anno che ci studiano) non sia attento a tutelare sia noi che l’azienda, ma permettetemi di sospettare che dovendo dare un colpo al cerchio e uno alla botte, finirà che una botta in testa la prenderemo sicuramente noi.

Ma soprattutto, siamo davvero sicuri che non esisteva altra strada percorribile? Perchè continua a sfuggirmi, ma sicuramente è per quello che mi esternalizzano, come io possa essere un costo per la Wind e diventare una risorsa per “X” visto che in teoria il mio stipendio dovrebbe rimanere lo stesso e quindi il costo del mio lavoro se lo faccio per un’altra azienda non può che aumentare riportato a Wind.

Insomma se io costo 10 a Wind che mi cede all’azienda X che deve garantire lo stesso servizio a Wind ma ad un costo minore ( altrimenti che senso ha?) mettiamo a 9, ma che deve pagare sempre me a 10, possibile che veniamo ceduti a qualche associazione di beneficienza che accetta un grande costo a favore di un minore guadagno?

In attesa di nuove notizie, auguro a voi, alle vostre famiglie, alle persone che vi sono care un Buon 2012, cerchiamo di smentire il detto sull'”anno bisesto, anno funesto”, ma soprattutto non smettiamo mai di credere nella giustizia, sia essa divina o terrena.

Un pensiero anche a tutti quei lavoratori (tanti, tantissimi, drammaticamente troppi) che come noi stanno lottando per il proprio posto di lavoro.

Mi auguro che alle prossime elezioni ci ricorderemo di coloro che hanno portato il nostro splendido paese in rovina, di quella massa di schifosi che nonostante ci chiedano sacrifici immensi sono pronti sempre a difendere il loro portafoglio e i loro diritti ma mai i nostri. Ma ricordiamoceli tutti, anche quelli che col loro silenzio hanno permesso di votare leggi vergognose.

Buon anno ragazzi, il 20 di Gennaio si avvicina e questa volta dobbiamo davvero fare tanta luce da essere visti da tutti….

W.

and so.. this is Christmas…

Pubblicato: 25 dicembre 2011 in Uncategorized

 

Questa notte,mentre finivo di mettere gli ultimi regali sotto l’albero,pensavo  che a volte pare di vivere due vite parallele. In una cerchi di mantenere un minimo di normalità, regali, amici, auguri, brindisi, e nell’altra senti crescere sempre più la preoccupazione di quello che accadrà.
1600 è una grande cifra, 1600 persone possono rappresentare gli abitanti di una piccola frazione, siamo noi.
Il 24 in azienda è trascorso in modo un po’ anomalo, molto silenzio stampa, tanti capannelli di persone che si chiedevano cosa succederà al rientro dal 2 Gennaio in poi, perchè probabilmente siamo noi un po’ lenti a capire ( ma siamo in tanti ad esserlo e questo dovrebbe illuminare le nostre sigle sindacali su quanto i loro comunicati siano chiari e immediatamente comprensibili) ma qualcuno si è preso la briga di raccontare a tutti come dovremo comportarci? ( sì ok, a parte mantenere il mansionario) quando riprenderanno le agitazioni? quando finiranno? quando accidenti faremo questo benedetto sciopero UNITARIO?

Perchè bisogna proprio dirlo, essere chiari non è prerogativa dei nostri sindacati, che di sicuro hanno dalla loro il dono dell’eloquenza ma non quello della sintesi e della trasparenza.
Mio padre oggi mi parlava di quando ai suoi tempi facevano sciopero anche per settimane di fila, per ottenere quei diritti e quelle garanzie che oggi noi diamo per scontate, delegando ad altri il potere di decidere, mio padre mi ha fatto sentire un cretino quando spiegandogli quello che sta accadendo mi ha chiesto ” e voi cosa state facendo?”

Papà sono altri tempi oggi, già chiedere due giorni di sciopero alle persone è tanto, ci sono famiglie che sentiranno la differenza nella busta paga perchè i lavoratori hanno aderito allo sciopero della reperibilità

Sì ma se non lottate oggi, se non alzate la voce oggi, domani potrebbe essere tardi, dovete essere uniti, e dovete far capire ai vostri sindacalisti che sono loro che rappresentano voi, e lo devono fare nel migliore dei modi non certo vendendovi come merce“.

