Valentina Spagnolo
Sulla base di quanto emerso dagli studi di ricerca e sviluppo già applicati in Norvegia e Svezia, l’Italia si troverebbe in una posizione ottimale, anche per motivi semplicemente geografici, per l’attuazione del Piano di cooperazione ecologica e strutturale. L’importanza degli investitori italiani impegnati nel settore del riutilizzo e del riciclo era già riscontrabile nel campo di un materiale fondamentale come il metallo: una risorsa esclusiva, riutilizzabile come elemento integrativo, supplementare e sostitutivo in molti progetti orientati alla costruzione o alla riqualificazione delle nuove 'città sostenibili'. Da quanto espresso dalle ricerche effettuate dagli studi artici, per esempio, non si può che comprendere la necessità di rendere il nostro Paese sempre più adeguato ai piani di sviluppo e investimento nord-europei. Il Piano di cooperazione concordato e avanzato da parte delle principali istituzioni, europee e mondiali, risponde a primarie esigenze di rarefazione e di abbattimento delle polveri sottili nell’aria che respiriamo e di riduzione dell’inquinamento acquifero. Ma soprattutto, dalla possibilità di poter beneficiare di ogni effetto positivo dagli investimenti preannunciati, trovando soluzioni adeguate, adatte alle evidenti problematiche strutturali presenti in Italia. Ciò a causa di un uso incontrollato di molti materiali tossici. Ed è per questo che si può pensare alla realizzazione di strutture più adeguate e a impianti per un uso corretto dei materiali riutilizzabili, in linea con il Piano di coordinamento e sviluppo europeo. L’importanza e l’evidenza di dover salvaguardare il nostro patrimonio ambientale, paesaggistico e anche artistico ci aiuterebbe a non alterare il valore essenziale delle nostre bellezze storiche, urbanistiche ed estetiche, anche in termini di manutenzione a lungo termine, adeguandosi con le più recenti ricerche scientifiche nelle realizzazioni progettuali all’interno delle nostre città. Non tralasciando, ovviamente, tutto ciò che caratterizza l’inclusione di una proiezione più aperta ed evoluta anche in termini di sicurezza sul lavoro e altri molteplici aspetti, mai realmente affrontati in molte delle nostre regioni italiane. Ne abbiamo parlato di recente con Monica Paulsen, General Manager di Kunnskapsparken Helgeland, nonché Cluster Manager della Act (Arctic Cluster Team, ndr), cluster norvegese di grande successo, specializzato nello sviluppo e riutilizzo di materiali atossici ed ecosostenibili, a margine del summit europeo ‘Green Hydrogen’, svoltosi di recente a Lisbona, in Portogallo.


AFORISMI FIORENTINI
La difesa indifendibile
Articolo di: Il Taciturno

Il Taciturno
È veramente molto divertente vedere come si affrettano a minimizzare e a difendere il Papa tutti quelli che hanno criminalizzato Vannacci.







TEATRO
Bar Campioni 2024
Articolo di: Valentina Ughetto

Valentina Ughetto
Dove c’è un bar, c’è anche un teatro e una storia da raccontare: Bar Campioni 2024 esordisce con quella di Agostino Di Bartolomei. Infatti, 'La Città Ideale' ritorna con un’edizione commemorativa di 'Ago - capitano silenzioso', nel trentennale della scomparsa del leggendario centrocampista della Roma, il mite e sensibile Agostino Di Bartolomei.


