Mai così bello lo spettacolo del paracadutismo

da gazzettino del 14.8.23
Mai così bello lo spettacolo del paracadutismo
Tre giorni di lanci, ma molti di più di elicotteri nel cielo sopra Belluno, di paracadute a colorare l’azzurro e rendere ancora più interessante il panorama delle Dolomiti. Tutto questo e molto altro ancora è stato il trofeo intitolato alla città di Belluno, edizione numero 34 delle competizioni della Coppa del Mondo di paracadutismo sportivo, un vero “classico” dell’estate in provincia. Da oltre 30 anni, a metà agosto lo spettacolo offerto all’aeroporto Arturo Dell’Oro attira concorrenti da tutto il mondo e spettatori da tutta Italia. Intorno all’originale pista in località La Rossa, un mondo di camper, tende, vetture trasformate per qualche giorno in luoghi dove riposare, mentre il fermento tutto attorno rende l’evento qualcosa di speciale. C’è poi la competizione e ci sono quindi le classifiche: migliori squadre Ungheria (uomini, Italia terza) e Svizzera (donne), exploit individuale di Giuseppe Tresoldi, maestro dell’atterraggio di precisione, terzo assoluto e primo dei Master. La manifestazione si è conclusa con la premiazione da parte del sindaco e dei consiglieri comunale Roberto Ferro e Francesco Pingitore non presente l’assessore allo sport.

RESTYLING PER TRANSPELMO 2022: PARTENZA E ARRIVO SARANNO A PÉCOL

RESTYLING PER TRANSPELMO 2022: PARTENZA E ARRIVO SARANNO A PÉCOL

Cambia la logistica del trailrunning della Val di Zoldo che domenica 4 settembre celebrerà l’edizione numero 15 

 

Val di Zoldo (Belluno), 9 dicembre 2021 – Dopo l’edizione 2021, quella ripartenza, caratterizzata dal pieno di partecipazione (750 i concorrenti al via grazie), la Transpelmo lavora a un2022 che sarà denso di novità.

La prima è che il tracciato del trailrunning della Val di Zoldo (Belluno) che si svolge sui sentieri attorno a una delle vette di maggir suggestione delle Dolomiti patrimonio dell’Unesco, vale a dire il Monte Pelmo, cambierà tracciato. Il percorso, infatti, sarà allungato di poco meno di due chilometri. Il motivo? Presto detto: la zona di partenza e arrivo, che dal 2008, anno della prima edizione, è stata fissata a Palafavera, “traslocherà” a Pécol, qualche chilometro più sotto.

«Dopo quasi quindici anni, abbiamo pensato fosse necessaria una sorta di “restyling” dell’evento» spiegano Andrea Cero ed Eris Costa, coordinatori dello staff organizzativo di Transpelmo. «Non cambierà la sostanza del percorso che manterrà il fascino e la tecnicità che lo caratterizza e che ha sempre incontrato il favore dei partecipanti. Cambierà la logistica: ci trasferiamo con la linea del traguardo e quella di arrivo a Pécol: una soluzione sulla quale ci siamo confrontati a lungo con le diverse realtà locali e che abbiamo ritenuto essere ottimale anche per un maggiore coinvolgimento del territorio».

Il percorso, dunque, si allunga, ma è un aumento contenuto, sia per quanto riguarda il chilometraggio sia per quanto riguarda il dislivello: i chilometri da percorrere in più saranno infatti 1,5 mentre i metri di dislivello, sia positivo sia negativo, saranno 170 in più.

«Per l’appuntamento di domenica 4 settembre 2022, data dalla quindicesima edizione, vogliamo proporre una festa che, ci auguriamo, possa essere libera dalle limitazioni che hanno caratterizzato l’ultima edizione» dicono ancora Cero e Costa. «Oltre alle novità logistiche siamo infatti predisponendo una serie di eventi collaterali che possano far sì che quello della Transpelmo possa essere un intero fine settimana dedicato agli appassionati del trail. E anche ai piccoli runner. Dopo due anni di assenza, ritornerà la Transpelmo Junior race. Teatro di gara sarà lo scenario delle “Palanche” (le “passerelle” in dialetto zoldano), con i suoi “Gavoin”, le cascatelle e le vasche d’acqua create dall’acqua color smeraldo del torrente Maé».