..hai ragione papà.. ma sapessi come è difficile..
Vi invito a leggere anche questo blog, http://esternalizzatusorella.blogspot.com/ e aggiungo anche, facciamo uno sforzo in più, dedichiamo una parte del nostro tempo ad informarci, a guardarci intorno , a diffondere anche le informazioni che abbiamo perchè solo la conoscenza è libertà.

 

Riprendo e pubblico dal gruppo facebook windignados uno sfogo poetico :

..vorrei farle sopportare il peso delle scorte che porto con me sulle montagne per ripristinare un guasto
…vorrei farle provare il freddo della neve che cade in alta quota mentre con le mie ciaspe cammino lasciando le uniche orme che possano essere trovate nei luoghi dove la mia azienda ha ben pensato di ubicare le antenne
…vorrei farle ascoltare il rumore della pioggia ed il profumo dell’umido che invade i miei abiti mentre mi accingo ad escogitare un rimedio in grado di ripristinare il servizio telefonico durante il temporale
…vorrei farle assaporare il profumo del sole rovente sulla mia fronte mentre mi arrampico su di un traliccio facendo attenzione a non essere travolto da un riflesso sul ferro bollente
…vorrei dirle che di questo la mia azienda non ne ha più bisogno
…e vorrei chiederle questo senso di vuoto ed inutilità…PASSERA’?

 

 

no.. non passerà ma cercheremo di riempirlo con quella ritrovata coesione tra noi, con la bella sensazione di non essere più unità sparse per l’Italia ma un cuore unico che lotta per scaldare questo cadavere che sembra diventare la nostra azienda.

 

 

Un collega mi scrive…

Ciao a tutti, volevo condividere con voi questo pensiero così come mi è venuto.
Oggi sono sceso a mensa e dopo 13 anni che lavoro in questa azienda ho visto le bandiere dei sindacati in presidio a Via Viola.
Guardare quelle bandiere mi ha riportato alla mente tutte le volte che passando sulla Pontina vedevo ( e purtroppo continuo ancora a vedere) le stesse bandiere davanti ad alcune aziende.
Pensavo come in quel momento, pur provando dispiacere per quelle persone che soffrivano vedendo compromesso il loro futuro e quello dei loro figli, mi dicevo “ a me questo non succederà mai, io lavoro alla Wind!”.
Poi sono arrivati i cambiamenti di proprietà di questi anni (prima ENEL poi Orascom, ora Vimpelcom), e sinceramente un piccolo tarlo si era fatto strada nei miei pensieri ma visto che ci comunicavano sempre che l’azienda era sana e faceva utili, i nostri mega manager mandavano lettere di ringraziamento a tutti i lavoratori dicendoci quanto “SIAMO BRAVI, FORTI  E FIGHI”, non permettevo al tarlo di preoccuparmi più di tanto.
Adesso ecco la DOCCIA FREDDA!! Il processo di esternalizzazione per tutta la RETE, ovvero le persone che tutti i giorni praticamente mandano avanti la baracca, che fanno un lavoro difficile da spiegare per chi non è del settore, quanti di noi sono abituati a rispondere ”io sono quello che fa telefonare la gente!” Ma solo chi lavora nel settore sa quanta fatica ci sia dietro a queste semplici parole.

Ora come mi sento?

Ecco, mi sento come un coniuge abbandonato all’improvviso, che non si è accorto che la controparte non lo amava più.
E’ come uscire la mattina per andare al lavoro e tornare la sera senza trovare nessuno, l’armadio vuoto, e sul tavolo una lettera con su scritto “ ME NE VADO CIAO”.
In quel caso ti fai mille domande, ma soprattutto ti chiedi come mai prima di prendere una decisione così drastica, non ne avete parlato insieme, cercando una soluzione.

QUESTO SI FA IN UNA FAMIGLIA.

E per noi la WIND è questo, perché così ci hanno sempre detto, che eravamo una famiglia.
Mi rammarico in questi 13 anni di azienda di essermi impegnato anche più di quello che mi veniva richiesto, trascurando anche la mia vita privata, ma l’ho fatto perché ci credevo e mi ci hanno fatto credere.

E ora come mi sento?

SEMPLICEMENTE ABBANDONATO!!! Forse la concezione di famiglia è cambiata, peccato che non ce lo hanno comunicato prima,

GRAZIE!!!!!!!!!