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Stagione 1989/90
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È la mia prima stagione a Torino, la sede dei miei studi universitari.
Alloggiando presso il convitto universitario dei salesiani della Crocetta,
anche la scelta cestistica è obbligata: mi basta scendere le scale
per fare allenamento. Conosco una grande persona, con la quale negli
anni a venire avrò parecchie relazioni: il coadiutore salesiano
Valentino Ballin, venuto a mancare nel 2006 e al quale oggi è
intitolata la palestra della Crocetta.
Il 1989, anno del mio arrivo a Torino, coincide con il trasferimento di
un personaggio che, mi raccontano, ha fatto la storia della società:
Enrico Delmastro, allenatore e psicologo, si trasferisce in Veneto,
e lascia allo staff degli allenatori da lui formati e che in lui vedono
un ineguagliabile mentore, la responsabilità di proseguire l'opera
agonistica ed educativa da lui proposta negli anni '70 e '80.
Gioco nella squadra juniores della Crocetta,
guidata dai coach Vittorio Rosso e Sandro Novarese, nella quale
militano Davide Tiberti, Adalberto Oggero e Luca Cantatore.
A fine stagione partecipo anche ad alcuni allenamenti della prima squadra,
militante in serie D e allenata da coach Sandro Villani, nella quale militano
Roberto Romagnoli (attuale presidente), Luca Burdese, Massimo Curti.
La primavera del 1990 segna una scelta epocale per la Crocetta: il gruppo
del '73 vince il titolo regionale cadetti.
La prima squadra, che Marco Grattini riceve in eredità da Sandro Villani,
viene ringiovanita accogliendo gran parte dei giocatori del gruppo cadetti,
fra i quali Andrea Calvo, Marcello Audano, Andrea Corrado, Riccardo Rinaldi
e Vittorio Piantà.
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Stagione 1990/91
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A causa del ringiovanimento in atto alla Crocetta, che investe in modo massiccio
sui 17enni dell'ex gruppo Cadetti, devo cercarmi un'altra squadra.
La più comoda è il CUS Torino, con sede in via Braccini, adiacente
alla mensa universitaria.
Gli Juniores e la serie D sono entrambe allenate da coach Beppe Carbone.
Mentre il gruppo juniores è di livello tecnico modesto, la serie D
è molto competitiva. Il direttore sportivo Raul Pinacci ha allestito
un quintetto di prim'ordine, formato da Gili, Palma, Celenza, Tarasco e Unia.
Dopo una settimana di allenamenti con la squadra juniores, vengo inserito
in pianta stabile in prima squadra, insieme ai compagni della squadra
juniores Andrea Bassan (fisso nei dieci) e Riccardo Piconetto,
oltre a "Gibi" Gennero, playmaker dal tiro mortifero.
Con una prima squadra così competitiva mi limito ai soli allenamenti,
mentre con gli juniores sono protagonista.
A fine stagione la prima squadra non centra l'obiettivo della promozione
nella serie C unica, e inizia un processo di smobilitazione e ringiovanimento.
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Stagione 1991/92
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È il mio secondo e ultimo anno al CUS. Sono rimasto volentieri
perchè il nuovo coach Emanuele Dipasquale, in fase di costruzione estiva della squadra,
ha dichiarato che si sarebbe ripartito da un gruppo giovane e che si contava molto su di me.
Tra l'altro questo è il primo anno in cui non avrei avuto l'opportunità
di giocare in un campionato giovanile, essendo un senior a tutti gli effetti.
La realtà è molto diversa, non mi diverto e medito di lasciare
il CUS già in primavera, ma finisco comunque la stagione.
Da segnalare in quella stagione l'estrema simpatia di Paolino Longhi
e gli allenamenti nell'impianto di via Panetti, appena costruito.
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Stagione 1992/93
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Dopo il biennio al CUS, chiedo di tornare alla Crocetta,
ancora allenata da Marco Grattini. Coerentemente con la politica degli
ultimi anni, la squadra ha un'età media molto bassa,
e inserisce sistematicamente i migliori prodotti del suo settore
giovanile. In questa stagione tocca al 17enne Amedeo Calvo,
che raggiunge fratelli Andrea (19 anni) e Alberto (21 anni),
quest'ultimo alle prese con diversi guai al legamento del ginocchio,
più volte operato.
Alberto, Andrea e Amedeo costringono i cronisti sportivi a vere e proprie
acrobazie nella compilazione dei tabellini delle partite, avendo
in comune, oltre al cognome, anche la prima lettera del nome.
La stagione in serie D è abbastanza disgraziata e retrocediamo in
Promozione. Andrea e Amedeo Calvo si mettono però in luce,
e a fine stagione approdano rispettivamente in serie C nazionale
a Pinerolo con coach Guido Tassone, e negli Juniores eccellenza
dell'Auxilium, allenatori da coach Meo Sacchetti.
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Stagione 1993/94
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Dopo la retrocessione, c'è un avvicendamento sulla panchina
della Crocetta: Marco Grattini inizia il primo dei suoi due anni
sabbatici, e Sandro Novarese ne prende il posto.
Vinciamo il campionato di Promozione, disputato con una squadra
di categoria superiore, nella quale spicca una triade di "anziani",
formata da Riccardo Mammola, Roberto Romagnoli e "Paco" Bonelli,
con intorno parecchi giocatori nati fra il '73 e il '75, tra i quali
cito Cece Fornasero, "Pipu" Scali, Piero Tibaldi, Marco Occhiena,
Lorenzo Germak e Marco Marcaccioli.
Il primato nel girone è nostro, dopo un testa a testa con
l'Agnelli di coach Angelo Bianco, che schiera giocatori del calibro
di Marco Malacarne e Alessandro Cibrario.
