STAMPA ESTERA blog

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Archive for the ‘The Times’ Category

L’Italia peggiore che mette in ombra quella migliore

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Normalmente su questo blog cerco di offrire una selezione di articoli dalla stampa internazionale, e in particolar modo anglosassone, rappresentativo del modo in cui l’Italia viene percepita all’estero. In questi giorni, molta stampa estera ci parla, com’è facile immaginare, di un premier inadatto a ricoprire il suo ruolo, delle dimissioni che sarebbero dovute e che non arrivano, dello stupore perché in una democrazia avanzata sarebbe bastato infinitamente meno. Innumerevoli volte su queste pagine ho tradotto e proposto articoli simili, da circa due anni a questa parte. Stavolta ho deciso di non farlo. Perché identiche sono patologia e diagnosi, solo che nel frattempo il sultanato è sprofondato ancora molti centimetri più in basso, nel proprio stesso fango, e forse, stavolta, senza più maschera. Poiché di fronte a questa lenta agonia, che ancora, c’è da giurarci, ci riserverà dei colpi di coda, iniziamo ad esaurire persino le battute, rimando a un articolo di Repubblica, che ha dato voce al disagio dei molti italiani all’estero. Tristemente istruttivo.

Chi segue anche occasionalmente questo blog sa che non penso affatto che l’Italia si riduca ciò che di peggio il berlusconismo sta mostrando, attirandoci la perplessità, il ridicolo, il sarcasmo, gli interrogativi e l’apprensione della stampa, di molti osservatori e dell’opinione pubblica internazionale. Questa è l’Italia peggiore, che ora sta sprofondando nel fango e che purtroppo mette in ombra l’Italia migliore, fatta di altri uomini e di altre donne.

Written by pierpaolocaserta

gennaio 23, 2011 at 9:42 am

The Times: il Vaticano pone le donne prete sullo stesso piano degli abusi sui bambini

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Così ha titolato The Times, occupandosi questa settimana del caso. In realtà esiste una distinzione: entrambi sono stati inclusi dal Vaticano tra i “Delicta graviora”, ma secondo le nuove norme la pedofilia riguarda la dimensione morale, mentre il sacerdozio femminile è un crimine contro la fede. Tanto per ricordarci che il Dio di santa romana chiesa ha sempre temuto il femminino e anche durante i movimenti di emancipazione della donna era molto impegnato ad autocontemplarsi.

In ogni caso, la questione sta avendo risonanza sulla stampa inglese anche perché sull’ordinazione delle donne la Chiesa d’Inghilterra si sta muovendo in direzione del tutto opposta.

Written by pierpaolocaserta

luglio 17, 2010 at 11:39 am

Fuori dall’Italia, al Vaticano si chiedono risposte

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Nel guardare alle cose italiane la stampa internazionale si sofferma in questi giorni sullo scandalo pedofilia che ha investito la Chiesa cattolica, ormai di risonanza mondiale, più che sulle vicende politiche. In compenso il “marchio” italiano non manca: lo stile, reazione e comunicazione, del Vaticano di fronte alle accuse più che circostanziate che meriterebbero risposte, non è dissimile da quello della maggioranza di governo: grida al complotto santa romana chiesa.

La stampa e l’opinione pubblica internazionali invece reclamano risposte. Così il settimanale tedesco Der Spiegel si domanda “perché il papa è ancora in carica”, mentre secondo quanto scrive oggi il Times la Chiesa irlandese vuole le dimissioni del cardinale Brady, primate della chiesa cattolica irlandese. Il giornale cattolico americano National Catholic Reporter, riferisce l’ANSA, “ha fatto appello in un editoriale a Papa Benedetto XVI perché risponda agli interrogativi sulla ‘cattiva gestione’ dei casi di abusi sessuali nel clero, non solo durante la attuale crisi ma anche durante il suo mandato negli anni Ottanta come Arcivescovo di Monaco e poi come Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede in Vaticano.”

Il caso era stato innescato dalle accuse rivolte dal quotidiano americano New York Times a Benedetto XVI di aver dato, ancora cardinale, ampia copertura agli abusi commessi e precise disposizioni di insabbiare perché la Chiesa non fosse investita da uno scandalo. Il quotidiano americano ha raccolto un’ampia documentazione a sostegno della sua tesi; in Italia La Repubblica ha ricostruito bene la vicenda (si può leggere qui e qui).

