Il 28 luglio si è svolto il quarto “Concerto in Quota” al rifugio Franchetti. La manifestazione è stata organizzata dall’associazione L’Aquila per la Vita, l’Istituzione Sinfonica Abruzzese e le sezioni del Club Alpino Italiano dell’Aquila e di Pietracamela-Isola del Gran Sasso. Ecco il video della giornata!
Quest’anno la mia stagione invernale è iniziata tardi, verso fine febbraio. Fino ad allora ero stato troppo indaffarato a leggere libri e macinare chilometri in bici durante le poche ore libere a settimana che avevo a disposizione. La grande differenza rispetto agli anni passati è stata che per la prima volta le mie uscite con la splitboard hanno superato le uscite in pista. Non che non mi piaccia andare in pista o divertirmi sui salti degli snowpark, ma rifuggo la folla e non c’è posto migliore che andare in posti inaccessibili ai più, per godersi la montagna in tranquillità. Inoltre, l’andare su per monti in inverno, e divertirsi – o stare semplicemente bene –, non significa per forza compiere imprese, migliaia di metri di dislivello o discese mozzafiato. E’ anche, soprattutto per chi purtroppo vive in città, starsene semplicemente all’aria aperta, in quota, magari in compagnia dei propri amici. E’ proprio con quest’ottica che il lunedì di Pasquetta saliamo al rifugio Duca degli Abruzzi.
Una piccola introduzione sulle splitboard e sulla Jones Solution. Purtroppo il tempo e le condizioni meteo non ci hanno permesso di realizzare riprese in ambiente un po’ più suggestive. Ci riproveremo…stay tuned!
Tutti abbiamo dei desideri, alcuni restano tali, altri diventano realtà. Uno dei miei è diventato realtà quando, qualche giorno fa, ho visto una volpe lungo la strada e sono riuscito a farla mangiare dalla mia mano.
Solo un po’ di anni fa, all’alba sul Col du Mont Cenis, mi era successodi avere un incontro così ravvicinato. Solo che allora la volpe, dopo aver guardato me e Chiara per qualche istante, scappò via senza lasciarci il tempo di realizzare quello che era successo.
Stavolta la volpe è lì, mi fissa. La guardo, la ammiro e ho addirittura il tempo di raggiungere la fotocamera. Scatto una prima foto. Si direbbe quasi che le piaccia: si mette in mostra, china la testa per esaltare il suo lato migliore, oppure semplicemente aspetta? Non deve essere la prima volta che incontra l’animale “uomo” e sa che, quando c’è lui, c’è anche cibo.
Vulpes vulpes (Linnaeus, 1758). Forca di Gualdo, Monti Sibillini.
che acceleri il passo e a un tratto – quando ti arriva un’email a ricordartelo – ti rendi conto che è già passato un anno da quella serata nella palestra di Colledara. Un anno durante il quale avrete sicuramente notato una decisa flessione del numero di post…purtroppo il blog, essendo nato per raccontarvi delle mie attività durante il tempo libero, ha duramente risentito della mancanza di quest’ultimo. C’est la vie!
Ad ogni modo, perché scrivervi ora di questo fatto accaduto ormai mesi fa? In primo luogo perché solo ora mi sono imbattuto nel video realizzato durante quella manifestazione. Chi mi conosce
sa quanto io sia restio a trovarmi di fronte all’obiettivo. In quell’occasione però non potevo sottrarmi alla famigerata intervista. Spero di riuscire a strapparvi qualche sorriso mentre mi umilio davanti alla telecamera nel disperato tentativo di dire qualcosa di interessante riguardo lo scatto premiato. In secondo luogo perché essendo un concorso annuale verrà ripetuto anche quest’anno. Colgo allora l’occasione per invitarvi a prendere parte al concorso inviando una foto a: unafotoperfranco@libero.it entro il 9 novembre.
Sono passati ben 19 anni da quando, nel lontano 1993, ho visitato per la prima volta Istanbul. Ero un ragazzino allora e la custode del Bosforo non era altro che una delle innumerevoli tappe di un viaggio che ci aveva fatto attraversare la Turchia, dalla Siria alla Grecia. Sorprendentemente, nonostante il tempo trascorso, ho ancora diversi ricordi di quell’esperienza. Le sinapsi lavorano a pieno ritmo per creare i collegamenti capaci di recuperare le informazioni nascoste nei meandri della mia mente. E’ sufficiente trovare la chiave (un semplice particolare di un determinato posto) per aprire l’archivio e iniziare a ricordare, a ricollegare le informazioni. Così, arrivato nella moschea di Solimano il Magnifico, ho ricordato di esserci stato solo una volta che, visitata la moschea, mi sono seduto su una panchina della cinta esterna dell’edificio. La stessa panchina su cui mi ero seduto 19 anni prima. In quell’istante avevo aperto il mio archivio e, poco a poco, sono riaffiorati un’innumerevole serie di ricordi.
Appena arrivati colazione a base di simit (ciambella di pane al sesamo). Piazza Taksim.
La Repubblica Iraniana, un paese affascinante e dalla storia millenaria, da tempo aveva attirato la mia attenzione. E’ stata un’esperienza rapida, intensa; volevo sbrigarmi prima che arrivassero le elezioni americane di novembre. Temevo che, in caso di vittoria dei Repubblicani, i “falchi” Israeliani si sarebbero lanciati in una qualche manovra che avrebbe reso, per lungo tempo, impossibile viaggiare in sicurezza in quelle zone. Per fortuna così non è stato e presto, si spera, tornerò a visitare questo bellissimo paese e la sua ospitalissima gente. Intanto, eccovi un po’ di foto. Enjoy!