SPORT
Le vera 'lezione' imprenditoriale
dell’Atalanta bergamasca calcio

Articolo di: Cinzia Riontino

Cinzia Riontino
La straordinaria impresa dell’Atalanta bergamasca calcio, unica squadra italiana a riportare in patria un trofeo prestigioso come l’Europa League, ci dà modo di riflettere su cosa non riusciamo a comprendere dell’aziendalismo moderno. Qui ci troviamo di fronte a una società che non risponde ai vecchi criteri del capitalismo industriale, ma ne mantiene i valori, rigenerando i giocatori stranieri 'scartati' dalle grandi squadre senza abbandonare la sua tradizionale vocazione a 'pescare talenti' nel proprio vivaio. Sono tanti i giovani scoperti proprio dall’Atalanta nel corso della storia del calcio italiano. A cominciare da Antonio Cabrini e Gaetano Scirea, grazie ai quali abbiamo vinto un campionato del mondo. Per non parlare dei successi della Juventus negli anni ’80 del secolo scorso. Giampiero Boniperti, che oltre a essere un grande calciatore fu un grandissimo presidente, aveva 'fiuto' in queste cose. E veniva regolarmente a 'pescare' giovani talenti proprio tra le formazioni giovanili della provincia bergamasca. Un circuito di squadre che incontriamo ancora oggi con i loro pullman lungo la statale del Tonale, che conduce al centro sportivo di Clusone, presso il quale l’Atalanta si reca regolarmente ogni estate per preparare la nuova stagione. E’ vero, la cordata americana proprietaria, oggi, della squadra nerazzurra si basa, anch’essa, su una 'bolla' finanziaria di fondi d’investimento.




L'OPINIONE
Papa Francesco
"pecorella smarrita"

Articolo di: Vittorio Lussana

Vittorio Lussana
Quando, l’estate scorsa, si sottolineava la pericolosità dei vari Vannacci di turno, s’intendeva esattamente questo: la diffusione di una subcultura che non riesce a distaccarsi dal materialismo spicciolo, dal mero meccanismo fine a se stesso, dal sesso dissociato rispetto all’amore. E che sia un Papa a commettere questo errore, parlando di “frociaggine” all’Assemblea episcopale dei vescovi italiani, non è solamente un sintomo privo di cause, ma la prova schiacciante che fu proprio la cultura cattolica a non voler sostituire “Dio, Patria e Famiglia” con un’educazione alla cittadinanza più altruista, magari rilanciando lo spirito missionario di tanti ecclesiastici del passato. Tutte cose improvvisamente negate da una certa 'sbornia' filo-medievista, che fu alla base del cosiddetto 'riflusso' degli anni ‘80 del secolo scorso: altro fenomeno che andrebbe affrontato con un dibattito quantomeno dignitoso all’interno di un Paese totalmente superficiale, incapace di andare al di là del proprio naso. La parola 'frocio' ha una doppia origine: una francese e una spagnola. Dunque, trattasi di un termine latino: un qualcosa di totalmente nostro, perché nell’attraversare questa 'valle di lacrime' dobbiamo per forza di cose stigmatizzare qualcuno, trasformando le vite di alcune categorie di persone in veri e propri supplizi.


MUSICA
Il romanticismo di Marea
Articolo di: Iulia Greco

Iulia Greco
La cantautrice Marea torna al francese con un brano romantico, scritto di getto durante una breve vacanza a Parigi a fine ottobre 2023, quando l'ispirazione è arrivata "come un fiume in piena", durante una passeggiata lungo la Senna. Il testo è autobiografico: ”Perché, in fondo, sono anch'io un'inguaribile romantica". Le 'chanteuses' francesi hanno una lunga tradizione nel trasmettere emozioni attraverso le loro canzoni d'amore. Partendo dalle prorompenti Edith Piaf o Joséphine Baker, fino ad arrivare alle più moderne Francoise Hardy e Carla Bruni: artiste che hanno incantato il mondo con le loro voci sensuali e le parole poetiche, che celebrano l'amore in tutte le sue sfaccettature. Con canzoni che variano dall'intimo e malinconico al giocoso e romantico, le 'chanteuses' francesi hanno saputo catturare l'essenza dell'amore in modo unico e indimenticabile. Attraverso le loro melodie incantevoli e le parole toccanti, queste donne hanno reso omaggio all'amore in tutte le sue forme, rendendo le loro canzoni un punto di riferimento per gli amanti di tutto il mondo. Marea si distingue come una figura forte e autentica tra le 'chanteuses' contemporanee.