Le risposte, naturalmente, non arrivano. Il Vaticano, anzi, sembra aver ben appreso l’altrui lezione: si tratta solo di accuse calunniose, di speculazioni, di attacchi mediatici, risponde. E la politica consimile non gli fa mancare la sua solidarietà, mentre la Chiesa, esprimendosi sull’aborto, è chiaramente entrata nel dibattito politico alla vigilia del voto in un modo che sarebbe oggetto di biasimo in qualunque altro Paese civile.

Written by pierpaolocaserta

marzo 27, 2010 at 2:43 PM

Tangenti italiane ai talebani, molte le testimonianze da ambienti internazionali

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Gli americani ammettono di aver incalzato gli italiani sulle tangenti ai talebani

Tim Reid su The Times, 17/10/2009

Due giorni dopo la rivelazione del Times che le autorità italiane avrebbero pagato le tangenti, un importante funzionario americano ha confermato che “la questione [dei pagamenti] è stata sollevata con gli italiani”.

Il funzionario non avrebbe né confermato né negato che le rimostranze nei confronti del governo di Silvio Berlusconi sarebbero avvenute nella forma di una protesta diplomatica, ma alcuni funzionari della Nato hanno dichiarato al  Times che una lamentela di questa natura è stata fatta dagli americani a Roma lo scorso anno.

Il pagamento della tangenti italiane nell’agosto del 2008 dopo la morte di dieci soldati francesi per mano di un ampio contingente talebano a Sarobi, a est di Kabul. Le forzi francesi erano subentrate a quelle italiane, ma non erano al corrente dei pagamenti segreti degli italiani ai comandanti locali per fermare gli attacchi alle loro forze e hanno dunque sottovalutato il livello di rischio.

Il giorno dopo la denuncia del Times, un comandante talebano e due importanti funzionari afgani hanno anche detto che le forze italiane hanno preso accordi per evitare attacchi alle loro truppe.

Bruce Riedel, che quest’anno ha guidato il ripensamento della politica sull’Afghanistan da parte del presidente Obama e non è più all’interno dell’Amministrazione, ha dichiarato al Times di aver sentito accuse circa i pagamenti italiani nell’ultima settimana di settembre durante un viaggio a Parigi. Un uomo d’affari in stretti rapporti con il governo francese gli avrebbe detto che gli italiani stavano pagando i talebani “ma hanno dimenticato di avvertirci [i francesi]”, ha dichiarato Riedel.

Roma ha respinto la denuncia con irritazione. “Il governo Berlusconi non ha mai autorizzato né ha permesso alcuna forma di pagamento nei confronti di membri degli insorti talebani,” afferma una nota dell’ufficio del primo ministro italiano.

Ignazio La Russa, il ministro della Difesa italiano, ha insistito che le accuse sono assolutamente “spazzatura”. L’opposizione francese, in ogni caso, ha chiesto con urgenza una spiegazione al Parlamento, descrivendo i dettagli come “molto seri”.

Ieri Hervé Morin, il ministro della Difesa francese, ha dichiarato che l’idea che un esercito possa pagare gli insorti talebani per non attaccarli violerebbe la dottrina militare consolidata. Ha aggiunto: “Non ho motivo di mettere in dubbio le parole del governo italiano.”

Anche il Canada è stato costretto a smentire denunce secondo le quali i suoi soldati avrebbero pagato il nemico in Afghanistan per mantenere la pace. Un dispaccio straniero citava una fonte dell’esercito afghano secondo il quale i soldati canadesi nella provincia di Kandahar, nel sud controllato dai talebani, avrebbe effettuato pagamenti agli insorti.

“Non ho sentito di alcun tipo di pagamento che sarebbe stato effettuato dalle nostre truppe allo scopo di rimanere al sicuro” ha dichiarato il tenente-colonnello Chris Lemay, un portavoce del contingente canadese “Con il numero di perdite che abbiamo continuato a subire, se avessimo pagato questi signori non avrebbero certamente mantenuto l’accordo”

Written by pierpaolocaserta

ottobre 18, 2009 at 9:19 PM

The Times: la Chiesa appoggerrà un nuovo partito di centro-destra

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L’insoddisfazione dell’elettorato cattolico nei confronti di B. è la notizia anche su molta stampa estera.
Così scrive oggi il Times:
 
Sfida a Berlusconi: la Chiesa appoggerà un nuovo partito di centro-destra
 
Sono in corso colloqui per formare un nuovo partito conservatore in Italia, appoggiato dalla Chiesa, per sfidare Silvio Berlusconi, visto che i sondaggi hanno mostrato che il supporto nei confronti del primo ministro tra gli elettori cattolici si è affievolito.
È emerso ieri che i politici cattolici stanno tentando di formare un nuovo partito di cenbtro-destra sostenuto dall’establishment religioso, per cercare di attingere alla crescente disaffezione degli elettori cattolici per via del comportamento di Berlusconi e della frattura tra lui e il Vaticano.
 