Nei playoff battiamo Savigliano e Ovada e approdiamo direttamente
al nuovo campionato di serie C2, creato proprio quell'anno dalla federazione.
Otteniamo la matematica certezza della promozione nella trasferta di Ovada,
e in quella occasione mi tolgo anche qualche soddisfazione personale,
dando un contributo alla vittoria con 11 punti, frutto di 3/4 dalla lunga distanza
e 2/2 dalla lunetta.
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Stagione 1994/95
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Dopo la vittoria nel campionato di Promozione,
disputiamo quello di serie C2 con lo stesso gruppo dell'anno
precedente, con l'unica aggiunta di Andrea Calvo, di ritorno
dall'esperienza a Pinerolo.
Alla guida della squadra c'è ancora coach Sandro Novarese.
La squadra riesce ad ottenere una sofferta salvezza, obiettivo
massimo raggiungibile con un gruppo comunque molto giovane.
Per un disguido regolamentare, legato a termini di tesseramento
molto anticipati, quest'anno posso fare solo gli allenamenti.
Curioso e deprimente il modo in cui vengo a scoprirlo: sono
convocato, in divisa e pronto a fare il riconoscimento.
Ma si scopre che non sono tesserato, e al mio posto
arriva in fretta e furia per giocare il 19enne Piero Tibaldi.
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Stagione 1995/96
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Le novità di questa stagione sono il ritorno di coach Marco Grattini
al posto di Sandro Novarese, e quello di qualche giocatore da esperienze
esterne alla Crocetta, in particolare Adalberto Oggero e Massimo Curti.
Il risultato è quello di un aumento del tasso tecnico della squadra,
ma il clima nel gruppo peggiora, a causa di problemi di integrazione
e suddivisione di oneri e onori all'interno del gruppo.
Come spesso accade quando aspetti tecnici e mentali interagiscono alla pari
nelle dinamiche di una squadra, i risultati non cambiano, e la squadra
ottiene una risicata salvezza, come l'anno prima, ma con molta meno soddisfazione
soprattutto da parte dei tanti giocatori che, pur allenandosi duramente,
non si vedono adeguatamente stimolati dalla partecipazione agli impegni
di campionato.
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Stagione 1996/97
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È l'anno della mia tesi di laurea e vorrei giocare senza
grandi preoccupazioni. Per questo accetto l'invito dell'amico
ed ex crocettino Corrado Bertinotti, di seguirlo in una squadra
di Promozione, da lui gestita come giocatore-allenatore e completa
autogestione organizzativa ed economica. I risultati di squadra
sono modesti, ma conosco ragazzi simpatici e, in un certo senso,
mi diverto pure. La squadra nasce all'interno dell'associazione
"Allegro Con Moto".
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ACM
ONLUS
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Stagione 1997/98
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L'Allegro Con Moto non ci permette di svolgere attività
a condizioni favorevoli e allora accettiamo l'invito di entrare
nel Mondo i, un'associazione sportiva e di volontariato affiliata
alle Polisportive Giovanili Salesiane.
Ancora guidati da Corrado Bertinotti, nelle vesti di giocatore-allenatore,
disputiamo un campionato di Promozione di medio-bassa classifica.
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Stagione 1998/99
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A Mondo i siamo sempre in Promozione, ma proviamo a fare le cose
sul serio. Riusciamo a strappare a Gianni Gallo,
storico coach dell'Agnelli, la promessa di allenarci con il supporto
di Vincenzo Ciavarra, che però si ritrova a metà anno
a seguirci da solo ad appena 19 anni.
Comunque siamo un gruppo, giochiamo bene, ci piazziamo secondi
e disputiamo i playoff, perdendoli contro squadre attrezzate
come la Cestistica Albese di coach Karim El Nadoury.
L'annata è comunque positiva, perchè coniughiamo
soddisfazioni ludiche e sportive.
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Stagione 1999/00
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Nell'estate del 1999 arriva per Mondo i una opportunità unica:
quella del ripescaggio in serie D. La società è entusiasta ma
impreparata sul piano organizzative ed economico per ben figurare.
Dalla panchina ci guida Roberto Gorrino, coadiuvato dal giovane e fedele
Vincenzo Ciavarra. L'epilogo è amaro, la barca affonda mentre
i topi scappano e retrocediamo in Promozione.
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Stagione 2000/01
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Quella disputata con il SEA Basket Settimo di coach Rino Lionetti
è forse la mia ultima stagione tecnicamente gratificante.
Il gruppo è competitivo e l'ambiente abbastanza organizzato.
Rientro nel turnover dei senior (9 per 8 posti),
ben supportati dagli ottimi under Rolfo, Guagliardo e Marsaglia.
Finiamo sesti in serie D e perdiamo nei playoff contro Ciriè,
affondati dalle triple di Max Canavera.
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Stagione 2001/02
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Dopo l'anno a Settimo, torno a giocare nel Mondo i,
appena ripescato in serie D, sotto la guida tecnica di coach
Davide Schinetti, che ha appena posto le scarpe al chiodo.
La stagione è difficile, terminata dalla
retrocessione nel playout contro il Michelin, mitigata
dalla certezza del ripescaggio, visti i buoni risultati
delle piemontesi nelle categorie nazionali.
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Stagione 2002/03
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La mia attività di giocatore termina per mia scelta
nel dicembre del 2002, durante il campionato di serie D
disputato ancora con i colori di Mondo i e ancora
sotto la guida tecnica di coach Davide Schinetti.
I motivi sono tanti: il dolore al piede alla fine
di ogni partita o allenamento, non mi trovo più
in un gruppo che sembra aver perso gli originali valori,
e poi diventa sempre più bello allenare.
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