Sito internet: www.transpelmo.com

I LOVE LEGO a Padova

Grandissimo successo di pubblico per la mostra I LOVE LEGO a Padova che, dalla sua apertura lo scorso 14 settembre, ha visto un’affluenza totale di oltre 30mila visitatori amanti dei mattoncini più famosi al mondo.
Un boom di visitatori che ha portato gli organizzatori della mostra a prorogare eccezionalmente la mostra fino al prossimo 8 gennaio 2022.

Un grande successo che rappresenta un chiaro segnale di quanto non solo le istituzioni cittadine come il Centro Culturale Altinate | San Gaetano e il più vasto e variegato pubblico abbiano intenzione di ripartire, ma al contempo è anche la riprova del potere che ha l’arte di riempire di contenuto il tempo libero.

Inoltre, in prossimità delle feste natalizie, è stato scelto di poter dare la possibilità di acquistare dei biglietti OPEN e regalare un ingresso speciale alla mostra incluso di packaging natalizio.
(*L’acquisto del biglietto Open di Natale è possibile solo presso la biglietteria di mostra).

Promossa dal Centro Culturale Altinate | San Gaetano in collaborazione con il Comune di Padova e organizzata da Piuma in collaborazione con Arthemisia, I LOVE LEGO è una mostra pensata per sognare, divertirsi e riscoprire il proprio lato ludico e creativo scrutando tra i dettagli di interi mondi in miniatura.
Decine di metri quadrati di scenari interamente realizzati con mattoncini LEGO® vanno a comporre vere e proprie opere di architettura e ingegneria: dalla città contemporanea ideale alle avventure leggendarie dei pirati, dai paesaggi medievali agli splendori dell’Antica Roma, ricostruiti e minuziosamente progettati coi moduli più famosi al mondo.
Milioni di mattoncini ma non solo. Tra 6 fantastici diorami costruiti grazie alla collaborazione di un gruppo di appassionati collezionisti privati, al Centro Culturale Altinate | San Gaetano tante installazioni rendono la mostra unica.
La mostra è realizzata grazie ad alcuni dei più grandi collezionisti privati e non è direttamente sponsorizzata da LEGO.

L’Assessore alla Cultura Andrea Colasio commenta: “Sono felicissimo che questa mostra stia incontrando un così grande riscontro di pubblico e ringrazio gli organizzatori che hanno deciso di prorogare l’apertura fino al termine delle feste di Natale. Del resto, i Lego e il suo mondo legato alla fantasia sono perfetti in questo periodo di serenità e gioia: gli adulti ritroveranno un gioco della loro infanzia, i più piccoli scopriranno un modo per giocare in compagnia che forse ancora non conoscono, per una volta diverso dai videogiochi. Mi piace immaginarli, dopo la visita a I love Lego, seduti per terra assieme a giocare con i piccoli elementi colorati davanti all’albero di Natale in queste giornate di vacanza.

Per garantire l’accesso alla mostra nel rispetto di tutti gli standard di sicurezza, si potrà anche acquistare il biglietto in loco ma è fortemente consigliata la prenotazione su www.ticket.it.
Tutte le informazioni sono disponibili visitando il sito www.altinatesangaetano.it.

Appuntamenti

A CACCIA DI STELLE CADENTI  sabato 11 dicembre 2021 (in occasione delle GEMINIDI!!)
Una serata di osservazione della volta celeste ad occhio nudo, in cui ci immergeremo nella bellezza del cielo invernale, ammirandolo dagli ampi spazi aperti di Pian de le Femene, sulla cima delle Prealpi trevigiane…. APRI LINK
 
SUL FILO DI CRESTA  domenica 12 dicembre 2021
La costa di Fregona è affilata, con pareti ripide e sembra quasi voler raggiungere le vette vicine. Svetta sulla pianura viaggiando quasi parallela alla costa di Serravalle e creando un paesaggio suggestivo. Il percorso offre degli scorci strepitosi… APRI LINK
I MERCOLEDI’ DEL BENESSERE  mercoledì 15 dicembre 2021
Escursione tra gli antichi borghi di Cison, Mura e Gai lungo sentieri e stradine tra case in pietra, prati e boschetti. Il percorso si snoda lungo la valle del Soligo e ai piedi delle Prealpi. Un modo perfetto per spezzare il ritmo della settimana… APRI LINK

BELLUNO PRONTA PER UN SINDACO DONNA

Elezioni comunali 2022

c’è fermento a Belluno tra i partiti e movimenti civici in vista delle elezioni della prossima primavera per l’elezione del Sindaco e per il rinnovo del Consiglio Comunale. Un vero toto sindaco.