Articolo originale qui 

Written by pierpaolocaserta

settembre 7, 2009 at 10:24 am

Pubblicato su Italia, The Times

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The Times: Berlusconi avrebbe offerto un posto al Parlamento Europeo a una prostituta

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Patrizia D’Addario: Silvio Berlusconi mi ha offerto un posto al Parlamento Europeo

 “La prostituta al centro dello scandalo sessuale che coinvolge Silvio Berlusconi afferma che il primo ministro italiano le avrebbe offerto un posto al Parlamento Europeo. Patrizia D’Addario lo ha affermato in un’intervista pubblicata sul quotidiano francese Le Journal du Dimanche.”

Il Times ricorda a questo punto il precedente delle critiche mosse quest’anno a Berlusconi per aver proposto “una serie di attraenti donne senza esperienza politica, compresa un’attrice di soap opera e una concorrente del reality show televisivo Il Grande Fratello, come candidate alle elezioni per il Parlamento europeo a giugno”.

Secondo quanto dichiarato dalla D’Addario, prosegue il Times,  il primo ministro non le avrebbe dato i 1000 euro che la donna aveva concordato con Tarantini, tuttavia le avrebbe promesso aiuto, poi disatteso, in un progetto che le stava “molto a cuore”, la risoluzione di un problema relativo a una licenza edilizia nella città di Bari; e inoltre, le avrebbe appunto promesso un posto al Parlamento europeo.

Articolo originale qui

Written by pierpaolocaserta

luglio 27, 2009 at 10:35 am

Governo serio

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Fonte: The Times, 24/7/2009

Il giovedì deve essere il giorno dei nastri a sfondo sessuale. Silvio Berlusconi, il primo ministro italiano, non aveva finito di buttare sullo scherzo i suoi incontri con una prostituta, che è emerso un nastro, presumibimente relativo ai due che fanno sesso. La trascrizione è disperatamente scandalosa. Per i lettori più sensibili, si può notare Berlusconi chiede cortesemente alla sua escort, Patrizia D’Addario, se preferisca caffè o tè dopo il rapporto, per poi voltare pagina.

 È solo l’ultima di una serie di azioni che stanno gettando discredito sulla carica di primo ministro Sua moglie aveva iniziato le procedure di divorzio, dopo che Berlusconi regalò una collana a Noemi Letizia in occasione del suo 18esimo compleanno. Il ministro italiano degli Esteri aveva utilmente sottolineato che in Italia l’età per il consenso è 14 anni. È stato riferito di harem di giovani donne invitate alle feste di Berlusconi in Sardegna. Ha promosso al ruolo di candidate alle elezioni europee giovani donne le cui competenze politiche erano, diciamo così,ancora da perfezionare.

 Dotato di antenne politiche sempre all’erta, Berlusconi ha ammesso di non essere un santo. Ma continua ad insistere che porterà a termine il suo mandato, fino al 2013. Non è il primo leader politico ad approfittare delle attrattive del potere. Ma il suo disprezzo verso gli italiani ormai non è controverso. Di sicuro, è giunto il momento in cui ha cessato di portare semplicemente discredito su se stesso e ha iniziato a erodere il prestigio della carica che ricopre.

 Questa è la parabola di uno Stato nel quale le istituzioni del dissenso sono scarsamente sviluppate. I canali politici formali esercitano pochissima pressione; le prestazioni dell’opposizione sono state scadenti. Dario Franceschini, il leader del Partito Democratico, e Massimo Donadi, dell’Italia dei Valori, hanno rilasciato rapidi pronunciamenti di sintetica indignazione, ma alla sinistra manca un leader di grande autorità.

 Ed è ingenuo aspettarsi  che venga fatta molta luce da gionali e televisioni il cui vero proprietario è proprio l’uomo sotto i riflettori. Berlusconi controlla tre reti televisive nazionali. A suo merito, il Gruppo L’Espresso, proprietario anche de La Repubblica, ha denunciato il comportamento di Berlusconi con grande chiarezza, senza lasciarsi piegare dalla sua vergognosa accusa di essere “sovversivo” e dalla sua richiesta rivolta agli inserzionisti di boicottare il giornale. La rauca democrazia di una stampa libera non è congeniale a Berlusconi che sta agendo nella maniera che è diventato il suo marchio — come se i media, esattamente come la politica, facessero parte della della sua tenuta in Sardegna.

