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Ci vediamo in agosto, Gabriel García Márquez

La forza evocativa delle parole di Márquez conduce direttamente sul luogo dove si svolgono i fatti. Una scrittura ricca. Il racconto si sviluppa e cerca spazio tra le descrizioni che sono minuziose, raffinate, uniche. E dunque, tra una descrizione l’altra, si appalesano prendono corpo e vita, Ana Magdalena Bach, sua madre, l’isola sulla quale è sepolta, i gladioli, i suoi, occasionali, amanti.

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Zeman è per sempre

Questo articolo è pubblicato anche su calciototale.eu

Da oggi Zdenek Zeman non è più, ufficialmente, l’allenatore del Pescara. Dopo l’intervento chirurgico a cui si è sottoposto questa settimana e non avendo, per il momento, l’idoneità sportiva, ha rassegnato le sue dimissioni.

Molto probabilmente la carriera dell’allenatore boemo termina a Pescara, laddove nel 2012 aveva scritto una delle pagine più belle del calcio italiano con la promozione in serie A della squadra adriatica e lanciando nel grande calcio calciatori come Lorenzo Insigne, Marco Verratti e Ciro Immobile.

Termina la carriera di allenatore sul campo, ma non finisce l’influenza che eserciterà sull’intero movimento calcistico, perché l’efficacia e la bellezza del suo calcio offensivo continueranno a vivere nei movimenti in campo che altri allenatori insegneranno ai propri calciatori sulla scia del suo esempio. Continue reading Zeman è per sempre

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Ma tu chi sei, Bruno Arpaia

Questo articolo è pubblicato anche su pagina21.eu

Bruno Arpaia torna in libreria con un nuovo romanzo, Ma tu chi sei, e riapre il dibattito sulla narrativa contemporanea, confermando la sua capacità di ampliare «la nozione stessa di romanzo».

Il romanzo così come lo abbiamo conosciuto fino a pochi anni fa non esiste più, ovvero ci sono molti scrittori e molte scrittrici che lo propongono anche oggi, ma la sua strada è, ormai, segnata. Perché se è vero che la letteratura serve, tra le altre cose, a farci comprendere meglio il mondo in cui viviamo o quello in cui vorremmo vivere, la natura umana, i sentimenti, la vita e la morte, è vero che il modo di narrare tutto ciò è cambiato e continua a cambiare.

Racconto in prima persona di una storia veraapprofondimento scientifico e spiegazione degli argomenti trattati, riflessione sulla condizione contemporanea dell’uomo, sono gli argomenti che Arpaia tiene insieme con grande maestria e sapienza, facendo restare il lettore attaccato alla storia dalla prima all’ultima pagina.

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27 gennaio 1945, la fine di Auschwitz

Questo articolo è pubblicato anche su pagina21.eu

Settantotto anni fa, il 27 gennaio del 1945 l’Armata Rossa entra nel campo di concentramento nazista di Auschwitz e da quel giorno inizia una nuova era per gli esseri umani.

«La prima pattuglia russa giunse in vista del campo verso il mezzogiorno del 27 gennaio 1945. Fummo Charles ed io i primi a scorgerla: stavamo trasportando alla fossa comune il corpo di Sòmogyi, il primo dei morti fra i nostri compagni di camera. Rovesciammo la barella sulla neve corrotta, ché la fossa era ormai piena, ed altra sepoltura non si dava: Charles si tolse il berretto, a salutare i vivi e i morti».

Primo Levi così descrive l’arrivo dei soldati russi nel lager, nelle prime pagine de La Tregua. In realtà Levi si trovava nel lager di Monowitz, satellite del complesso di Auschwitz, ma poco importa.

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Bob Dylan è una moltitudine. Retrospectrum

Questo articolo è pubblicato anche su pagina21.eu

Alla Galleria 5 del MAXXI ci si arriva salendo una bella e comoda scalaampia. Ampio è anche l’ingresso del museo e dunque in questo primo tratto che si percorre tra la biglietteria e le sale espositive non si avverte, non ancora, il passaggio tra il fuori e il dentro. La sinuosità della salita che introduce alle sale funziona da camera di compensazione, come se Zaha Hadid, l’architetta che ha pensato e realizzato il MAXXI (prima donna a vincere il Premio Pritzker nel 2004), avesse voluto preparare i visitatori all’immersione nel mondo dell’arte.