Quali prospettive? Più che di prospettive e poltrone, per inciso, sarebbe il caso di pensare alle figure da spendere.

Belluno porta e capoluogo delle Dolomiti si merita un vero Sindaco con la esse maiuscola. Un Sindaco di tutti, carismatico, capace e competente, che sappia dare lustro alla Città.

Ciò vale anche per i consiglieri comunali e componenti la giunta.

Detto ciò perchè non un Sindaco donna?

Ci sono senza dubbio figure femminili che posseggono tali requisiti e di certo con migliori attributi di certi maschietti bla, bla, bla o quaquaraquà

Terminato il periodo di rigidità invernale

Terminato il periodo di rigidità invernale, spesso il periodo che accompagna il risveglio della vita è per molte persone un continuo susseguirsi di disordini e stanchezze.

Questo perchè, anche in chi non è meteopatico, la Primavera richiede uno “sforzo” biologico non indifferente, proprio per il fatto che i ritmi circadiani si allungano, come le giornate, e il sistema si imposta su un periodo di maggior attività.

Non sarano solamente più a rischio le persone dal sistema immunitario eccessivamente sensibile, gli allergici in particolare, ma chiunque abbia avuto a che fare con colpi di frusta, traumi fisici , incidenti, debilitazioni particolari dovute a malattie o altro.

 

Come insegna la medicina cinese, gli organi di questa stagione sono fegato e intestino crasso.

In particolare il fegato essendo la nostra centrale energetica sarà sottoposto ad un superlavoro di produzione e crescita, ,ma anche di ripulizia e filtraggio di tossine dovute al periodo invernale di accumulo.

Il colore predominante sarà il verde,segno della natura che reagisce, ma anche il colore della bile stessa, secreto essenziale del nostro organo.

Un fegato che non  trasforma e produce energia correttamente ci farà  sentire stanchi al  mattino e/o dopo pranzo, ci renderà la digestione  difficile, ci terrà  svegli la notte per il lavoro eccessivo.

La spalla destra sarà  potenzialmente colpita da “congelamenti”, blocchi  o disturbi alla cuffia  dei rotatori, con inevitabile interessamento  dei muscoli cervicali.

Per chi non possiede sistemi di produzione e trasformazione  dell’energia efficenti spesso la primavera diventa un continuo  riacuttizzarsi di dolori, di mal di testa, di stanchezze, di disturbi  intestinali e di tutta una serie di disagi personali spesso non capiti o  affrontati in maniera scorreta, spesso ricorrendo a farmaci o  integratori energetici che impegnano ulteriormente il nostro organismo.  sia nell’utilizzo che nello smaltimento.

Un altro ruolo importante invece è quello dell’intestino, che per la presenza di una quantità imponente di tessuto linfatico sarà a sua volta messo a dura prova per contenere la carica batterica che in questo periodo si fà più intensa e reattiva.

Di qui molti disturbi come gonfiori, infiammazioni intestinali, alitosi, mal di schiena, cistiti tra le più comuni.

Spesso l’insonnia e nervosismi sono il risultato finale di piccoli malesseri mal interpretati che se affrontati invece in modo efficace ci permetterebbo di godere appieno di questa stupenda stagione.

 

L’attenzione ai cibi semplici nella dieta,il giusto rapporto tra gli alimenti e i ritmi alimentari sono essenziali per poter far partire fin dal mattino il nostro fegato.

Qualora si dovessero trovare comunque difficoltà si potrebbe pensare di ricorrere a qualche seduta dall’osteopata per aiutare i nostri organi a ristabilizzare gli equilibri.

Un ciclo di 2-3 sedute in genere è sufficiente per trattare adeguatamente il fegato affaticato e detossificarlo.

Qualche manipolazione intestinale e una corretta manipolazione del tratto lombare ridaranno all’intestino gli stimoli necessari per ritornare in efficenza.

IL REGNO DELLE CIASPE SI TROVA IN CADORE

I Comuni del Cadore, insieme a Cai, Guide Alpine, Soccorso alpino, Gruppi Rocciatori, hanno realizzato un progetto senza precedenti di promozione turistica incentrata sull’escursionismo invernale. E i risultati sono lusinghieri.