 È sempre difficile sorvegliare I confine tra la vita publica e quella privata. Non tutto quello che I politici fanno in private è pertinente ai loro doveri pubblici. Esistono delle genuine differenze culturali bel modo in cui diverse democrazie trattano i peccatucci dei loro leader. Ma una delle funzioni basilari di una democrazia è quella di smascherare un cialtrone. Berlusconi, al momento, sta mostrando disprezzo per il suo popolo tramite il disprezzo per le donne che frequenta.

 Nel 2006, quando Berlusconi fu sollevato dal suo incarico per la seconda volta, il nuovo primo ministro, Romano Prodi, promise che avrebe offerto un “governo serio” —. L’Italia è un Paese serio: ha ospitato il G8, è un membro della Nato e dell’eurozona. Non ha un governo serio perché non ha un primo ministro serio.

Written by pierpaolocaserta

luglio 26, 2009 at 10:30 am

Tutte le vignette del presidente

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times_vignetta_berlusconiVignetta apparsa sul Times, 24/7/2009

 

 

 

 

 

times_vignetta_berlusconi2

Vignetta del Times su Berlusconi e il G8

 

 

 

 

 

The Sun_vignetta_Berlusconi

Vignetta apparsa sul tabloid britannico The Sun il 25/6/2009 nell’imminenza
del G8
Bertrams_vignetta_Berlusconi
 
 
vignetta pubblicata dal quotidiano olandese Het Parool, 13/7/2008,
contro le politiche del governo italiano sui rom: Berlusconi, con
un rom nella mano sinistra, fa le pulizie.
The Times_Berlusconi_VitruvioAll’indomani delle elezioni generali di aprile 2008, il Times raffigura
Berlusconi sul tema dell'uomo di Vitruvio e con eloquenti simbolismi

Written by pierpaolocaserta

luglio 25, 2009 at 10:53 am

Daily Telegraph: “Incredibile che sia ancora primo ministro”; The Times: “B è un’esasperazione del maschilismo italiano”

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Come è facile immaginare, sulla stampa estera si contano in questi giorni innumerevoli interventi sulla situazione politica italiana, sulla sopraggiunta debolezza della leadership del cavaliere e sui numerosi scandali che lo circondano.

Come sempre, ho cercato di riportare quei commenti che si distinguono per il taglio di analisi politica e culturale. Per altro, ed è inevitabile, non sempre condivido queste analisi punto per punto. Ma in molti casi le condivido globalmente, e in ogni caso credo che ci sottopongano degli (ulteriori) elementi di riflessione, anche per il solo fatto che spesso le cose, viste dall’esterno, appaiono più chiare e più nitide.

Ecco di seguito una breve rassegna della stampa inglese, della settimana che si sta concludendo.

Ciò che continua a lasciare perplessi molti osservatori, specialmente anglosassoni, abituati a ben altra morale pubblica, è che il premier sia ancora, malgrado tutto, al suo posto. Per dirla con le semplici parole di Tobias Jones sul Daily Telegraph di ieri: “A molti di noi sembra incredibile che Silvio Berlusconi sia ancora il primo ministro italiano”; a dire il vero, lo stesso quotidiano ha dedicato negli ultimi giorni molto spazio alle vicende italiane: qualche giorno fa Nick Squires rilevava la sopraggiunta debolezza della leadership del cavaliere, scrivendo:, “Mentre aumentano gli scandali sessuali intorno a lui, il primo ministro italiano appare sempre più vulnerabile (Daily Telegraph 22/06)”

In ogni caso, convinto come sono che il berlusconismo sia un fenomeno non solo politico, ma culturale, mi pare siano interessanti alcune analisi di natura antropologica, che la situazione italiana sta sollevando con sempre maggior frequenza, come quella che si leggeva recentemente sul Times, a firma Sarah Vine, di cui riporto un ampio passaggio:

B. è un’esasperazione del maschilismo italiano

E che dire del ruolo della donna italiana?? Nell’essenza, l’Italia è una delle poche società matriarcali rimaste in Occidente, un Paese dove le donne, ben lungi dall’essere le vittime, incapaci e sfruttate, della supremazia predatoria maschile, sono al centro delle principali decisioni della vita di tutti i giorni.

Dalle piccole aziende a conduzione familiare fino agli imperi mondiali della moda, sono tanto potenti e di successo quanto lo sono ovunque, se non di più. Semplicemente, se ne occupano in maniera differente.

Il gioco di potere latente  riguarda che cosa sia davvero il femminismo in Italia. Non è, infatti, femminismo nel senso tradizionale della parola, ma un trionfo del femminile. Diversamente dalla Gran Bretagna, che per tradizione è una società genuinamente patriarcale, l’Italia si è sempre trovata più a suo agio con l’idea della donna forte. Non necessariamente in pubblico, ovviamente — ma in privato, ragazzi, esiste eccome.