E infatti dopo aver superato la soglia d’ingresso, una tenda con immagini in bianco e nero del protagonista della mostra, (Bob Dylan. Retrospectrum, a cura di Shai Baitel) si entra in un mondo altro.

La luce è più soffusa, dominano i toni di grigio illuminati dai colori delle tele, dalle immagini che provengono dai grandi schermi con la voce, inimitabile, di Bob Dylan come colonna sonora del viaggio.

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Zdenek Zeman. La bellezza non ha prezzo, Zdenek Zeman, Andrea Di Caro

Questo articolo è pubblicato anche su L’Attacco

Una corrispondenza di amorosi sensi, questo è Zdenek Zeman per chiunque ami il gioco del calcio. Perché ha avuto la capacità, rara, di entrare in connessione con le persone senza aver bisogno di professare alcunché, ovvero semplicemente svelando il suo modo di intendere il calcio attraverso il gioco delle sue squadre. Come Maradona e Roberto Baggio.

Questa sua attitudine, questo modo di essere e di offrirsi al pubblico è l’aspetto più significativo dell’autobiografia, Zdenek Zeman. La bellezza non ha prezzo, scritta con il giornalista Andrea Di Caro.

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Le nuotatrici. La storia di Yusra Mardini e di sua sorella, Sarah

Questo articolo è pubblicato anche su Gariwo.net

Più delle parole, o della lotta tra la vita e la morte, poté l’amore.

Proprio così, l’amore di Yusra Mardini per il nuoto è riuscito a battere anche la paura generata dalla guerra civile siriana iniziata nel 2011 e che secondo le stime dell’Osservatorio siriano per i diritti umani (SOHR) ha causato non meno di 430.000 morti.

Yusha e Sarah vivono a Damasco una vita tranquilla, piena di amici e di cose belle. Amano il nuoto, allenate entrambe dal padre e sognano, come ogni atleta, di rappresentare la Siria alle Olimpiadi.

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Tomás Nevinson, Javier Marías

Questo articolo è pubblicato anche su pagina21.eu

Non leggevo un romanzo così bello come Tomás Nevinsonil migliore tra quelli che Javier Marías ha pubblicato, da Le Correzioni di Jonathan Franzen.

«La letteratura prima di tutto è un piacere come il sesso. Ma è anche una forma di conoscenza. Come il sesso. Di sé stesso e degli altri», ha detto Javier Cercas che con Marías rappresenta una delle punte di diamante della narrativa spagnola e mondiale.

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Adorazione, Alice Urciuolo

In tanti pensano che un buon romanzo lo si evinca già dall’incipit, ovvero se nell’incipit è possibile leggere il contenuto del romanzo quel libro è un buon libro. In Adorazione l’incipit e le prime pagine contengono molto di più di ciò che leggeremo, non solo il romanzo stesso.

Contengono il luogo degli accadimenti.

«Solo più tardi avrebbe capito un’altra cosa ancora: si è sempre la provincia di qualcun altro, anche Latina era provincia» e ancora, «Perché nell’Agro Pontino non c’era niente se non la campagna e il cemento, ma in fondo, alla fine, trovavi il mare di Sabaudia, e ci venivano pure i vip».

In poche parole, e in rapida sequenza ci viene descritto il teatro all’interno del quale si svolgerà la storia. Una descrizione precisa al di fuori della quale non resta nulla. Si è sempre provincia di qualcun altro, soprattutto se il luogo dove si vive non ha nulla.

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La lezione meridiana di Franco Cassano

Questo articolo è pubblicato anche su Resto al Sud

Una foto a colori su uno fondo nero e una scritta in bianco che occupa la maggior parte della superfice del manifesto, «Pensiero meridiano è quel pensiero che si inizia a sentir dentro laddove inizia il mare, quando la riva interrompe gli integrismi della terra». Franco CassanoPensiero Meridiano 1996.

Ne è piena la città di Bari ed è il modo in cui il sindaco, Antonio De Caro, ha voluto rendere omaggio alla memoria del professor Franco Cassano, morto ieri all’età di settantasette anni dopo una lunga malattia.

Non è usuale che questo accada. Non è usuale che la morte di un intellettuale crei un sentimento di comunanza e di vicinanza come quello che ha creato e sta creando la morte di Franco Cassano. Un sentimento come sospinto da un vento che nasce dal mare. Dal suo mare, «il mare che sta tra le terre, il Mediterraneo».

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