E GLI ESCURSIONISTI INVERNALI AUMENTANO

Nel cuore della montagna bellunese, in Cadore, ai piedi delle Dolomiti più belle, rivive la magia del “Regno delle ciaspe” che regala agli escursionisti invernali l’effervescente emozione di percorrere sentieri innevati che consentono di affacciarsi su paesaggi incantati. Il progetto, partito tre anni fa, si basa sull’intraprendente capacità di un gruppo di gestori di tenere aperti i loro rifugi alpini anche durante la stagione invernale e sulla lungimirante volontà dei Comuni del Cadore a favorire la battitura degli itinerari che collegano il fondovalle con i rifugi. La bella iniziativa sta esaltando quella grande vocazione turistica che appartiene da sempre al Cadore ma che il Cadore non è riuscito ancora a promuovere pienamente: l’escursionismo. Quello invernale con le ciaspe e dello scialpinismo e quello estivo. I punti di riferimento sono sempre loro, i rifugi alpini. Trovarli aperti d’inverno produce una gratificante emozione che viene apprezzata da un numero crescente di appassionati. A testimoniare il successo dell’iniziativa sono per primi gli stessi gestori dei rifugi cadorini che animano il progetto “Regno delle ciaspe”: dal Cosi sul Monte Piana al Città di Carpi sotto i Cadini di Misurina, dal Tenente Fabbro a Casera Razzo al Ciareido sopra Pian dei Buoi di Lozzo, dal Chiggiato sopra Calalzo al Costapiana sopra Valle e allo Scotter di San Vito. Rifugi che hanno contribuito a scrivere la storia estiva delle Dolomiti Cadorine e che adesso ne promuoveranno le potenzialità invernali.

“L’idea del “Regno delle ciaspe” con i rifugi aperti anche tra Natale ed Epifania e nei fine-settimana dell’inverno – sottolinea Enzo Dal Pont gestore del Rifugio Ciareido – ha assunto un significato speciale per noi gestori. Innanzitutto, adesso, si lavora anche in un periodo che prima ci obbligava a star fermi. Poi c’è l’effetto promozione che con questa iniziativa dura tutto l’anno. D’estate si promuove l’inverno e d’inverno si presentano le novità dell’estate. Questo ci obbliga a vivacizzare maggiormente la nostra attività. Ed è facilmente constatabile come questo ci abbia stimolati anche a lavorare insieme, a fare squadra con gli altri gestori e con l’associazionismo della montagna: Cai, Guide Alpine, Soccorso Alpino, Gruppi Rocciatori.”

Il progetto è stato avviato con il proposito di valorizzare turisticamente un territorio montano dove le piste di sci da discesa si possono contare sulle dita di una mano ma, in compenso, può esibire una ricchezza infinita di sentieri e stradine, anche in quota, che attraversano boschi e lambiscono le Dolomiti che contornano il Cadore conducendo a terrazzi che si affacciano su scenari eccezionali. E’ questa la forza che Madre Natura ha regalato al Cadore. Una conformazione geomorfologica che sembra fatta apposta per praticare le variegate forme in cui si esprime l’escursionismo. Ovviamente d’inverno dobbiamo parlare dell’escursionismo con o senza ciaspe ma anche dello scialpinismo e delle discese con lo slittino. Tutte specialità che appartengono alla gamma delle offerte ludico-sportive più adatte per chi desidera trascorrere qualche ora all’aria aperta nel silenzio di un ambiente affascinante e coinvolgente. Ma anche per quanti intendono misurare le proprie capacità fisiche e tecniche o per chi cerca l’avventura immergendosi nell’incanto di qualche angolo sperduto e misterioso. Vivere la montagna in modo diverso è l’invito che sta alla base delle molte proposte messe in calendario. Il fatto di aver titolato l’iniziativa “Regno delle ciaspe” esprime anche la volontà di rispolverare un capitolo di storia della montagna che sta scappando dalla memoria. Un tempo, sulla montagna bellunese, camminare e correre con le ciaspe o ciaspole o se vogliamo racchette che si legano ai piedi per non affondare o scivolare sulla neve, rientrava nelle consuetudini dell’inverno. Era un esercizio per sopravvivere, per andare a caccia, per salire a recuperare il fieno o per entrare nel bosco a fare ancora un po’ di legna quando non bastava. Un tempo le ciaspe erano ausili costruiti artigianalmente in casa o da qualche falegname. Oggi costano parecchio e vengono fabbricate industrialmente da aziende specializzate. E sono sempre più sofisticate come dimostrano quelle usate per la Ciaspalonga delle Marmarole, la maratona delle ciaspe che con i suoi 43 chilometri di percorso detiene il record in lunghezza a livello europeo della specialità. Organizzata da Cadoreventi, parte da Auronzo di Cadore e, dopo aver scavalcato le Marmarole, percorso la Val d’Oten e risalito lo zoccolo dell’Antelao, arriva a Pieve di Cadore. Anche questa originale maratona è nata sulla scia del successo conseguito dal progetto “Regno delle ciaspe” che ha messo in moto un vivace movimento animato dalle Sezioni Cadorine del Cai che hanno organizzato, insieme, un calendario di gite con le ciaspe e scialpinistiche che si concluderà a fine marzo. Il tutto per promuovere l’escursionismo sulla neve in un Cadore affascinante e misterioso che, a detta di chi ha imparato a frequentarlo, è troppo bello per non viverlo intensamente.