Nelle piccolo aziende familiari, sono spesso le madri e le figlie che prendono le decisioni importanti mentre i figli guidano le macchine veloci e si pavoneggiano in giro elegantemente vestiti.

 Dietro a ogni uomo di successo italiano c’è una madre, una sorella o una moglie scaltra, che controlla i suoi conti e tiene costantemente gli occhi aperti per evitare problemi.

Pensa a queste donne, se ti piace, come a delle leonesse: fieramente protettive, eminentemente capaci, terribili se provocate ma,per qualche ragione ancestrale, abbastanza felici di permettere ai loro machi inetti di mentire tutto il giorno alla luce del sole(…)

Ah si, quasi vi sento dire, ma cosa dire del fatto che così tante donne italiane si mostrano vestite come conigliette di Playboy? (…) Strano? Non direi, molto semplicemente molte donne italiane sono così (da questo punto di vista vivere in Gran Bretagna è molto più semplice: puoi indossare scarpe senza tacco al lavoro). Ma posso assicurarvi una cosa: non lo fanno per I loro uomini. Lo fanno per se stesse.

E allora, tornando a Berlusconi. Un uomo sciocco e anziano, viziato da un’intera nazione di uomini viziati e donne viziate. In un Paese dove la politica è spesso un affare sinistro e mortale (vedere Il Divo,il film di Paolo Sorrentino del 2008, sulle connessioni con la mafia di uno dei predecessori di Berlusconi, Giulio Andreotti, su questo aspetto), un po’ di patetica spazzatura potrebbe sembrare semplice da superare.

In ogni caso, sospetto che questa l’Italia non la lascerà passare. Perché c’è una cosa che gli italiani non possono sopportare. Già tutti i giornali italiani ne stanno parlando, e la cosa diverrà ancor più ineludibile mano a mano che si avvicina il vertice del G8 a L’Aquila il mese prossimo:l’umiliazione da parte dei media esteri. Uno scandalo di Mafia ha almeno un certa dignità cinematografica; ma essere sorpreso con i pantaloni abbassati davanti al mondo intero è soltanto una gran brutta figura. E questo, in Italia, è un peccato davvero imperdonabile. (…)

Interessante anche l’analisi politica di Guy Dinmore sul Financial Times (25/06), incentrata sulla debolezza della leadership del cavaliere e sui possibili scenari. Nell’articolo di Dinmore si possono leggere alcune osservazioni che mi sembrano molto pertinenti:

Importanti alleati nella coalizione di centro-destra stanno già prendendo in considerazione un futuro politico senza quello che è stato a lungo il loro leader

 Dinmore sottolinea la solitudine del cavaliere, argomentando che, in effetti, ormai si espongono a difenderlo esplicitamente soltanto quelli le cui fortune politiche sono strettamente legate alla sua permanenza al potere. Potrebbe essere davvero l’inizio di una fase discendente della parabola politica del cavaliere? O le pressioni che ormai da più parti vengono esercitate, potrebero indurlo a dimettersi?  La cosa in realtà è molto dubbia, e non solo per la nota ostinazione del cavaliere; Dinmore ne individua molto chiaramente la ragione più profonda.

 (…) Ma come un potentato medio-orientale che non può pemrettersi di abandoinare la scena, gli analisti notano un solo serio ostacolo alle dimissioni, a parte la ben nota ostinazione di Belrusconi. La sua immunità giudiziaria, garantita dall’ampia maggiornaza in Parlamento, dura fintanto che lui rimane in carica.

Written by pierpaolocaserta

giugno 28, 2009 at 9:01 PM

The Times: “Quanto potra durare ancora Berlusconi?” Le Monde: “ombra da fine impero sul suo terzo mandato”

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Quanto può durare ancora Berlusconi? Il presunto complotto contro di lui diventa ogni giorno sempre più diabolico

(The Times, a proposito del video della showgirl Patrizia D’Addario)

Ghedini ha contribuito poco nell’alleviare lo squallido scandalo che circonda il premier, affermando che non ha bisogno di pagare per avere compagnia femminile

(Daily Mail)

La reputazione, e persino il potere personale di Berlusconi si sono indeboliti ulteriormente dopo la pubblicazione di una testimonianza che getta un’ombra da fine impero sul suo terzo mandato

(Le Monde)

Fonte delle citazioni: La Repubblica di oggi, p.6

Written by pierpaolocaserta

giugno 20, 2009 at 3:39 PM

Pubblicato su Daily Mail, Le Monde, The Times