GENERAZIONE Y

 

Se non è dipendenza, poco ci manca. Le sei del mattino sono l’ora tipica in cui chi deve andare a lavoro si sveglia, si stiracchia e controlla l’email e gli sms. Spesso proprio in quest’ordine, e ancora prima di alzarsi dal letto. A rilevarlo è il Cisco Connected World report 2012, che ha analizzato le abitudini della cosiddetta «Generazione Y», ovvero coloro che sono nati tra gli anni ’80 e il Duemila e sono cresciuti di pari passo con le nuove tecnologie.

Secondo il rapporto, «il 90% dei rappresentanti della ‘Generazione Y’ intervistati a livello mondiale ha dichiarato di controllare i propri smartphone per guardare le email, i messaggini e i social media, spesso prima di essersi alzati dal letto. Due persone su cinque hanno dichiarato «mi sentirei ansioso, come se mancasse una parte di me se non potessi utilizzare il mio smartphone per connettermi».

«La generazione Y non vuole perdersi niente. Accedere al proprio dispositivo mobile – dicono i realizzatori dell’indagine – per controllare gli sms, la posta elettronica e i social media è il modo in cui iniziano la loro giornata. Per questa generazione, l’informazione è in tempo reale in ogni momento».

Nove intervistati su dieci controllano i propri smartphone mentre si vestono o si lavano i denti, «come parte del rituale mattutino per prepararsi per andare a scuola o a lavoro». Il 29% controlla il proprio smartphone così tante volte «da non sapere quante volte lo fa nel corso dell’intera giornata».

Globalmente, 1 su 5 utilizza lo smartphone per controllare le email, i messaggini e i social media almeno ogni 10 minuti. Il legame con questi dispositivi mobili è così stretto che per il 60% dei giovani l’email e gli sms vengono controllati addirittura «sub-consciamente o compulsivamente», specie le donne (l’85% del campione, contro il 63% degli uomini). Ancora, quasi come se fosse una ‘droga’, «il 60% di questi utenti compulsivi spera di non essere costretto ad un minor utilizzo».

E se è vero che la giornata non inizia senza aver dato una controllata alla posta elettronica, è vero anche che non esiste posto (in casa o al lavoro) nel quale non si utilizzi lo smartphone per una controllatina. Tre giovani su quattro lo usano a letto, anche prima di andare a dormire; oltre un terzo lo usa in bagno; la metà (46%) scrive sms ed email durante i pasti, anche se stanno pranzando con la famiglia o con gli amici. Infine un intervistato su cinque, nonostante la pericolosità, dichiara di farlo mentre guida.

Per superare questa dipendenza si potrebbe, ad esempio, lasciarsi conquistare dalla magia del regno delle ciaspe, al quale Belluno Magazine dedica un ampio servizio curato dal giornalista della Rai Giuseppe Casagrande. Unica condizione: disconnettersi prima.

Ora parliamo di Alpago

 

È nato il nuovo comune: cosa cambierà e prospettive di rilancio turistico 

Si chiama Alpago e dal 23 febbraio 2016 è ufficialmente il nuovo comune che unisce quelli di Puos, Farra e Pieve. Il referendum del 17 gennaio ha riportato in numeri le chiare idee dei cittadini: il desiderio di unirsi sotto un’unica bandiera con la volontà di organizzare un piano comune, efficace e proficuo. E si è realizzato con la Legge Regionale n. 6 del 18 febbraio: “Al momento – spiega Antonio Dazzi, (ormai ex) sindaco di Puos – il neo comune di Alpago è supervisionato da un Commissario. Il ruolo è stato assegnato al dirigente della Prefettura di Belluno Nicola De Stefano. Resterà fino alle elezioni amministrative di giugno, quando verrà votato dai cittadini il progetto migliore e la persona che diventerà il primo sindaco di Alpago.”

Lo statuto del nuovo comune – conferma Floriano De Pra, ex sindaco di Farra – è già pronto e approvato. I tre municipi si divideranno i compiti: la sede legale sarà a Pieve, la sede amministrativa a Puos, quella operativa e l’urbanistica a Farra. In ognuno comunque ci sarà un referente per i cittadini che avrà il compito di rispondere alle necessità in maniera diretta o suggerire il percorso da seguire per ottenere ciò di cui si ha bisogno. Abbiamo scelto di mantenere il personale già esistente per promuovere la continuità e dare ai cittadini un servizio trasparente.”

Anche per Umberto Soccal, ex sindaco di Pieve, questa fusione è un punto di partenza importante per lo sviluppo della conca dell’Alpago. “I tre comuni assieme hanno potenzialità tutte da sfruttare. Partendo dalla zona industriale di Paludi, seconda in termini di grandezza nella provincia di Belluno. Per poi passare alle peculiarità del territorio in senso turistico ed enogastronomico.”

Alpago, proprio per i presupposti che ne hanno portato la nascita, avrà la possibilità di usufruire di incentivi dallo Stato (circa 800.000 Euro all’anno per 10 anni), premi dalla Regione per 3 anni e si vedrà assegnato un punteggio decisamente più alto anche nei bandi europei. I vantaggi che ne deriveranno andranno a toccare in particolare il settore turistico. La foresta del Cansiglio (la seconda in Europa per estensione) regala paesaggi unici e sul tavolo di lavoro ci sono già in cantiere interventi per la realizzazione di un museo della Guerra Fredda in Caserma Bianchin e numerose iniziative inserite nel piano neve. Il lago di Santa Croce offre opportunità di vacanza indimenticabili per chi è appassionato di canoa, pesca, kitesurf, windsurf e vela: la spiaggia, affollatissima la scorsa estate, avrà nuovi servizi e docce; il Centro Velico di Santa Croce diventerà un punto di riferimento a livello internazionale; un nuovo ufficio turistico sostituirà l’esistente e sarà predisposto un punto di vendita dei prodotti tipici della cucina e cultura dell’Alpago (in collaborazione con il GAL); l’oasi naturalistica di Sbarai verrà risistemata e ci saranno novità anche per i disabili sia nella balneazione, sia nella pesca. Progetti importanti riguardano la Via Regia, che agevola un percorso in mountain bike immerso nella natura dal lago a Soverzene, e la Via dei Papi, che traccia sentieri adatti alla bici e alla camminata partendo da Lorenzago di Cadore e Canale d’Agordo fino a Feltre passando per l’Alpago e Belluno. Sulle alture a ridosso di Pieve saranno incentivati sport di volo (deltaplano, parapendio). Non va dimenticato inoltre che ora in un unico comune ci sono ben due ristoranti stellati Michelin, riconoscimento che rappresenta uno stimolo per una cultura più attenta e dedicata alle eccellenze del food alpagoto. Molto però dovrà essere fatto per rendere la zona all’avanguardia anche dal punto di vista ricettivo, tallone d’Achille di Alpago che necessita di un rinnovo delle strutture alberghiere esistenti.

Ma l’appuntamento più importante che sancirà in maniera ufficiale la partenza di Alpago è l’evento ciclistico per eccellenza, il Giro d’Italia che il 21 maggio 2016 partirà con la 14esima tappa proprio da Farra. Si è lavorato tanto già dall’anno scorso in collaborazione tra i tre comuni, con lungimiranza e strategia, visto che al comitato responsabile della gara è stato presentato fin da subito il progetto con il nome “Alpago”.

Speriamo in una bella giornata – continua Soccal – condizioni ideali per mostrare a tutta l’Italia, e non solo, la bellezza dei nostri luoghi. Il tempo meteorologico è sempre stato un punto debole per noi, ma siamo fiduciosi e non vediamo l’ora di vestire Alpago di rosa e che la kermesse abbia inizio.”